Finisce a inizio aprile la lunga stagione della neve, dello sci e degli altri sport invernali sui 156 chilometri di piste della Ski Area Campiglio-Dolomiti di Brenta-Val di Sole-Val Rendena, il più grande comprensorio sciistico del Trentino fruibile con un unico skipass. Questa destinazione molto conosciuta offre piste di tutte le difficoltà e impianti di risalita altamente tecnologici che portano da 850 metri di altitudine fino ai 2.500 prima di scendere nel cuore di Madonna di Campiglio a pochi passi dai principali hotel. Tra queste, ci sono anche piste che hanno fatto la storia dello sci alpino come il Canalone Miramonti, sede del famoso slalom notturno della 3Tre FIS Ski World Cup. La pista è dotata di riflettori che permettono di continuare a sciare anche sotto le stelle. Complessivamente sono disponibili 100 piste da discesa, di cui 42 per principianti, 37 intermedie e 21 per esperti, tutte collegate tra loro nelle stazioni sciistiche di Madonna di Campiglio, Pinzolo e Folgarida-Marilleva. Il 95% delle discese è coperto da impianti di innevamento artificiale. Non mancano piste da fondo e sentieri per passeggiate con le ciaspole nel bosco. Per gli appassionati di snowboard l’area dispone anche di quattro snowpark.
L’integrazione delle zone sciistiche è assicurata dall’importante collegamento panoramico Pinzolo-Campiglio Express, una cabinovia che copre una distanza di quasi cinque chilometri e un dislivello di 1.100 metri da una stazione all’altra in 16 minuti con una vista spettacolare sul Parco Naturale Adamello-Brenta. Dal Doss del Sabion sopra Pinzolo, punto di partenza di elezione per gli appassionati di parapendio, questo impianto conduce ai 5 Laghi di Madonna di Campiglio, a nord del Canalone Miramonti. Ogni anno i gestori effettuano interventi di manutenzione e aggiornamento per garantire che gli impianti di risalita soddisfino i più moderni standard di efficienza e di sicurezza per offrire agli sciatori la migliore esperienza sulla neve. La sciabilità delle piste è garantita da molti bacini idrici che servono gli impianti di innevamento artificiale: il primo, in funzione a Madonna di Campiglio dal 2014, ha una capacità di 200.000 metri cubi e può stendere una coltre di neve sulle piste in pochi giorni. Il secondo a Pinzolo, in funzione dal 2019, ha una capacità di 93.000 metri cubi consentendo di coprire le piste del Doss del Sabion in sole 90 ore. Per la prossima stagione invernale sono previste diverse opere di ammodernamento tra cui la sostituzione dell’impianto di arroccamento che porta dal paese di Pinzolo al Doss del Sabion, la prima risalita per chi arriva nel comprensorio, con un veloce agganciamento automatico da 10 posti con partenze ed arrivo in stazioni sotterranee.
“La stagione invernale 2022/2023 ci ha dato numerose soddisfazioni – commenta Tullio Serafini, presidente di Azienda per il Turismo Madonna di Campiglio – con ottimi risultati che, in termini di arrivi e presenze, superano i migliori anni precedenti la pandemia e certificano un ritorno importante degli stranieri nel nostro comprensorio turistico. Si osserva una crescente voglia di montagna, sia in inverno che in estate, ma anche in primavera e in autunno, le stagioni in realtà più belle e meno affollate, che, anno dopo anno, stiamo potenziando con progetti dedicati.”. Dal glamour moderno di Madonna di Campiglio al divertimento familiare e all’avventura di Pinzolo e alla tradizione rurale italiana della Val Rendena, questo paesaggio alpino si presenta in tutto il suo splendore in un tratto di 25 chilometri che va dai villaggi di Porte di Rendena alla quota di 600 metri sul mare fino a Madonna di Campiglio che raggiunge i 1.550 metri. Percorribile in poco più di 30 minuti di automobile, la lunga vallata trentina permette di apprezzare la rara bellezza di un ambiente che è risultato di un fortuito connubio tra uomo e natura, boschi verdi che scendono dalle montagne fino al fondovalle e caratteristici villaggi che ospitano tesori nascosti della cultura alpina e dell’arte sacra. Sul versante orientale della vallata si stagliano le rocce delle Dolomiti di Brenta, mentre ad ovest della valle si estende il Geoparco Adamello-Brenta, un parco naturale protetto ricco di flora, boschi secolari, laghi alpini, cascate e fauna di montagna, tra cui una settantina di orsi bruni che vivono liberi nella natura. La laterale val di Genova, interdetta alla circolazione dei veicoli, è caratterizzata da una grande abbondanza d’acqua e di cascate in un ambiente naturale intatto e ben preservato.
Ma anche al termine della stagione invernale e con l’arrivo della primavera la valle mantiene le sue attrattive turistiche e le orienta a itinerari gastronomici e culturali: ad esempio a Pinzolo e nei dintorni alcune antiche chiesette conservano ancora gli affreschi rinascimentali dei Baschenis, una famiglia di pittori bergamaschi attivi alla metà del ‘500 con originali raffigurazioni d’arte sacra. A Madonna di di Campiglio si visita il Museo delle Guide e delle Genti di Campiglio dedicato alle leggende dell’alpinismo e a tutti i personaggi che hanno reso grande questa stazione di villeggiatura. L’arte esercita comunque un grande richiamo in ogni stagione: chi vuole visitare i musei più importanti del Trentino deve però recarsi a Trento e a Rovereto, dove si trovano mostre e sedi espositive di valenza nazionale. Un nome per tutti, il Mart, Museo di Arte Moderna e Contemporanea, è cresciuto tanto da raccogliere altre due istituzioni sotto la sua sigla: oltre la sede principale di Rovereto, dove fino al primo maggio continua la mostra Giotto e il Novecento allestita a partire da un’idea di Vittorio Sgarbi, si tratta della Galleria Civica di Trento e della Casa d’Arte Futurista Depero.
Quest’ultima è una gradevolissima sorpresa per chi non la conosce: nella pittoresca via dei Portici del centro storico medioevale di Rovereto si apre una casa torre in cui su più piani si possono ammirare le opere di questo originale artista trentino che nel 1957 iniziò ad allestire in questa sede una Galleria-Museo delle sue opere, inaugurata due anni dopo nel 1959 e poco prima della sua morte, avvenuta qui nel 1960. All’interno della Casa sono conservate alcune delle sue opere maggiori: la rivalutazione del valore di questo artista risale a epoca recente, anche a seguito della riconsiderazione del periodo finale del Futurismo, a lungo considerato troppo legato alla cultura fascista e alla celebrazione delle opere del regime. La Casa è stata progettata in base a un progetto dissacrante: innovazione, ironia, abbattimento di ogni gerarchia nelle arti, da parte di un vero pioniere del design contemporaneo. Una delle sue opere più famose che tutti conoscono è la forma inconsueta della bottiglietta del Bitter Campari.
Depero realizzò personalmente il progetto della Casa in ogni dettaglio con mosaici, mobili e pannelli dipinti. Dopo un lungo e complesso restauro curato dall’arch. Renato Rizzi, la Casa d’Arte Futurista Depero ha riaperto nel 2009 come sede museale del Mart di Rovereto, recuperando le zone originali progettate dall’artista, completandole con due nuovi livelli ispirati direttamente dal suo gusto. Ai piani si possono ammirare dipinti, disegni, tarsie in panno, mobili e giocattoli. All’ingresso vicino alla biglietteria si trova un piccolo shop con originali idee regalo ispirate all’opera di Fortunato Depero: borse, articoli di cartoleria, puzzle, grembiuli, foulard, lampade, tazze e gioielli realizzati in collaborazione con aziende private e con gli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Verona.
Info:http://www.campigliodolomiti.it
http://www.mart.tn.it/visita-casa-depero
Testo/Leonardo Felician – Foto/Cynthia Beccari