E’ in corso e resterà aperta fino al 26 febbraio 2017 a Padova, presso il Centro civico d’Arte e Cultura Altinate San Gaetano (via Altinate 71), la mostra “Dinosauri – Giganti dall’Argentina”, che presenta per la prima volta in Italia una delle più importanti rassegne scientifiche sull’evoluzione dei dinosauri, con reperti unici provenienti tutti da un territorio paleontologicamente tra i più ricchi al mondo come l’Argentina, frutto di indagini e di scavi anche relativamente recenti. Attraverso un percorso cronologico la mostra ripercorre l’intera storia dell’evoluzione dei dinosauri partendo dal Triassico, che nonostante la scarsa diversità delle specie terrestri e marine della flora e della fauna, ha lasciato importanti testimonianze nelle rocce del parco naturale di Ischigualasto, da dove provengono i cinque dinosauri più antichi noti finora, tra cui Eoraptor lunensis esposto nella mostra. La sezione seguente è dedicata al periodo che i più collegano al mondo dei dinosauri grazie alla diffusione di letteratura e film fantascientifici: il Giurassico, durante il quale si assiste ad un aumento nella varietà di forme, con lo sviluppo di grandi predatori e dei primi dinosauri coperti di piume, forse in grado di volare, da cui discenderanno poi gli uccelli. La mostra si conclude con il Cretaceo che, accanto alla nascita ed alla diffusione delle piante da fiore, ha visto il massimo di biodiversità nel mondo dei dinosauri.
A questo periodo risalgono i giganti argentini, di cui sono esposte le ricostruzioni in dimensioni reali: l’erbivoro più grande al mondo, l’ Argentinosaurus huinculensis che poteva raggiungere i 38 m di lunghezza, e il più grande carnivoro terrestre finora conosciuto, il Giganotosaurus carolinii, 13 metri di lunghezza per 10 tonnellate di peso, quindi che superava in dimensioni il più famoso Tyrannosaurus rex, per parecchi decenni erroneamente considerato come il maggiore in assoluto. Ma nell’Argentina di quell’epoca non c’erano soltanto giganti: al loro fianco convivevano esseri di dimensioni più contenute, come il Talenkauen, erbivoro di 4 metri, l’ Austroraptor, carnivoro di 5, e l’ Unenlagia, carnivoro di 2. Oltre alle ricostruzioni in esposizione ci sono anche diversi reperti originali. Un nido di sauropode con sei uova, un embrione di dinosauro, il femore di un Argyosaurus, le vertebre di un Argentinosaurus e di un Puertasaurus, animali a noi in gran parte ignoti. A questo periodo risalgono anche le molte uova provenienti dallo straordinario sito di Auca Mahuevo, nella provincia di Neuquèn, dove è stato rinvenuto anche il primo embrione originale di dinosauro erbivoro gigante, affiancato in mostra dall’interessante rappresentazione virtuale della sua evoluzione nell’uovo. In pratica un excursus sull’intero percorso evolutivo dei dinosauri, dalle origini fino all’estinzione: 150 milioni di anni di storia naturale narrati attraverso reperti e copie accuratissime tutti provenienti dall’Argentina, l’unico paese al mondo dove si può trovare una varietà di esemplari appartenenti a tutti e tre i periodi dell’era Mesozoica.
La Strada dei Dinosauri in Patagonia.
La provincia di Neuquen, nel nord-ovest della Patagonia argentina, possiede un tesoro sconosciuto ai più. Le sue terre sono state infatti scenari di scoperte paleontologiche molto importanti, che hanno dimostrato come tanti milioni di anni fa essa era abitata dai dinosauri più grandi che abbiano mai abitato il pianeta. Oggi i viaggiatori possono scoprirne facilmente alcuni attraverso varie proposte, in grado di entusiasmare sia i bambini che gli adulti. Tenendo la città di Neuquèn come punto di partenza per la sua strategica posizione centrale, la strada dei dinosauri della Patagonia si sviluppa quasi in ogni direzione. Ad 80 km da Neuquèn si trova Villa El Chocòn, cittadina nata alla fine degli anni ’60 con la costruzione di una enorme diga idroelettrica. Durante gli scavi sono emersi fossili ed impronte di dinosauri marcate sulle rocce decine di milioni di anni fa. I reperti sono visibili nel museo a Canadòn Escondido e sul luogo di rinvenimento che conserva 33 impronte fossilizzate nella roccia. Piazza Huincul si trova 110 km ad ovest di Neusquèn, una piccola città dove è stata fatta una grande scoperta: l’ Argentinosaurus huinculensis, il maggior dinosauro trovato al mondo. La sua magnifica figura può essere ammirata assieme ad una collezione completa.
Di resti originali e di riproduzioni di fossili di dinosauri terrestri e di invertebrati marini. 90 km a nord-ovest sorge il Centro di Paleontologia Lago Barrales, conosciuto anche come Progetto Dino. Qui i visitatori possono sperimentare direttamente dal vivo le emozioni e le peculiarità del lavoro quotidiano dei ricercatori, attraverso le visite guidate che percorrono il sito. Qui un’altra opzione di visita è costituita dall’istruttiva possibilità offerta ai turisti di partecipare per un giorno intero al lavoro di indagine e di scavo compiuto dagli studiosi. Sulla strada per Barreales, nella località di San Patricio del Chanar, la terra del vino neuquino per eccellenza, la Cantina Schroeder assieme alle bottiglie un reperto unico, cioè resti di dinosauro scoperti durante la costruzione della struttura e che ora fungono da arredo. Poco più a nord, circa 200 km dalla capitale della provincia, si trova Rincòn de lo Sauces con il suo Museo di Paleontologia Argentino Urquiza, che ospita i resti del Titanosauro più completo al mondo. E, per finire, vicino ad Amelo, due sculture colossali irrompono nel paesaggio: si tratta dei Petrosaurus, realizzati dall’artista Carlos Regazzoni con rifiuti industriali del settore petrolifero.
In occasione della mostra sarà aperto al pubblico, e accessibile con un unico biglietto, il Museo di Geologia e Paleontologia dell’Università di Padova. Questo museo possiede diverse decine di migliaia di fossili, provenienti prevalentemente dal Triveneto e da varie località di tutto il mondo, ed è famoso soprattutto per la sezione di Paleobotanica, nota come “Sala delle Palme”, che deve il nome alle decine di magnifiche palme fossili del Veneto ivi esposte. Il museo ha sede a Palazzo Cavalli, via Giotto 1, visite sabato e domeniche ore 10-18, www.musei.unipd.it/geologia.
Info e prenotazioni: tel. 049 20 100 10, mail: mostradinosauri@ne-t.it
Tariffe: feriali € 7,00 (ridotti € 5,00), festivi e prefestivi € 10,00 (ridotti € 8,00).
Visite guidate per gruppi di adulti, scuole e per singoli e famiglie. Attività didattiche e laboratori per famiglie, bambini e scolaresche.
Il catalogo della mostra, edito da 24 ORE Cultura, aiuta a comprendere meglio il significato dell’esposizione e le peculiarità dei reperti e delle riproduzioni esposti.
Durante la durata dell’esposizione sono in programma conferenze e rassegne cinematografiche dedicate ai dinosauri. Vedi: www.dinosauripadova.it
By TerreIncognite