Per gli appassionati di fotografia e oggetti artigianali la mostra costituisce un’occasione unica, forse irripetibile, da non perdere. Infatti, si tratta di ben quarantasette opere ospitate fino al 31 ottobre 2020, presso le sale del centro espositivo Main – Maison de l’Artisanat International a Gignod (Aosta), e realizzate dagli artigiani valdostani per l’iniziativa “Noi, artigiani in quarantena” promossa appunto dal MAIN. Un progetto partito virtualmente durante il lockdown, ma concretizzato ad agosto con l’esposizione di oggetti e sculture di ampio interesse.
Una grande rassegna ideata per raccontare attraverso le immagini iconografiche, il sottile legame tra vita, morte e miracoli nonchè il rapporto tra uomo ed epidemia, partendo dall’aspetto socio – culturale nel corso dei secoli.
Capolavori d’arte sacra, con sculture di Madonne e Santi invocati a proteggere le comunità dalle epidemie susseguitesi nel Seicento come la peste (il Manzoni la racconta nel suo capolavoro “I promessi sposi”) colera e spagnola nell’Ottocento e Novecento. Documenti storici e giornali d’epoca, provenienti dall’ Archivio della Biblioteca Regionale e dell’Archivio Storico Valdostano, sculture d’arte africana (collezione Willy Fassio), reportage fotografici realizzati da giornalisti e fotografi professionisti di viaggio appartenenti all’associazione Neos.
Tant’è! Maddalena Stendardi e Pietro Tarallo, Presidente Neos, www.neosnet.it hanno curato la sezione, costituita da 16 pannelli corredati da foto e testi, dedicata ai reportage con le loro splendide immagini e i loro coinvolgenti racconti i quali narrano ciò che è accaduto durante la pandemia con relative chiusure in Italia e nel mondo.
Tuttavia la mostra non è centrata solo su capolavori del passato bensì su opere realizzate da quattro artisti contemporanei, i quali, attraverso linguaggi diversi hanno espresso la loro quarantena. Infatti, troviamo esposte fotografie di Francesca Alti tra natura e uomo, l’installazione di Alessandra Maio alla ricerca dell’equilibrio, l’installazione di Gigi Piana con al centro la malattia e infine il video di pittura cinematica di Manuel Diémoz e Mario Calderaro.
Conclude il viaggio nel tempo e nello spazio l’artista Stefano Faravelli con la presentazione di un ciclo di sue opere, come le sue preziose tavole dipinte, accompagnate da citazioni, riflessioni personali, da emozioni e notizie dei telegiornali durante la quarantena. Il progetto di Faravelli “ Un piccolo esorcismo (visionario) di una pandemia”, è stato recentemente pubblicato dalla casa editrice la Nave di Teseo.
Inoltre, la rassegna si chiuderà (così come aperta) con la scultura di San Rocco, realizzata nel 1974 da François Cerise, noto e importante artigiano di Gignod, scomparso proprio quest’anno a causa del Coronavirus, per la Cappella di Buthier, punto di partenza per la processione alla punta Chaligne a protezione della peste del 1630.
Info: L’esposizione è visitabile, gratuitamente, fino al 31 ottobre 2020, da martedì a domenica, dalle 13 alle 19. Chiusa il lunedì.
MAIN- Maison de l’Artisanat International
Fraz. Caravex, 2 – 11010 Gignod (AO)
Tel. 0165 – 56108
main@lartisana.vda.it
www.lartisana.vda.it
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Testo/Giulio Badini