Chi non ricorda Vo’? Nei mesi scorsi bastava pronunciarne il nome per evocare uno scenario di paura. Fu infatti di Vo’, un paese in provincia di Padova, la prima vittima del coronavirus in Italia. Oggi, proprio mentre il Paese torna a sprofondare in un clima di piena pandemia, il nome di questo comune sul versante occidentale dei Colli Euganei lungo il monte Venda – le cui fortune sono legate alla Repubblica di Venezia, alle ville di delizie e alle specificità di un territorio molto particolare perché di origine vulcanica – è diventato un simbolo di riscatto.
Ciò è stato reso possibile dalla capacità di un’intera comunità di trasformare l’accaduto in un vigoroso momento di reazione, legato a un originale progetto di valorizzazione del territorio.
Una scommessa basata su una delle principali ricchezze di questo angolo dei Colli Euganei: il vino. Proprio quel vino che, alle origini del contagio, quando di Covid se ne sapeva ancora meno che oggi, qualcuno rimandò al mittente, adombrando l’ipotesi che fosse contaminato! Tutto è nato da un’iniziativa di solidarietà.
Il progetto della Cantina Colli Euganei di Vo’ prevedeva la vendita di due vini rappresentativi del territorio: Il Serprino Spumante Doc Colli Euganei e il Rosso Doc Colli Euganei. Per ogni bottiglia venduta (4,95 euro, grazie alla collaborazione di supermercati e punti vendita, 1 euro veniva donato all’Università di Padova per la ricerca e 10 centesimi andavano al Comune per finanziare la ripresa economica del paese e del territorio. Per sostenere questo progetto sono state prodotte 100mila bottiglie. E la natura ha premiato la scommessa: il 2020 per il vino di Vo’ e dei Colli Euganei è stata un’ottima annata dal punto di vista della qualità del prodotto, permettendo una vendemmia di altissima qualità.
Nei giorni scorsi il vino buono e solidale ha ottenuto anche la vittoria del premio di categoria al Gist Travel Food Award 2020 di Rimini.
La Cantina Sociale di Vo’ Colli Euganei produce annualmente circa 4 milioni di bottiglie. Colli Euganei Fior d’Arancio Docg, Colli Euganei Rosso (taglio tra Merlot e Cabernet), Serprino e poi le varietà bordolesi cabernet Sauvignon, Merlot, Cabernet Franc, Carmenere sono i vini caratteristici di questo territorio collinare nel mezzo della pianura padana con terreni che variano dall’argilloso al calcareo.
“Il 75% della produzione è destinata al mercato italiano (Gdo e horeca) mentre il restante 25% va all’estero – afferma Alessio Equisetto, enologo e direttore della Cantina Sociale Vo’ Colli Euganei – abbiamo vini bianchi interessanti, con il giusto grado di acidità, mentre avremo rossi strutturati e con una buona rotazione di colore”.
Gli fa eco Daniele Stenico, enologo del Consorzio Vini Colli Euganei: “E’ stata una vendemmia da incorniciare le vigne non sono praticamente mai andate sotto stress, il clima dal punto di vista fitosanitario ci ha avvantaggiato. I bianchi che andranno sul mercato tra pochi mesi sono molto profumati mentre dai rossi, viste le condizioni di maturazione dell’uva, ci aspettiamo molto. La qualità dei vini c’è, ora speriamo che riparta bene anche il mercato”.
“Abbiamo un territorio straordinario per varietà climatica e di suoli. Le nostre varietà bordolesi, per esempio, possono tranquillamente reggere il confronto con i grandi bordolesi francesi”, sostiene Guido Busato ,del Biodistretto Colli Euganei
Sui Colli Euganei c’è anche un biodistretto che raggruppa oltre cinquanta aziende.
L’associazione, che promuove una fruizione di territorio sostenibile e un approccio ad agricolo a residuo zero, lavora con i comuni e la comunità per promuovere un messaggio di sostenibilità, un investimento culturale sul territorio.
www.visitvo.it
www.cantinacollieuganei.it
http://www.collieuganei.com/
Testo/Monica Guzzi – foto/ fornite dall’ufficio stampa