Non è che la Colombia goda di buona fama: quando se ne parla è quasi sempre per denunciare gravi fatti di sangue legati alla droga o alle infinite tensioni politiche e sociali. Infatti non a caso questo vasto paese sudamericano, grande quasi quattro volte l’Italia, detiene il primato mondiale della produzione e della commercializzazione di droghe (l’unico a trattare contemporaneamente marijuana, cocaina ed eroina) e vive da sempre – pur potendo vantare i governi più stabili e duraturi del continente – un perenne conflitto intestino tra le diverse forze politiche, l’esercito, la polizia, la guerriglia marxista e gli squadroni paramilitari della morte legati ai potenti cartelli del narcotraffico, risultando una delle nazioni con i più elevati indici di criminalità. Parametri purtroppo capaci di far passare in second’ordine il fatto di trattarsi di uno dei luoghi più belli e interessanti, più vari ambientalmente e più ricchi di biodiversità di tutto il continente, influendo in negativo sul suo elevato potenziale turistico, anche se ben difficilmente i turisti riescono ad entrare in contatto con simili realtà. Nonostante tutto ciò si tratta di una delle nazioni più allegre e spensierate dell’America latina. Ubicato sull’Equatore nell’estremo nord ovest dell’America meridionale, confina ad est con Venezuela e Brasile, a sud con Ecuador e Perù, a nord-ovest con Panama, mentre si affaccia a nord sul mar dei Caraibi e ad ovest sul Pacifico; la striscia di Panama ha sempre costituito il punto di transito e di collegamento tra i due subcontinenti americani.
A nord ovest presenta l’inizio dell’imponente catena delle Ande, suddivisa in tre tronconi paralleli con ampi altopiani a 2-3.000 m e vette e vulcani alti 4-5.000 m, mentre l’oriente offre pianure, savane e foreste tropicali poco abitate; la Sierra Nevada sul Caribe costituisce la catena costiera più alta del mondo, con il Picco Colon a 5.770 m. L’estrema varietà ambientale determina un clima assai mutevole e la frammentazione in habitat piuttosto diversi (montagne, ghiacciai, coltivi, praterie, foreste, giungle, savane, deserti e grandi fiumi amazzonici) con una delle maggiori biodiversità del pianeta, il più elevato numero di specie animali e vegetali in proporzione al territorio, il primato assoluto di uccelli (più di Europa e Nord America assieme) e 20 mila specie di orchidee, il fiore nazionale. Protetto il 9 % del territorio, con 33 parchi, 11 riserve e 5 siti Unesco. Un patrimonio naturale che pochi altri possono vantare. Grazie alla sua storia, piuttosto varia risulta anche la composizione dei suoi 46 milioni di abitanti: 47 % di meticci, 23 mulatti, 20 bianchi, 6 neri e soltanto 3 di amerindi puri; ad unirli la comune lingua spagnola e la religione cattolica. Il 75 % vive urbanizzato, con sei città oltre il milione di abitanti. Il mosaico di etnie e l’intreccio di culture diverse – gli indios precolombiani, i coloni spagnoli, gli schiavi africani – riverberano ancora oggi i loro positivi effetti su cucina, musica, folclore, arte e artigianato, facendone un paese culturalmente evoluto che trova le sue massime espressioni negli scritti di Gabriel Garcia Marquez e nelle immagini di Fernando Botero.
La storia qui parte da lontano. Per la sua posizione di tramite intercontinentale tra Mesoamerica, Caraibi, Ande e Amazzonia, quando i conquistadores vi sbarcarono dal Caribe nel 1499, dedicandola al nome dell’ammiraglio Colombo, vi trovarono prospere civiltà abili nel lavorare la ceramica, l’oro e gli smeraldi. Dai sacerdoti ricoperti di polvere d’oro durante le cerimonie nacque la nefasta leggenda dell’ Eldorado, o meglio del principe dorato, capace di sconquassare tutta l’America latina alla ricerca di ricchezze favolose. Colonia spagnola fino al 1819, poi indipendente grazie all’opera del Libertador Simon Bolivar, formò con Venezuela, Ecuador e Panamà la Gran Colombia, federazione però di breve durata. Da allora conflitti intestini politici e sociali, dovuti anche ad enormi sperequazioni ed a metà della popolazione sotto la soglia di povertà, hanno accompagnato la Colombia fino ai giorni nostri, tra i maggiori produttori al mondo di caffè, smeraldi e carbone, ma anche di marijuana e cocaina.
Ogni itinerario non può che partire da Bogotà, la bella capitale costruita nel 1538 a 2.650 m di quota sulla Cordigliera Orientale sul luogo di un precedente insediamento muisca, prima capitale del nuovo vicereame, con il suo quartiere storico centrale ricco di edifici di epoca coloniale; da non perdere il Museo dell’Oro, unico nel suo genere al mondo, con una raccolta di 34 mila pezzi aurei antichi e 20 mila in pietra, ceramica e pietre preziose, una salita al panoramico santuario di Monserrate, con vista su città e Ande, alla singolare Cattedrale del Sale di Zapaquira scavata entro una miniera di salgemma e al gioiello coloniale di Villa de Leyva, le cui strade selciate, le case d’epoca in calce, i balconi in legno e i cortili fioriti di buganvillee emanano un’atmosfera d’altri tempi. La regione occidentale, affacciata sul Pacifico, ospita le tre catene montuose delle Cordigliere (inizio del rilievo andino nel Sud America, con cime fino a 5.750 m e ampie vallate intermedie), ha parecchio da offrire al turista: la zona cafetera dove si concentra la maggior produzione del miglior caffè del mondo per il suo aroma leggero e delicato, sito Unesco anche per la sua peculiare vegetazione che concentra platano (una specie di banana), guadua (una specie di bambù) e la palma andina della cera, albero nazionale; Popoyàn, la Ciudad Blanca per le sue facciate color gesso, museo coloniale all’aperto; il mercato indios di Silvia; il parco nazionale del vulcano Puracè (4.750 m); il parco archeologico di San Augustìn e quello di Tierradentro, entrambi siti Unesco, il primo famoso per le statue antropomorfe in pietra, il secondo per le elaborate tombe sotterranee, testimonianze di sconosciute civiltà precolombiane.
L’operatore urbinate “Apatam Viaggi” (tel. 0722 32 94 88, www.apatam.com, specializzato in turismo culturale con accompagnamento qualificato e un buon rapporto qualità/prezzo, propone in Colombia un tour di 15 giorni alla scoperta dei principali aspetti archeologici e naturalistici. Unica partenza con voli di linea Lufthansa da vari aeroporti italiani il 6 agosto 2017, pernottamenti in hotel a 2,3 e 4 stelle con pensione completa (meno alcuni pasti), accompagnatore dall’Italia, quota da 4.700 euro in doppia tutto compreso.
ByTerreIncognite Foto/Apatam