Venezia è unica al mondo. Per secoli una è stata tra le più grandi e ricche città europee e per oltre un millennio un esempio di stabilità del sistema politico e di governo. Una mostra a Palazzo Ducale ancora visitabile fino al 5 giugno celebra i 1600 anni della sua leggendaria fondazione, indicata nell’anno 421 all’epoca delle invasioni barbariche e della caduta dell’Impero Romano d’Occidente. Sbaglia chi pensa che sia un modo artificiale per attirare turisti e visitatori: al contrario, è un modo concreto per far emergere dall’incredibile ricchezza dei musei veneziani materiali quasi sempre non esposti e di straordinario interesse storico e artistico unendoli con un fil rouge di indubbia valenza culturale e artistica. E soprattutto è un modo per celebrare la nascita e le tante rinascite di una città che ha saputo adeguarsi come poche ai tempi che cambiano, fino alla definitiva caduta della Repubblica a opera di Napoleone con l’infausto trattato di Campoformido del 1797.
Per ottenere questo risultato espositivo ogni sala della mostra è stata dedicata a un tema specifico: dopo la prima a scopo introduttivo, la seconda sala è dedicata alla città eletta e alla città della giustizia, la terza alla città dei marinai con la celebrazione della sua potenza marittima, la quarta alla città dei mercanti, il vero asse portante del continuo successo della Serenissima. Guerre e paci, successi e sconfitte, diplomazia e trattati, classi nobili e popolino si raccontano nelle bacheche e nelle sale, comprese le grandi sventure come la peste del 509 e le altrettanto gravi epidemie del ‘600, che mettono in luce tecniche di prevenzione di contagi molto simili all’odierna quarantena e dimostrano un’incredibile resilienza della città dovuta alla stabilità delle sue istituzioni dogali e a un’azione politica volta a favorire l’iniziativa di impresa, l’accoglienza degli stranieri e la condivisione di un certo grado di benessere con tutti gli strati della popolazione. Sono tutte lezioni attualissime che stimolano riflessioni profonde sulla situazione odierna. Si procede così fino alla decima sala approfondendo ogni tema con quadri, documenti, monete e oggetti di grande interesse: l’ultima racconta la storia contemporanea dell’ultimo mezzo secolo del ‘900 in cui Venezia grazie alla Biennale si è trasformata nella capitale mondiale dell’arte contemporanea. Non manca infine una testimonianza fotografica impressionante sull’Acqua Granda del 12 novembre 2019, un evento che ha commosso e messo in moto il mondo intero per aiutare nel recupero del patrimonio danneggiato dall’inondazione.
L’occasione della mostra è buona per proseguire, con biglietto combinato, per la visita delle sale di rappresentanza di Palazzo Ducale, monumentali e cariche di storia e di capolavori della più grande arte italiana. Per chi già ha visitato e conosce questo itinerario, ma si interessa anche di arte contemporanea, c’è un motivo in più per questo itinerario: l’artista Anselm Kiefer espone una nuova serie di opere nella sala dello scrutinio di Palazzo Ducale in occasione della 59ª biennale d’arte con una mostra che visitabile fino al 29 ottobre 2022. Le installazioni realizzate ad hoc dall’artista tedesco per esser qui collocate in via temporanea tedesco sono una riflessione sulla posizione unica di Venezia posta tra Nord e Sud e crocevia storico tra Oriente e Occidente. La mostra è accompagnata da un catalogo riccamente illustrato pubblicato da Marsilio.
Nei secoli Palazzo Ducale ha accolto generazioni di artisti che hanno fatto la storia dell’arte italiana, tra i quali Giovanni Bellini, Carpaccio, Tiziano, Veronese, Tintoretto e molti altri. Da qui l’idea di provare a ospitare nello spazio monumentale della salone designato all’elezione del doge e riccamente decorato da dipinti che celebrano il potere della Serenissima le opere d’arte contemporanee in grado di dialogare con le opere dei maestri antichi, perché l’arte non mette mai un punto fermo. “Lo scopo di questa grande opera e capire quanta necessità oggi abbiamo negli spazi pubblici di testimoniare il nostro tempo, di costruire e mettere in scena valori universali”, è il commenta di Gabriella Belli, direttrice della Fondazione Musei Civici di Venezia che gestisce con professionalità e organizzazione non solo Palazzo Ducale, ma quasi tutte le grandi realtà museali a Venezia e in laguna, come il Museo Correr, la Biblioteca Marciana, Palazzo Fortuny, Palazzo Mocenigo, Ca’ Pesaro, Ca’ Rezzonico, il Museo di Storia Naturale e la Casa Natale di Carlo Goldoni.
Info: www.visitmuve.it
Testo/Leonardo Felician – Foto/Cynthia Beccari