Castel Monastero a Castelnuovo Berardenga (SI), un tempo antico borgo medioevale abbracciato da mura possenti che hanno resistito al tempo è oggi, non rinnegando le tracce del suo passato, uno splendido resort 5stelle con SPA. Dapprima uno sperduto monastero avvolto solo dal silenzio e dalla pace delle colline toscane poi buen retiro della nobile famiglia dei Chigi Saracini, una cattedrale di stile nel rigoglioso deserto verde di filari a due passi da Siena.
Le sue origini, infatti, si perdono nella storia del medioevo toscano. La prima menzione del Castello, segnalato con il nome di Sarna, è del 1044. Successivamente, a partire dal 1050, è sempre più spesso citato con la denominazione di Monastero, in riferimento alla vicina abbazia della Berardenga. Dai primi del XII secolo fino almeno all’inizio del XIV fu sede di un ramo della famiglia dei Berardenghi e nel 1202 iniziò a far parte del sistema amministrativo del Comune di Siena. Nell’anno 1208 fu assediato, senza esito, dai Fiorentini e nel 1270 venne conquistato da Guido di Montfort, che se ne servì come avamposto contro la città di Siena. Acquistato dalla nobile famiglia senese dei Chigi Saracini ne divenne la villa di campagna, sito deputato a celebrare il rito della caccia e a raccogliere i frutti della vigna interna ai territori del Castello.
Castel Monastero è oggi un sofisticato resort di proprietà della famiglia Marcegaglia, membro di The Leading Hotels of the World, che rende omaggio alle nobili origini con un’ospitalità dal sapore nostrano, ma rispolverando antichi rituali di impeccabile accoglienza, un’eccellenza gastronomica sublimata dalla complicità di vitigni doc e un’innata vocazione alla remise en forme. La frenesia e le corse al galoppo del vicino Palio, la maestria di Piero della Francesca, il fervore della civiltà etrusca, tutto il fermento della cultura toscana sembrano venire da un’altra epoca dietro le morbide colline: qui tutto è rallentato, persino il tempo segue un ritmo fluido, scandito dalla luce che inonda la reggia, la chiesa (sposarsi a Castel Monastero ha un fascino principesco), la piazza e i due casali dove fa capolino la stella dei Chigi Saracini, assieme allo stemma di famiglia.
“Castel Monastero si traduce in settantaquattro camere, suite e una villa; due ristoranti, il gourmet Contrada e il toscano La Cantina ricavato nella cantina del borgo – ricorda Graziella Arba, General Manager di Castel Monastero – la SPA con otto sale trattamenti, la zona acqua benessere e tre piscine esterne che sembrano quasi formare una cascata, colonna sonora perfetta di giornate che avvolgono momenti di puro relax”. Le settantaquattro camere e suite, insieme alla villa, rendono omaggio all’eleganza rustica e armoniosa delle antiche dimore toscane. Grazie ad un sapiente restauro i casali conservano intatti i caratteri dell’architettura di campagna, con i suoi raffinati materiali – dai legni antichi al cotto, ai tessuti – mixati con elementi in stile contemporaneo che personalizzano.
Rendendo uniche le singole camere. Villa Lavanda: un magnifico casale del XVII secolo, circondato da un immenso giardino e da un rigoglioso vigneto di Chianti; Suite Reale: l’eleganza degli arredi e dei materiali esalta la storia e il gusto della tradizione del territorio; Executive Suite: splendido appartamento dalle cui finestre si gode una splendida vista sui campi, i vigneti e la Piazza di Castel Monastero; Junior Suite: dove in ogni dettaglio splende lo stile rustico toscano; Camera Prestige: un angolo di assoluta raffinatezza; Camera Deluxe: un ambiente dalla luminosa sobrietà toscana; Camera Superior: la valorizzazione di materiali antichi e tessuti pregiati.
“I due ristoranti La Cantina e il gourmet Contrada, alla cui guida abbiamo un tandem di bravissimi chef Davide Canella e Giuseppe Lo Presti, oltre che per la proposta culinaria si differenziano anche nello stile degli interni – prosegue Graziella Arba – architettura rustico rinascimentale con un respiro contemporaneo per il Contrada, suddiviso in due salette per garantire la massima privacy per chi desidera festeggiare un evento privato o per una sofisticata cena al lume di candela. Botti del 1600, dove per secoli ha riposato il Chianti della tenuta, soffitto a volte, mattoni a vista e pavimento in cotto originale per l’atmosfera de La Cantina, trattoria decontracté dal sapore verace”.
L’utilizzo di prodotti a km 0 contraddistingue il ristorante La Cantina dove le materie prime si esaltano nella loro purezza senza essere contaminate da complesse elaborazioni. Più strutturato l’approccio del ristorante gourmet Contrada, affacciato sulla piazzetta del borgo, punta di diamante del resort, imperniato sull’alta cucina, crocevia tra classicità e creatività contemporanea, aperto anche agli ospiti esterni.
Nei casali immersi nella natura, invece, si nasconde la SPA, un’oasi di relax incantata che rispecchia l’antica triade racchiusa in Castel Monastero – energia, misticismo e nobiltà – dove restare come sospesi tra la memoria di un passato glorioso e ovattato e l’avanguardia di tecniche di bien-être di ultima generazione.
“Non dovrete fare altro che abbandonarvi nelle mani sapienti di uno staff attento e pluri specializzato, con un approccio olistico in grado di cucire su misura il protocollo più efficace in base alle singole esigenze e aspettative – conclude Graziella Arba – trattamenti che sfruttando i principi attivi del Calco Eden, aiutano a ridare forma e tono, ridisegnando i contorni del corpo femminile e maschile, in maniera naturale e nel pieno rispetto della natura”.
www.castelmonastero.com
Testo/Claudio Zeni – Foto fornite dalla struttura