Tre luoghi di Francia che fanno del bon vivre, fra grandi vini e alta gastronomia, un loro punto di forza. La Valle della Loira dei castelli dei re e dei vigneti, Bordeaux, capitale mondiale del vino e l’Alsazia, con una splendida Strada dei Vini che si declina fra villaggi di charme e vigne a perdita d’occhio. Gli scenari perfetti per un dolce autunno di arte di vivere alla francese.
Nel Centro-Valle della Loira brillano le stelle…anche verdi
Quattro nuove stelle – Moderno e accogliente, il ristorante La Vielle Tour si trova in un edificio del XV secolo a Cellettes, vicino al castello di Blois, e a diversi castelli della Loira. Alexis Letellier, lo chef, e sua moglie Alice, sommelier, valorizzano i prodotti locali combinandoli con i sapori di tutto il mondo, puntando all’eccellenza del servizio e alla creatività. Un menu che si rinnova regolarmente e privilegia i prodotti freschi e di stagione, e la filiera corta, in stretto contatto con i produttori locali (https://www.restaurant-la-vieille-tour-blois.com/).
Immerso nei frutteti attorno al castello di Azay-le-Rideau, l’Auberge Pom’Poire è un indirizzo insolito e piacevole. Look scelto con cura, sala da pranzo e terrazza con vista sul giardino e sui frutteti, la locanda è stata aperta dai genitori di Bastien Gillet, ex frutticoltori, e ora è gestita da Bastien e dalla sua compagna Emilie. Un menu raffinato e originale che cambia ogni mese: Bastien ed Emilie vanno alla ricerca nella regione di buoni prodotti, poi elaborati con creatività dello chef. E come in una vera locanda, anche 6 camere dai dolci nomi di frutti, per una sosta più lunga (https://www.aubergepompoire.fr)
L’Opidom è il ristorante dello chef Jérôme Roy e di sua moglie Valérie, e riflette lo spirito di una coppia giramondo, fra tradizione e scoperte. Hanno lavorato insieme nei migliori ristoranti, da Michel Troisgros a Pierre Gagnaire, sono stati da Tokyo a Mosca, Londra, Ginevra. E a fine 2019 hanno deciso di stabilirsi a Fondettes e condividere loro visioni di convivialità in un ristorante personale (https://www.lopidom.fr/)
Davanti alla chiesa del villaggio di Boulleret, vicino a Sancerre, questa casa del 18° secolo ha subito affascinato Julien e Delphine Médard quando cercavano un locale per il loro ristorante, L’ardoise du marché: qui Julien propone una cucina che punta sulla qualità a base di prodotti freschi e locali (https://www.ardoise-du-marche.com/)
…E due stelle verdi- La guida Michelin com’è noto premia con una stella verde i ristoranti impegnati in una gastronomia sostenibile. La prima delle due stelle verdi della regione è stata assegnata a Vincent Cuisinier de Campagne, un ristorante circondato da vigneti e dominato dal monte Sigou, con una filosofia in gran parte ispirata dall’orto, per una cucina dal volto umano. Un allevamento di pollame (polli, anatre, conigli, oche, quaglie, faraone) scandisce un menu a km zero che valorizza i prodotti locali(http://vincentcuisinierdecampagne.blogspot.com/)
Altra stella verde al ristorante Assa, che significa “mattina” in giapponese: perché Anthony e Fumiko sono una coppia franco-giapponese. La loro cucina francese gastronomica è incentrata sui prodotti locali con un tocco giapponese. Il loro menu cambia ogni giorno secondo i prodotti offerti dai produttori locali e i loro piatti giocano sulle texture e sugli abbinamenti inediti. Un ristorante dallo stile puro, aperto alla natura e con tocchi japan, che offre una vista mozzafiato sulla Loira. Cucina a vista che permette di comunicare liberamente con i clienti, e condividere la loro passione (http://www.assarestaurant.com/fr/)
https://www.valledellaloira-francia.it
Bordeaux, capitale mondiale del vino
La Cité du Vin, un’offerta culturale unica al mondo – Al centro dell’esperienza: l’esposizione permanente e i suoi 19 moduli tematici alla scoperta delle civiltà del vino. Scoperta che si conclude con una degustazione di vini all’8° piano, oltre uno spazio multisensoriale immersivo e laboratori didattici per il pubblico giovane. Sul sito www.laciteduvin.com, una mediateca propone numerosi contenuti sul vino: una “Cité du Vin” on line!
Attenta alle tematiche ambientali, la Cité du Vin si prepara ad ottenere il marchio ambientale NF per i siti di visita. La Cité offre una serie di spazi di vita e di scambio ad accesso libero. I visitatori possono scoprire l’edificio, godersi il giardino paesaggistico sulle rive della Garonna, mangiare, visitare lo shop (quasi 1.900 referenze!) e rilassarsi nella sala di lettura. Al piano terra, la cantina Latitude 20 offre più di 14.000 bottiglie. Tre aree ristorante, tra cui il ristorante panoramico Le 7, sono a disposizione dei visitatori. Svariati laboratori dedicati alla degustazione dei vini sono proposti durante tutto l’anno per migliorare la propria conoscenza del vino e l’arte della degustazione, o per scoprire gli abbinamenti gastronomici (cioccolato, caviale, ecc.). Il workshop Vins du Monde, per esempio, offre l’opportunità di scoprire una regione o un paese produttore di vini.
Vigneti a portata di città! – La città di Bordeaux conta più di 20 proprietà vinicole.
Sulla riva sinistra, verso la culla dei vigneti bordolesi e i suoi Pessac-Léognan, Graves, Sauternes, Barsac… Un luogo del cuore: Château de Chantegrive e la sua riserva naturale nel cuore del vigneto.
Nel Medoc, la D2, soprannominata la Strada degli Châteaux, porta ai grandi marchi del Bordeaux: Margaux, Pauillac, Saint-Julien, Saint- Estèphe… Da provare: il nuovo ristorante a Château Marquis de Terme.
Sulla riva destra della Dordogna, Saint-Emilion, soprannominata la collina dai 1.000 châteaux, è famosa per il suo borgo medievale e il suo vigneto, Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. Un luogo del cuore: le cantine sotterranee dei Cordeliers, sito classificato Monumento Storico, per scoprire i segreti della produzione del Crémant de Bordeaux secondo il metodo tradizionale che risale al 1892.
Di fronte, sulla riva destra dell’estuario, campo libero alle Aziende familiari dei Côtes de Blaye e de Bourg. Veduta impareggiabile sull’estuario, sulle chiese romaniche, sul sito archeologico gallo-romano e sui piccoli porti.Da provare: il vigneto in monopattino con la Bikeboard Compagnie.
L’Entre-deux-mers, la “Toscana bordolese” produce una moltitudine di vini, rossi, rosé e una gran varietà di vini bianchi. Il luogo del cuore: la visita olfattiva e gustativa di Château de Reignac.
E per una giornata intera o mezza giornata, l’ufficio del turismo di Bordeaux è il punto di partenza di molte escursioni. nei vigneti, con incontri icon i viticoltori e degustazioni.
www.visiter-bordeaux.com
www.bordeauxwinetrip.fr
La grande varietà del territorio in Alsazia
Un museo del vino, 4 strade e una piccola capitale viticola – Il Musée du Vignoble et des Vins d’Alsace (Kientzheim) rende omaggio ai viticoltori attraverso una ricca collezione di attrezzi e torchi da vino. (musee-du-vignoblealsace.fr) e può essere un buon punto di partenza per itinerari di scoperta.
Ecco qui 4 proposte su misura:
1.Sulla strada dei vini di Mambourgo Sigolshe
Prodotti nel comune di Kaysersberg-Vignoble (Sigolsheim), i vini di Mambourg, molto tipici e da invecchiamento, sono uno dei 51 Grands Crus d’Alsazia. Con i pannelli esplicativi che lo delimitano, l’intero percorso sulle colline può essere fatto in autonomia o in visita organizzata (su richiesta).
2.Il sentiero del vino di Rangen
Classificato Grand Cru, il vigneto più a sud dell’Alsazia si visita con un guarda-vigne, chiamato anticamente bangard (colui che si occupava della vigna e dei raccolti). I terreni vulcanici segnati dalla presenza del fiume Thur e i pendii ripidi producono vini concentrati, profondi che si conservano molto a lungo.
3.Il Sentiero del Vino di Westhoffen
Il sentiero inizia a Westhoffen, la capitale della ciliegia, per poi estendersi tra vigneti e foresta. Una delle particolarità è che attraversa anche il Conservatorio delle Ciliegie Orchard, dove si scoprono 60 varietà di alberi da frutto. I pannelli esplicativi permettono una visita autonoma e gratuita.
4.Il Sentiero del Vino dei Grandi Crus Hunawihr
A piedi o in mountain bike, liberamente accessibile tutto l’anno, votato alla vigna attraverso sette dei più grandi siti viticoli alsaziani (Marckrain, Sonnenglanz, Mandelberg, Schoenenbourg, Sporen, Froehn e Rosacker). La visita guidata può essere estesa a una visita della cantina.
routedesvins.alsace – ribeauville-riquewihr.com
Ribeauvillé, i suoi castelli e una “maison” di 400 anni – Dominata dai suoi tre castelli fortificati, la piccola città si rivela tra torri difensive, case fiorite e piazze ornate da fontane in stile rinascimentale. Vanta anche la più antica cantina cooperativa di Francia (1895), dove è possibile conoscere i vigneti alsaziani nel corso di visite guidate.
Imperdibile anche una visita del produttore Trimbach, tredici generazioni che si sono succedute dal 1626. Nel cuore di Ribeauvillé, la maison continua a lavorare per un equilibrio del vino, tra fruttato, acidità e mineralità. Il Riesling è uno dei loro vitigni preferiti, in particolare con i mitici Frédéric-Emile e Clos Sainte Hune e vini più accessibili che offrono una grande varietà.
trimbach.fr
ribeauville-riquewihr.com
https://www.alsace-destination-tourisme.com/
www.france.fr
Testo/Claudio Zeni – Foto d’apertura @Tristan Vuano, Riquewihr est son vignoble