Smuovere le montagne, nel linguaggio comune e nei dizionari di lingua italiana, significa realizzare qualcosa di straordinario, superare ogni sorta di ostacolo e di difficoltà. Un risultato di questo tipo è sotto gli occhi di tutti in campo sciistico: la fine di novembre e il ponte di Sant’Ambrogio sono tradizionalmente il periodo di apertura della stagione della neve nel comprensorio di Dolomiti Superski che con 130 società consorziate, 450 impianti di risalita per una portata complessiva di 670.000 persone/ora e oltre 6.000 generatori di neve programmata garantisce 1.200 km di piste perfettamente sciabili in Trentino, Alto Adige e nel Veneto bellunese. Con gli sci ai piedi e con un unico skipass, tra l’altro acquistabile anche sul sito internet scegliendo tra diversi tipi di offerta flessibili e adattabili alle proprie esigenze, comprese le tessere ricaricabili, si può sciare da un comprensorio all’altro grazie ad impianti di alta portata e ottimi collegamenti, un’offerta sciistica che nessun’altra destinazione al mondo può offrire.
Quest’idea antesignana del 1974 in mezzo secolo ha fatto scoprire al grande pubblico la bellezza invernale di montagne che sono Patrimonio Naturale dell’Umanità dell’Unesco e parallelamente ha cambiato l’economia della montagna, portando insieme ai turisti nelle vallate alpine un tempo periferiche e con poche infrastrutture un diffuso benessere e una ricchezza che si è tradotta in investimenti a salvaguardia dell’ambiente naturale, delle tradizioni e della cultura di una popolazione dalle radici storiche uniche, punto d’incontro tra il mondo latino e quello tedesco. Questo grande risultato è figlio della tenacia di un piccolo nucleo d’imprenditori coraggiosi e visionari come Sandro lazzeri, impiantista in Val Gardena e presidente del consorzio dal 2008 al 2020, nonché Gianni Marzola e il cavaliere del Lavoro Erich Kostner, pionieri purtroppo entrambi scomparsi, ma ricordati con ammirazione e affetto da tutti coloro che li hanno conosciuti o che ne hanno ereditato l’attività, come Andy Varallo, attuale presidente di Dolomiti Superski.
La materia prima è la neve. “La stagione dello sci inizierà regolarmente non appena possibile – assicura Marco Zardini, presidente del Consorzio Esercenti Impianti a Fune di Cortina, San Vito, Auronzo e Misurina, riuniti sotto l’etichetta Cortina Skiworld. – “Confidiamo nella neve, ma se sarà necessario siamo pronti all’innevamento programmato quando le temperature lo consentiranno. La responsabilità degli impiantisti, infatti, non è solo nei confronti dei tanti ospiti che d’inverno popolano le piste da sci, ma anche verso un’intera filiera che comprende tutte le attività ricettive.” Nell’intero perimetro di Dolomiti Superski, di cui Cortina costituisce la prima delle 12 zone sciistiche con circa 120 km di piste, lavorano complessivamente oltre 2500 persone: l’apertura della stagione, tempo permettendo, è prevista il 26 novembre a Cortina, Plan de Corones, Tre Cime e Val di Fiemme-Obereggen, mentre nei restanti comprensori la settimana successiva tra il 3 e il 4 dicembre.
Le novità di questa stagione 2022-23 sono come sempre numerose dovunque: restando nella zona di Cortina, sono stati effettuati interventi di manutenzione, ripristino, rinverdimento, sostituzione macchinari in tutta l’area sciistica delle Tofane e la realizzazione di una nuova terrazza-bar presso la stazione a monte della funivia del monte Lagazuoi, a circa 2800 metri di altezza. Per chi ancora non l’ha vista, l’emozione più grande sarà però provare la grande novità della scorsa stagione, chiamata Cortina Skyline, la nuova cabinovia inaugurata meno di un anno fa il 18 dicembre 2021 che mette in comunicazione le Tofane con il comprensorio delle Cinque Torri- Passo Falzarego. Realizzata grazie ai finanziamenti dei fondi di confine e la copertura dei fondi governativi del Commissariato ai Lavori per i Mondiali di Sci Cortina 2021, quest’opera che Cortina aspettava da un decennio non solo ha un grande valore turistico e sportivo sia invernale, sia estivo, ma contribuisce anche allo snellimento del traffico automobilistico a tutto vantaggio di una mobilità più sostenibile a livello ambientale. L’opera si compone di due cabinovie ad agganciamento automatico collegate fra loro con una stazione intermedia di passaggio; realizzata dalla ditta Leitner di Vipiteno si sviluppa su un tracciato di poco meno di cinque chilometri che si percorrono in circa 15 minuti e ha una portata iniziale di 1100 persone/ora, che potrà aumentare fino a 1800 con 54 cabine da dieci posti.
La locandiera di Cortina
Scelta per la seconda volta come sede delle Olimpiadi invernali del 2026 dopo la storica edizione del 1956, Cortina è la località montana italiana più nota nel mondo e durante la stagione invernale è spesso tutta esaurita: alberghi e pensioni non mancano di certo in tutte le categorie con offerte di grande qualità. Fin dai tempi in cui si chiamava Pensione Emiliana, nelle foto in bianco e nero di molti e molti anni fa, l’Ambra Cortina Luxury & Fashion Boutique Hotel a due minuti a piedi dal centro del paese era noto per la sua ospitalità. Poi ha cambiato nome in Hotel Ambra e dopo una lunga storia di albergo tradizionale, ma un po’ anonimo, è stato ripreso nel 2007 da Elisabetta Dotto, la Locandiera come lei stessa ama definirsi, con tutta una vita di tradizione di famiglia nell’industria alberghiera.
Dopo averlo innanzitutto ripensato per rivolgersi a una clientela attenta all’arte, alla cultura, allo stile di vita cortinese sospeso tra passeggiate nei boschi e bagni di mondanità, a partire dal 2016 lo ha rivoltato come un calzino, rifacendo camere, piani arredi e servizi secondo un gusto personale molto deciso che vede ogni piano dedicato ad un tema: Luxury per il piano più alto, il terzo, intimo e caldo con il fascino del legno in sottotetto, Teatro per il secondo, scenografico e dominato dai colori rossi del sipario, Natura per il primo, che vuol ricordare l’impetuoso scorrere del fiume Boite che passa in città e che condivide peraltro con gli altri piani l’ariosità del panorama che guarda sulle montagne della conca cortinese, Cinema per il piano terra, dove accanto alla reception, al bar e al salottino con caminetto e grande terrazza esterna ci sono anche alcune stanze che celebrano i grandi attori e i film girati a Cortina e Fashion al piano meno uno, perché essendo costruito sulla collina l’albergo digrada verso il centro del paese e c’è anche un piano meno due dove si trova l’intima e silenziosa saletta per la prima colazione servita a tavola, nonché lo spazio nella stagione invernale per l’indispensabile ski room con scalda scarponi che nella bella stagione serve anche come deposito chiuso per biciclette e bici elettriche, necessaria per un albergo che vede la sua stagione più forte durante l’inverno.
L’atmosfera delle camere e suite di ampiezza, arredo e tipologia diversa è così molto differente e non sorprende che i clienti abituali dimostrino le proprie preferenze chiedendo di tornare nello stesso piano. Ma quello che resta uguale indipendentemente dal tema e dall’arredo è il caldo concetto di accoglienza che Elisabetta sa ispirare assieme a un gruppo professionale e motivato di collaboratori: tutti sono costantemente impegnati affinché il soggiorno dell’ospite sia memorabile e sono i dettagli che fanno la differenza, dal cioccolatino di benvenuto, al consiglio sempre puntuale su attività, escursioni, novità, eventi e locali di una destinazione che non si ferma mai e che ha ben meritato il soprannome di Regina delle Dolomiti.
E che a Cortina durante la stagione estiva e più ancora in quella invernale ci sia molto da fare non c’è dubbio. Conferma i cambiamenti in atto e il grande impegno di tutto il paese e di tutta l’amministrazione in questo particolare momento anche Gianluca Lorenzi, sindaco di Cortina dal giugno 2022: prioritario è l’impegno a preparare bene i giochi olimpici invernali del 2026 fiancheggiando una metropoli come Milano per ripetere i fasti storici dell’edizione pionieristica del 1956, che fu però il viatico per proiettare la cittadina ampezzana nel jet set delle destinazioni turistiche internazionali.
Tornando all’hotel Ambra, gli investimenti si sono sviluppati di recente anche nel difficile periodo di lockdown, che è stato anzi trasformato in un’opportunità, per pensare e progettare innanzitutto: la Locandiera ha trovato anche il tempo per scrivere un libro di marketing alberghiero intitolato “La bellezza ci salverà” edito da Franco Angeli, prima di passare a realizzare interventi importanti di riqualificazione dell’Ambra con l’albergo vuoto, situazione non comune perché grazie anche a un’ampia percentuale di clientela americana negli anni normali la stagione è praticamente ininterrotta con l’autunno che si rinsalda all’apertura degli impianti per le prime sciate di inizio dicembre e con la primavera che fa da ponte verso un’estate di passeggiate ed escursioni.
“Il vero lusso sta nell’esaudire i propri desideri”, conclude Elisabetta Dotto pensando ai clienti, ma anche alla propria esperienza, dove sta trasmettendo questi valori anche alla figlia Maria Vittoria che dopo aver frequentato le migliori scuole svizzere nel campo dell’ospitalità vuol muoversi nel campo dell’organizzazione di eventi. Elisabetta non ha tempo per fermarsi e continua a progettare l’evoluzione di questo piccolo Fashion Boutique Hotel cortinese di 26 camere dividendo il suo tempo con la nuova e più recente avventura dell’Excess Venice, un cinque stelle di sole 15 camere in un angolo tranquillo della città lagunare.
Info:
www.dolomitisuperski.com
www.hotelambracortina.it
Testo e foto/Leonardo Felician – foto d’apertura Paola D’Andrea