Odile Redolfi Payen, terza generazione di una famiglia d’albergatori nizzardi, rappresenta oggi la patronne del suggestivo hotel WindsoR (www.hotelwindsornice.com, 11 rue Dalpozzo, tel. 0033-4-93885935), nell’elegante Carré d’Or di Nizza, un quattro stelle progettato nel 1896 da B. Pachiaudi, architetto della scuola di Eiffel. In primis, l’albergatrice definisce il suo hotel uno “spazio di creazione e di condivisione” perché, dal 1977, si sta quotidianamente confrontando con l’arte contemporanea. Infatti, in Costa Azzurra è noto per la sua ‘collezione’ di 32 stanze-opere d’arte (nel corso del tempo firmate da, tra gli altri, Ben Vautier, Noël Dolla, Aïcha Hamu, Henri Olivier, Gottfried Honegger, Mathieu Mercier, Joël Ducorroy, Olivier Rutault, Olivier Mosset, Claudio Parmiggiani, Raymond Hains, Claude Viallat, Robert Barry, Glen Baxter, François Morellet, nonché l’incredibile ascensore-aeroporto di Ultra Violet e il finto caminetto del ristorante di Pierrick Sorin), nonché per il notevole giardino ‘segreto’ (600 metri quadrati) con tanto di piscina affrescata, in pratica un’esotica oasi di pace costituita da bambù, bougainvillea e un ultra-centenario albero di caucciù.
Avendo ereditato dal nonno viaggiatore, Bernard Redolfi Strizzot, la passione per l’arte, oltre a gestire l’albergo Odile Redolfi si è ritrovata ad essere, nel 2015, l’ideatrice-direttrice di OVNi – Objectif Vidéo Nice (www.ovni-festival.fr), annuale festival – quest’anno dal 22 novembre al 1° dicembre scorsi, con il suo clou nel fine-settimana conclusivo – delle “immagini in movimento”, che associa pro-tempore alcuni albergatori di Nizza (in prima linea lo stesso WindsoR, insieme al West End, Villa Rivoli, La Malmaison, lo Splendid) e diverse strutture preposte all’arte contemporanea della città. Giunto nel 2019 alla sua quinta edizione, il festival – suddiviso, come d’abitudine, in tre parti ben diversificate, cioè OVNi in the City, OVNi at the Hotel, OVNi Galleries/Caméra Caméra – quest’anno ha avuto come madrina la leggendaria Agnès b., alias Agnès Troublé, celeberrima stilista francese, ormai quasi ottantenne, con showroom in tutto il mondo ed un interesse nelle arti così potente da averla portata ad aprire due gallerie-librerie a Parigi e Tokyo, il quotato bimestrale francese d’arte Point d’ironie, nonché una società di produzione cinematografica.
E dato che, nel 2019, la città di Nizza ha celebrato, con il programma L’Odyssée du cinéma, i cent’anni dei Victorine Studios, storico luogo di produzione dell’industria cinematografica della Costa Azzurra, OVNi 2019 ha dunque aderito con entusiasmo alla celebrazione del patrimonio locale, indirizzando perciò verso il cinema l’ispirazione di tutti i video d’arte presentati durante il festival, ma anche con plurime, specifiche incursioni nel cosiddetto “percorso in città” – che ha incluso, tra gli altri, il 109-Polo di culture contemporanee, il museo Matisse, il museo Massena, il museo Marc Chagall, Villa Arson, la Chapelle de la Providence, il Museo d’arte moderna e contemporanea (MAMAC) – dove le proposte-video di OVNi hanno in ogni modo cercato d’ispirarsi al cinema. In effetti, il così battezzato percorso “OVNi in the City” è oltretutto risultato ben utilizzabile anche dal punto di vista turistico, finalizzato cioè alla conoscenza di luoghi e d’istituzioni cittadine che sia i nizzardi che, a maggior ragione, i forestieri non conoscono o che non hanno comunque mai visitato.
Si è in pratica trattato di una sorta di sight-seeing per la città Nizza, da un quartiere all’altro, dalla nuova periferia alla collina di Cimiez con le vestigia romane, dagli intersecati e caliginosi vicoli della città vecchia al risplendente Carré d’Or che sfocia sulla Promenade des Anglais, dalle lussuose ex-ville padronali, trasformate in istituzioni municipali, all’abbandonata e vasta area dell’ex-macello, trasformato dal Comune in polo multi-culturale. Come se non bastasse, il festival della video-art ha pure incorporato in sé alcuni ampi appartamenti privati, ormai da tempo commutati in gallerie d’arte dai proprietari, che adorano l’arte contemporanea e che dell’arte ne hanno anche fatto un mestiere, diventando talent scout per artisti emergenti (esposti tra le mura domestiche), curatori di mostre e consulenti per aziende e singoli appassionati che vogliano costituire una propria collezione d’arte. Tra questi ci sono da citare gli appartamenti-galleria Moving Art (24, rue Paul Déroulède) di Véronique de Lavenne e The (He)art for (He)art Program (43, rue de la Buffa) della franco-brasiliana Francisca Viudes. In Italia s’è registrato qualcosa di similare solo a Torino con More Fools in Town, l’appartamento di Jacqueline Riva e Geoff Lowe, coppia d’artisti inglesi (A Constructed World), trasformato in sede d’imperdibili vernissages d’arte, installati dalla sala da pranzo alla camera da letto.
E così, tra variegate mostre, workshop, conferenze e persino una piccola fiera (OVNi Galleries/ Caméra Caméra), il festival, durante i suoi dieci giorni di svolgimento, ha ben assolto il suo compito di facilitatore d’incontri culturali e scambi commerciali tra istituzioni d’arte, gallerie private, collezionisti, artisti e appassionati di video-art nonché d’arte contemporanea.
Info: www.ovni-festival.fr – www.it.nicetourisme.com – www.france.fr –
Testo/Olivia Cremascoli – Foto/courtesy Ufficio del turismo metropolitano Nice Côte d’Azur