Nonostante il freddo dei giorni passati, in gran parte d’Europa si va verso la primavera ed esplode la voglia di natura. Allora è tempo di organizzarsi per scrollarsi di dosso neve e pioggia, proponendo dei luoghi particolari, come una zona vicina a noi, sia geograficamente che culturalmente: la Dalmazia centrale, nella vicina Croazia. Il programma per le offerte turistiche della prossima stagione è stato presentato a fine ottobre 2016 ad operatori e stampa specializzata, dal direttore dell’Ente per il Turismo della Regione Spalato-Dalmazia, Josko Stella, alla presenza dell’ambasciatore della Repubblica di Croazia Damir Grubisa e del direttore dell’Ente Nazionale Croato per il Turismo, Branko Curić. Ma un’informazione che riguarda il risveglio della natura e dei sensi, trova il suo giusto spazio proprio adesso, alla fine dei “giorni della Merla”, perché a dar retta ai detti popolari, spesso non si sbaglia. Uno di questi è quello triestino che, come sa bene la comunità croata di Trieste, in riferimento alla festività della Candelora recita: “Se la vien con sol e bora, de l’inverno semo fora. Se la vien con piova e vento, de l’inverno semo drento”. Quella della Candelora era infatti per i vecchi contadini l’ago della bussola per capire come sarebbero stati i giorni a seguire. Ma neve o sole, il tempo non si ferma e si deve cominciare a fare un pensierino alla primavera e a dove passare, intanto, le feste pasquali. Magari solo per un weekend, con l’intento di “staccare la spina” dallo stress quotidiano di una vita sempre più complessa e sfuggente. Lo sanno bene due campioni del ciclismo come Vladimir Miholjevic e Ivan Basso, uno croato e l’altro italiano, ambedue innamorati di questi posti. Si sono dati battaglia sulle strade di mezzo mondo, per poi correre nella stessa squadra e rimanere buoni amici.
Se Josko Stella ha decantato i pregi della sua regione in termini turistici, con oltre 120 programmi di attività, loro due sono stati i veri motivatori dei presenti, raccontando non solo delle bellezze paesaggistiche della Dalmazia centrale, ma principalmente l’offerta alternativa alla vita da spiaggia, con le varie attività sportive e ricreative messe a disposizione degli ospiti. Come quei cento percorsi con 3500 km di piste per cicloturismo solo in Dalmazia, spesso ricavate sui luoghi segnati dal calpestio dei legionari dalla Legio XI Claudia Pia Fidelis guidati da Ducenius Geminius. Piste per vacanze veramente alternative, coi tempi giusti per gustare luoghi ed enogastronomia. «Quella del cicloturismo è una pratica sportiva che si è sviluppata in particolare negli ultimi tre anni», dice Vladimir Miholjevic, impegnato anche come organizzatore del Giro della Croazia, arrivato nel 2016 alla sua quinta edizione. Un percorso di circa 982 km ripartiti in 6 tappe, con partenza da Osijek (città di confine tra Ungheria, Serbia e Bosnia-Erzegovina) e arrivo a Zagabria.
Il turismo rappresenta oltre il 22% del Pil croato. Dai dati rilevati dall’Ente nazionale del turismo, sono stati circa 15 milioni i turisti che hanno passato dei giorni di vacanza in Croazia nel 2015 (+8% sul 2014), con circa 80 milioni di pernottamenti. Oltre un milione sono quelli italiani. «Tra quei visitatori ci siamo anche io e la mia famiglia», ricorda Ivan Basso, che da tempo è diventato un fervido estimatore di questi posti, fin da quando vi arrivò con la sua bicicletta, ospite dell’amico Vladimir Miholjevic. «Ci sono paesaggi stupendi, ma in bicicletta, fermandosi ad osservarli con calma, sono meravigliosi e si riesce ad apprezzarne tutta l’essenza della natura e del buon cibo», aveva detto con l’entusiasmo di un ragazzino.
Tra questi luoghi preziosi c’è l’isola di Hvar (Lesina) di fronte a Split (Spalato), la città più importante della Dalmazia, che come molte altre località croate è protetta dall’Unesco. Due posti facilmente raggiungibili da Ancona e Pescara, con i traghetti della Snav (https://www.snav.it/orari-e-tratte) e le linee aeree (Split). «Sono stato tre anni di seguito ad Hvar. È un posto dove la gente ancora prepara in casa i prodotti della tradizione locale coi loro sapori – ricorda Miholjevic – e questo gli italiani, come il mio amico Ivan, lo apprezzano molto». Cosa c’è di meglio, poi, che farsi un sonnellino all’ombra dei pini marittimi, contornanti le spiagge bianche bagnate da acque limpide?
Ma la Dalmazia centrale, e la Croazia in generale, per Branko Curić devono essere godute tutto l’anno. Per questo si stanno impegnando per destagionalizzare i flussi turistici, con un’offerta a 360 gradi, espandendo e diversificando tutto l’anno, a cominciare proprio dal genuino contatto con la natura che sboccia in primavera, le spiagge d’estate, i percorsi dell’autunno al profumo dei tartufi e il Natale, specie a Spalato, con i mercatini, gli eventi e le piste da sci di fondo. Ma se parliamo di cicloturismo, sicuramente la più attrezzata è l’isola di Brač (Brazza), nell’arcipelago della Dalmazia centrale. Grande come Malta e meta importante delle vacanze estive in Croazia, Brač infatti offre un paesaggio duro, con poca terra ma sfruttata molto bene, specie con coltivazioni di ulivi e vite. La spiaggia più nota è quella del Corno d’Oro (o Capo d’Oro), vicino a Bol, una lingua bianca di circa 300 metri, costituita da piccoli ciottoli. Molto apprezzata dagli amanti del windsurf, questa spiaggia cambia forma a seconda delle maree, dei venti e delle correnti marine. Brač, come pure l’isola di Hvar, è ideale per fare vacanze naturiste, sia in bici che in barca. Entrambi mezzi facilmente reperibili in loco. Per chi ama il trekking, invece, ci sono molti soluzioni studiate anche con tour guidati, per visitare luoghi d’interesse storico e ambientale. Se in tutta l’isola ci sono molte chiese d’interesse da visitare, tra i vigneti e oliveti di Supetar, nella parte occidentale, si possono vedere dei mulini ancora in attività. Ma soprattutto le Bunje, case dei contadini a pianta circolare, realizzate in pietra, con tetto a forma di cupola. Per chi è più pigro, si possono affittare sia auto che scooter.
«Dopo che la conosci, la Croazia diventa contagiosa», aveva detto Ivan Basso durante la presentazione dei nuovi programmi per la stagione turistica nella Regione Spalato-Dalmazia. «La Dalmazia centrale è una terra molto simile alla Sardegna, dove sono importanti le proprie radici e l’ospitalità. In tutto questo, il cicloturismo costituisce il motore trainante di un turismo genuino, come i vini corposi che si trovano qui o nel sud Italia».
Info: http://dalmatia.hr/it; http://it.croatia.hr; info@visitsplit.com
Testo/Maurizio Ceccaioni, foto Internet