Della costa del mare che lambisce la provincia di Grosseto vi citiamo le località turistiche più note : Piombino ,Follonica, Castiglione della Pescaia ,Orbetello ,Argentario, Isola del Giglio. Sono la cornice dell’entroterra della Tuscia che ospitò gli Etruschi villanoviani, i quali, a partire dal 300 a.C., progressivamente entrarono in conflitto con i Romani. Le località indicate nel titolo furono anch’esse luoghi che ospitarono gli etruschi.
Grosseto – 12 km da Marina di Grosseto. Tre chilometri di mura medicee tuttora circondano completamente la città storica. Per conoscere le origini di questa città, la prima tappa obbligatoria è Il MAM-Museo Archeologico e d’Arte della Maremma. Si trova nel centro di Grosseto in Piazza Baccarini, presso il palazzo ottocentesco ex sede del vecchio Tribunale. Articolato su tre piani divisi in cinque sezioni e quaranta sale, percorre tutta la storia della Maremma dalla preistoria alla nascita delle città etrusche, dalla conquista romana al Medioevo e fino all’età moderna, attraverso documenti di archeologia e di arte. La prima sezione è dedicata alla collezione archeologica. Il nucleo più consistente della collezione è formato da urne cinerarie etrusche provenienti da Volterra e da Chiusi. La sezione successiva è dedicata al maggior centro archeologico del territorio grossetano, Roselle, città etrusca fondata alla fine dell’età del Ferro, conquistata nel 294 a.C. da Roma. Vi sono in mostra anche orientalizzanti corredi etruschi di Vetulonia e Marsiliana, anfore ed ancore che documentano i traffici etruschi.
Vetulonia (Città- stato etrusca) si trova a 15 minuti dal mare (Castiglione della Pescaia), a 4 Km. dagli scavi etruschi e a 35 km. da Grosseto. Piccolo borgo medievale oggi, mentre nel I° secolo a.C. era il punto di riferimento dei bacini minerari del territorio e per i gli scambi commerciali con Sardegna, Europa centrale e anche e Roma. Vetulonia decadde nel primo secolo a.C. ed in seguito se ne persero le tracce. Nel 1880 ne furono riesumate antiche che consentirono a Isidoro Falchi di ritrovarla e riportarla alla luce.
Il Museo Civico e Archeologico comprende 7 sale disposte su due piani in cui sono esposti 700 reperti ed è in grado di fornire una immagine esauriente della antica città dal 7 secolo a.C. fino al 1° secolo d.C. Monumentali sono le mura della Acropoli riportate alla luce e le tombe del VII e VI secolo a.C. Questo museo è una meta obbligata per chi ama o vuole conoscere gli Etruschi in Maremma.
Massa Marittima dista dal mare Km 20. Dal lago dell’ Accesa dista km. 9. Museo civico archeologico presso il Palazzo del Podestà. Sono esposti reperti etruschi provenienti anche dal Lago dell’Accesa. Si tratta soprattutto di vasellame da cucina, pesi da telaio, pesi da pesca e laterizi; sono inoltre presenti i corredi funebri rinvenuti nelle necropoli, soprattutto vasellame (argilla figulina e bucchero), fibbie in bronzo, reggi vasi in ferro, armi in ferro e bronzo.
Museo della Miniera (Subterraneo) via Corridoni Tre gallerie scavate nel medioevo per un totale di 700 metri sono una ricostruzione realistica degli ambienti interni di una miniera tra gli anni cinquanta e gli anni settanta. Lungo le gallerie si trovano anche diversi macchinari: vagoni per il trasporto degli operai e del materiale, escavatori, martelli pneumatici e tubazioni per l’areazione. Se non siete mai stati in una miniera, è certamente una esperienza che ricorderete per sempre. L’ultima miniera di Massa fu chiusa nel 1994.
La piazza Garibaldi nel centro storico di Massa ospita la cattedrale, il palazzo del podestà, il palazzo comunale, le palazzine che con le case- torri formano una geometria armonica che ad ogni mutamento della posizione in cui ci troviamo non smettono mai di stupirci.
Lago dell’Accesa. Gli Etruschi si insediarono nell’area del lago dell’Accesa grazie alla presenza dei vicini giacimenti minerari di argento, piombo, materiali ferrosi ed oro. L’area archeologica copre decine di ettari. Il percorso, segnalato da cartelli esplicativi, inizia dal quartiere A e procede, seguendo i sentieri chiaramente indicati, attraverso i quartieri B, D e C. La cronologia dei quartieri esplorati copre il periodo che va dalla fine del VII secolo a tutto il VI secolo a.C. La visita al parco è strettamente connessa alla visita al Museo Archeologico di Massa Marittima. Il lago è di origine carsica ed è molto piccolo, 300 metri quadrati e profondo al massimo 50 metri ed è liberamente balneabile.
Sorano, da Grosseto km. 89. Il paese sorge su una rupe composta da un minerale magnetico , il tufo .L’aspetto del paese è tipicamente medioevale anche se nel rinascimento gli interventi urbanistici lo hanno in parte modificato. L’attrattiva turistica maggiore è la bellezza del suo paesaggio. A Sorano è imperativo tentare di perdersi per raggiungere i luoghi meno accessibili e più caratteristici. Se non altro tentate.
Il Museo occupa alcuni ambienti della Fortezza Orsini (1546), importante esempio di architettura militare del Rinascimento. La parte cinquecentesca consta di un Mastio centrale e due bastioni angolari San Pietro e San Marco. Questi edifici erano collegati tra loro attraverso camminamenti esterni ed interni, oggi visitabili, dotati di punti di sparo posti in posizione strategica. Lungo il percorso sono presenti molti pozzi di aerazione utilizzati per ventilare gli ambienti sotterranei e aspirare i gas tossici originati dalla combustione delle polveri da sparo. A Sorano è possibile visitare una piccola Sinagoga ebraica che ricorda quando gli ebrei risiedevano in questo paese.
Regola Aurea: “Non si può visitare Pitigliano senza prima essere stati a Sorano o viceversa.”
Pitigliano. Un masso di tufo regge la città: incominciate a fotografarla mentre state per raggiungerla. E’ una città ricca di fascino e di eccezionale impatto visivo, le case allineate sul bordo della rupe a strapiombo sembrano scolpite nella roccia. Quando percorrerete le viuzze che vi portano in centro, arrivati alla sinagoga, visitatela .
Nel 1556 Niccolò IV Orsini donò un terreno per realizzare un cimitero ebraico. Nel 1598 fu costruita la Sinagoga e nel 1622 i Medici istituirono il Ghetto. Nel XIX secolo la Comunità divenne circa 1/5 della popolazione meritando così, dalla Comunità di Livorno, l’appellativo “La Piccola Gerusalemme”. A seguito delle leggi razziali (1939) e del successivo crollo della Sinagoga (1960), la speranza di avere una rinascita della Comunità ebraica si spense e ormai a tutt’oggi si contano solo poche unità.
Merita una visita il Museo archeologico della civiltà etrusca nel palazzo Orsini. Le prime due sale accolgono i reperti della necropoli di Poggio Buco-60. Fanno parte della raccolta numerosi vasi con decorazione geometrica, le ceramiche da Simposio in bucchero detto ‘pesante, grandi crateri e anfore per l’acqua (hydria) databili nella prima metà del VI secolo a.C., e le ceramiche con decorazioni di animali fantastici nello stile etrusco-corinzio (fine VII-metà VI sec. a.C.) e le ceramiche, in argilla depurata e a impasto bruno levigato (VII-VI secolo a.C.). Infine alcuni reperti che si trovano all’interno del centro storico di Pitigliano fanno risalire la presenza dei primi insediamenti abitativi al periodo dell’età del Bronzo finale (XII sec. a. C.).
Infine, merita una visita, anche il Museo all’aperto Alberto Manzi (il maestro che nel dopoguerra insegnò in TV agli italiani a leggere e a scrivere). Il museo all’aperto nasce con una forte valenza didattica ed è suddiviso in tre sessioni: etrusca, ebraica e civiltà contadina, ed è stato creato un collegamento tra la Città dei vivi- la costruzione di una capanna protostorica- e la Città dei morti che propone i temi del culto della sepoltura.
Testo/ Lamberto Selleri – Foto/Fabrizio Lucarini – Foto d’apertura Pitigliano – foto di copertina Sorano