Si sa che Venezia è una meta internazionale ambita da tanti turisti, tanto che l’amministrazione comunale dal 16 gennaio del 2023 applicherà una “tassa d’accesso” giornaliera dai 3 ai 10 euro, per la tipologia “mordi e fuggi”. Un provvedimento che, a detta loro, servirà fare cassa sia per ridurre la TaRi ai residenti, che per limitare gli accessi a chi, “panini e bibite al sacco”, riempie piazzette e calle senza contribuire all’economia locale e, magari, solo per dire agli amici di essere stati a visitare la città del Leone di San Marco.
La settantanovesima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica e la Biennale d’Arte
Venezia, oltre alle sue rinomate bellezze architettoniche, è una città che offre tutto l’anno momenti culturali di alto livello, tra mostre, incontri e celebrazioni. Come la LIX (cinquantanovesima) Esposizione internazionale d’arte (La Biennale d’Arte di Venezia), che dal 23 aprile è in pieno svolgimento fino al 27 novembre, presso i giardini Napoleonici (o della Biennale).
Un evento che si svolge a un braccio di mare da un appuntamento irrinunciabile per i cinefili, che è la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, che si tiene tradizionalmente nella città lagunare tra fine agosto e inizio settembre. Appuntamento arrivato alla veneranda età di 79 candeline dalla sua fondazione e che, come ogni anno, in questo periodo cambia il volto di Venezia e lo spirito dei veneziani.
Così la città lagunare, invasa dalle enormi navi da crociera che scaricano ogni giorno torme di frettolosi turisti intenti a fotografare anche i cestini dell’immondizia, si trasforma in un set cinematografico a cielo aperto, con star provenienti da tutto il mondo, pronte ad essere immortalate su un red carpet unico nel suo genere, con sullo sfondo la Laguna veneta.
La Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica è uno degli eventi più attesi che molti ci invidiano, sia per la qualità delle opere presentate, che per il luogo in cui si svolge, quel Palazzo del Cinema nel Lido di Venezia sul lungomare Marconi, stretta lingua sabbiosa che delimita naturalmente il confine tra la Laguna della città dei Dogi e il Mare Adriatico.
La prima edizione di questa manifestazione cinematografica che è la più antica al mondo dopo L’Academy Award nato nel 1929 e meglio conosciuto come il Premio Oscar, si tenne tra il 6 e il 21 agosto 1932 in pieno regime fascista. Cinque anni prima della nascita di Cinecittà, la Hollywood italiana, e l’istituzione del Centro Sperimentale di Cinematografia. Quel Leone d’oro in forma stilizzata che si rifà al leone alato di San Marco simbolo di Venezia, è un premio ambito da registi e attori. Tra le tante categorie di premi che alla fine saranno assegnati, di certo quelle più prestigiose sono due: il Leone d’oro per il miglior film e quello alla carriera.
Tra i film in concorso dal 31 agosto al 10 settembre ne troviamo cinque italiani: Il Signore delle formiche di Gianni Amelio, Bone And All di Luca Guadagnino, Chiara di Susanna Nicchiarelli, Monica di Andrea Pallaoro e L’Immensità di Emanuele Crialese. Tra i 25 fuori concorso, segnaliamo Freedom On Fire: Ukraine’s Fight For Freedom (Lotta per la libertà) del regista Evgeny Mikhailovich Afineevsky, dove si mostra sotto vari aspetti, la realtà assurda nel Terzo millennio della guerra immotivata scatenata dalla Russia di Vladimir Putin contro l’Ucraina e la fiera resistenza in armi e il coraggio del suo popolo determinato a resistere all’invasione «Fino all’ultima goccia di sangue».
L’ospitalità d’eccellenza all’Hilton Molino Stucky sull’isola della Giudecca
In questa città, nata su milioni di pali di legno infissi nel fango della Laguna, si trova anche una pietra miliare dell’ospitalità della Serenissima: l’Hilton Molino Stucky sull’isola della Giudecca. Affacciata sull’omonimo canale, è considerata una delle più belle isole della laguna veneta ma ha una particolarità: è un insieme di otto isole collegate tra loro da ponti.
L’antico edificio in mattoni in stile neogotico realizzato verso la fine del XIX secolo oggi sede dell’Hilton Molino Stucky in origine fu un mulino, e rimane tutt’oggi un imponente esempio architettonico del patrimonio di archeologia industriale di Venezia. Si trova nella parte più a sudest dell’Isola, in una zona residenziale con una ridotta presenza turistica, dove la confusione di piazza San Marco è cosa sconosciuta e per questo ben si presta al riposo per gli ospiti, dopo le lunghe serate cinematografiche e mondane che stanno per arrivare. Questo hotel a cinque stelle si affaccia sull’acqua da due lati: il principale sul Canale della Giudecca di fronte a Dorsoduro; l’altro sul Canale dei Lavraneri, linea di confine della Giudecca e Sacca Fisola, che con Sacca San Biagio sono le ultime isole a sudest della Laguna.
Dalla terrazza dello Skyline Rooftop Bar Venezia è tutta un’altra cosa
Se si vuole vivere un’esperienza unica e godere di una vista mozzafiato su tutta la laguna in una pausa tra una proiezione e un red carpet, non c’è che sedersi ad un tavolo dello Skyline Rooftop Bar dell’Hilton Molino Stucky. L’ora del tramonto e il momento più magico per rimanere incantati ammirando Venezia in tutta la sua bellezza, magari con un sottofondo di musica dal vivo, sorseggiando magari uno dei due cocktail realizzati appositamente per l’occasione dai qualificati bartender: il ‘The Great Giovanni’ e il ‘Giudecca as Manhattan’. Giornate impegnative vissute da molti personaggi del mondo dello spettacolo e non solo, tra proiezioni e red carpet. Un momento informale di sana convivialità possono essere allora le immancabili cene, e la scelta ideale potrebbe essere proprio quella della terrazza del ristorante Aromi dell’Hilton Molino Stucky, con una splendida vista sul canale della Giudecca e su tutta Venezia, in un’atmosfera elegante ma non eccessivamente formale. I piatti presentati nei menu sono creati appositamente dall’Executive Chef Luca Nania e intendono rappresentare al meglio un vero e proprio viaggio gastronomico, che da Venezia va verso oriente passando sulla “Via della Seta”. Piatti abbinati ai vini pregiati proposti dal Restaurant Manager Giovanni Burrafato, a coronamento di una serata perfetta.
Eccellenza tra le eccellenze, la Suite Presidenziale
Tra le eccellenze dell’Hilton Molino Stucky c’è la Suite Presidenziale, la più grande e più alta di Venezia. È il luogo ideale per un soggiorno da vera star, con 300 mq di ambienti immersi nella pura bellezza e perfetta privacy, ingresso privato, accesso privilegiato alla piscina e zona wellness privata all’interno della suite nella torre del Molino Stucky, conosciuta per essere la più alta di Venezia dopo il campanile di San Marco.
Di certo gli interni non potevano essere meno della fama artistica della città lagunare e le decorazioni della Suite Presidenziale esprimono al meglio l’elegante estetica e stilistica della Serenissima, con elementi unici come gli esclusivi vetri realizzati dalla Vetreria Venier: la più grande, più fornita e più esclusiva vetreria di Murano.
L’Hilton Molino Stucky è un mix di arte e cultura, classe ed eleganza, relax ed enogastronomia ai massimi livelli. Così il magnifico salotto e l’accogliente sala da pranzo della Suite Presidenziale potrebbero essere l’ideale per un esclusivo party privato, un prestigioso book fotografico o un’intervista speciale.
Eforea Spa & Centro Fitness, un’oasi di benessere
Ma non si può pernottare all’Hilton Molino Stucky senza fare più di una puntatina all’eforea Spa & Centro Fitness, un’oasi di benessere per la bellezza del proprio corpo e poter godere di massaggi e trattamenti estetici professionali, come il ‘Red Carpet Glow’ e il ‘Flawless Glam’, studiati appositamente in occasione dei clienti arrivati per la VXXIX Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica. Una magia che ogni anno vede la città illuminarsi di quel glamour speciale che solo il cinema sa creare e che l’Hilton Molino Stucky interpreta al meglio con idee sempre nuove ed esperienze imperdibili, proprio per andare incontro alle diverse esigenze dei fruitori dell’Hotel e facilitare gli impegni sui red carpet veneziani.
Il primo dei trattamenti estetici proposto è finalizzato a ottenere il massimo della luminosità del viso e del corpo. Si inizia con un massaggio globale che dalla schiena prosegue su gambe e braccia, per poi passare al viso. Per questo tipo di massaggio viene usato olio puro di macadamia: ricco di proprietà rigeneranti per nutrire il corpo e capelli, ha la capacità di ammorbidire e rendere liscia e morbida la pelle senza ungerla. In seguito, per accentuare la sensazione di rilassamento ed essere pronti per gli impegni più mondani, viene posto un cuscino ripieno di lavanda sugli occhi.
L’altro trattamento è il ‘Flawless Glam’, ideale per chi ha poco tempo a disposizione, ma non può fare a meno di una carnagione perfetta. Si tratta di un peeling a ultrasuoni che prepara la pelle al massaggio delle sapienti mani della terapista, per poi essere rassodata e tonificata da una maschera al collagene e padina pavonica, un’alga bruna con proprietà idratanti per la pelle, importante per combattere l’invecchiamento cutaneo. A seguire, le proprietà dell’ossigeno che assicurano uno spettacolare effetto riempitivo delle rughe e dei piccoli segni del tempo sull’epidermide.
Per saperne di più sui cocktail proposti
Il nome del ‘The Great Giovanni’ è un omaggio a Giovanni Stucky, fondatore del mulino oggi sede dell’albergo ed è stato scelto parafrasando il titolo del grande romanzo di Francis Scott Fitzgerald ‘Il grande Gatsby’. Il bartender lo ha immaginato intento a sorseggiare un Gin Rickey (gin, succo di lime o limone, soda), ma rivisitato con 3 parti di Gin Stucky creato in esclusiva per l’hotel con le 4 botaniche della laguna, 1 parte di succo di limone fresco, 1 splash di lemon e mandarin soda.
‘Giudecca as Manhattan’ è invece la versione veneziana del famoso Manhattan cocktail (Canadian whiskey, Vermouth rosso, Angostura, Ciliegia al maraschino, ghiaccio e scorza di limone) che era solita preparare e sorseggiare Marilyn Monroe nel film ‘A qualcuno piace caldo’ di Billy Wilder: 2 parti e mezzo di Bourbon whiskey, 1 parte di Select, 2 gocce di arancia amara, buccia d’arancia.
Ma c’è anche una terza proposta per chi vuole apprezzare la mixology d’eccellenza nel luogo più di tendenza di Venezia. Si tratta del ‘Red Sky Cosmo’: Mandarin vodka, Cointreau, Campari, succo di uva e di limone, Simple Syrup e una foglia di basilico fresco.
Testo/ Maurizio Ceccaioni – Foto/ Hilton Molino Stucky Venezia
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