In Oman, grande quasi quanto l’Italia ma con soli 3,5 milioni di abitanti, tutto si presenta spettacolare: le coste disseminate di spiagge enormi frequentate da colonie di uccelli e villaggi di pescatori, con golfi, speroni rocciosi e lagune affacciati su un mare dove nuotano tartarughe, delfini e balene, le città con le loro testimonianze storiche, le brulle montagne alte fino a 3.000 metri capaci di celare al loro interno oasi floridissime e, ovviamente, anche il deserto. Un quarto della penisola arabica risulta occupato dal deserto del Rub al Khali, secondo per estensione soltanto al Sahara e maggior distesa continua di dune al mondo grande due volte l’Italia, da sempre disabitato per la sua aridità e attraversato per la prima volta soltanto nel 1931, con piramidi di sabbia e cordoni di creste alti fino a 330 m intervallati da lunghi corridoi interdunali, spesso resti di antichi laghi. Infatti come il Sahara, anche questo deserto un tempo è stato verde, come attestano la presenza di 31 specie di piante autoctone e i resti fossili di ippopotami, gazzelle e bufali, e il fatto che fino al I° sec. d.C. fosse regolarmente percorso da carovane.
Il tour operator KiboTours propone un emozionante itinerario, della durata di nove giorni, in particolare nel deserto di Rub’ Al Khali, all’interno del quale si trascorrono tre notti in campo tendato.
Dopo l’arrivo a Muscat, la capitale del sultanato, dove si trascorre la prima notte e si visita l’affascinante parte antica, con vestigia portoghesi, inizia l’avventura a bordo di veicoli 4×4: destinazione deserto! Il primo “assaggio” è il Wahiba Sands, situato nella parte orientale del Paese ed esteso per circa 12.500 chilometri quadrati, dove si pernotta in un campo fisso. Nel cuore del Wahiba Sands si trova una moschea, fatta costruire dal vecchio Sultano Qaboos per le comunità che vivono ancora il deserto: i beduini qui ci sono ancora, anche se nella stagione più calda preferiscono abitare nelle loro case vicino alla costa. Vivono ancora di allevamento di cammelli (in realtà dromedari!), un’attività molto fruttifera anche ai giorni nostri: è possibile anche far visita a famiglia beduine e prendere un tè con loro. Il terzo giorno si raggiunge Mahoot, percorrendo il deserto in direzione sud-est tra dune che si gettano in mare, per la notte il campo viene allestito lungo la costa omanita, proprio sulla spiaggia, qualcosa di incredibile per chi ama vivere sulla propria pelle il contatto con la natura. Il quarto giorno si fanno provviste, rifornimento di benzina ed acqua, e si dorme in guesthouse ad Al Ghaftain, per poi tuffarsi nella meraviglia di 3 giorni di puro deserto Rub’ Al-Khali. La vera avventura consiste nel non avere un programma rigidamente prestabilito, con il GPS si naviga in questo mare di sabbia, si valicano le dune e si respira un’aria di libertà e pace che raramente è dato di sperimentare.
Il tour prevede che si percorrano circa 200 chilometri in 4×4 al giorno, vale a dire 5 o 6 ore di auto. Nel tardo pomeriggio si cerca una location per allestire il campo e la mattina – mentre lo staff carica le macchine – i viaggiatori hanno la possibilità di passeggiare per ammirare il deserto nell’ora più suggestiva, quella del sorgere del sole. Ultima tappa prima di rientrare nel mondo – il volo di rientro è previsto dall’aeroporto di Salalah – è la città perduta di Ubar, o meglio quello che ne resta. La città, scomparsa perché inghiottita dal deserto durante una tempesta di sabbia, è conosciuta come l’Atlantide delle Sabbie o anche come Iram dei Pilastri. Circondata da mura e torri, è stata ritrovata nel 1992 dagli archeologi americani, miracolosamente ben conservata. L’atmosfera che vi regna è suggestiva, come si tornasse indietro nel tempo.
Il prezzo proposto da KiboTours parte da 3290 euro a persona, calcolato su un minimo di 8 partecipanti, voli esclusi. Tutte le informazioni nel programma dettagliato.
Info: Kibo Tours
Piazza M. Libertà 3
13900 Biella
www.kibotours.com
travel@kibotours.com
Testo e foto/Anna Maria Arnesano