Dopo un inverno gelido e segnato da temperature rigide e improvvise tempeste di neve, New York si prepara ad accogliere la primavera regalando ai molti turisti che l’assediano giornate luminose, colorate e profumate. Ecco dove. Nel Bronx il New York Botanical Garden si trasforma in un luogo magico. Fino al 29 ottobre, il giardino ospita le coloratissime creazioni di Dale Chihuly, uno dei più noti scultori del vetro statunitense. Ciliegi, magnolie, rose e narcisi fanno da cornice a delicatissime forme in vetro che creano gigantesche figure floreali, in un tripudio di luci e colori. Ma di notte l’atmosfera si fa ancora più emozionante: le Chihuly Nights sono state pensate per esaltare la magica energia di queste opere che si rivela al calar del sole.
La mostra è anche un’occasione per scoprire attrazioni, luoghi e cultura che animano il Bronx, il distretto più a nord di New York, raggiungibile con un breve tragitto in metropolitana da Manhattan. Conosciuto in tutto il mondo per l’Yankee Stadium e il Bronx Zoo (il più grande al mondo in città), questo distretto è ricco di attrazioni. A poca distanza dallo stadio si raggiunge Grand Concourse, l’arteria principale, lungo la quale si trova il Bronx Museum of the Arts, che ospita una collezione di artisti contemporanei emergenti. Incredibile ma è proprio nel Bronx che si trova la vera “Little Italy”. Infatti, in Arthur Avenue, dopo un giro nell’Arthur Avenue Retail Market, pittoresco mercato al coperto, è possibile gustare le specialità culinarie del Bel Paese nei suoi ristoranti, come Dominick’s e Roberto Restaurant. Mentre la tradizionale “Little Italy”, situata più a sud nel cuore di Manhattan, è ormai circoscritta a poche strade attorno a Mulberry Street (chiamata così perché un tempo vi si coltivavano le “mulberries”, le more di gelso), molto turistiche e poco autentiche. Tuttavia nelle due ultime settimane di settembre, per 11 giorni, ritornano le atmosfere del passato nella grande festa dedicata a San Gennaro. Il Santo Patrono di Napoli, oggetto di culto appassionato, viene venerato nella Chiesa del Preziosissimo Sangue eretta dai primi immigrati italiani tra il 1891 e il 1904.
L’Italia è stata invasa dalla Cina. Non si tratta di un paradosso geopolitico. Ma di una realtà. Nella urbanistica della Grande Mela Chinatown ha quasi fagocitato Little Italy. Mulberry Street sfocia infatti in Canal Street ed è subito Celeste Impero. Bancarelle che vendono ogni tipo di ortaggi, frutta, oggetti, souvenir e vestiti “made in China” in un tripudio rutilante di luci e di scritte oro su sfondo rosso, i colori amati dai cinesi. Nei ristorantini di Mott Street si gustano superbi bao, grossi ravioli ripieni di carne o verdure cotti al vapore. Mentre in Doyers Street (Vicolo dei Barbieri) ci si affida alle mani di esperti parrucchieri per pochi dollari, e all’altezza della Manhattan Bridge Plaza alla protezione del grande Buddha dorato del Mahayana Temple.
Via dalla pazza folla. In pochi isolati verso ovest, a SoHo, New York volta pagina e si fa più discreta ed elegante. Niente grattacieli. Solo palazzine primi Novecento. Niente supermercati e negozi traboccanti di merci e di folla. Solo boutique grandi firme, di designer e alla moda. I jeans perfetti e su misura si comprano da 3×1 (15 Mercer Street). Si scelgono la stoffa e il modello, ma anche orlo e ricami personalizzati. E il jeans unico, creato su misura e sul gusto del cliente, viene preparato in poco tempo dalle mani sapienti delle sarte dell’annesso laboratorio.
In circa 15 minuti a piedi da SoHo, a sud di China Town, si arriva a City Hall Park, ombreggiata da alberi secolari, e con la Frankfort Street, ecco un’altra icona di New York, immortalata in molti film, soprattutto in quelli di Woody Allen. Indimenticabili. Il Ponte di Brooklyn, che attraversa l’East River, è quasi sempre preso d’assalto dai turisti. Che percorrono i circa 1,6 km di lunghezza a piedi o in bicicletta, facendosi sedurre dalle straordinarie vedute su Manhattan e Brooklyn. Un delirio di foto e di selfie. Arrivati dall’altra parte, si scende una scalinata che conduce sul lungo fiume. Sotto i mastodontici piloni si scopre un giardinetto verdissimo, con una romantica panchina. Sosta obbligata per innamorati. Ma non solo. I più pigri per ritornare indietro prendono il battello, che fra voli di gabbiani e folate di vento porta poco lontano da Wall Street, mentre il sole al tramonto incendia le facciate dei grattacieli, metafisici giganti di vetro e acciaio.
Ultimi suggerimenti. Muoversi il più possibile a piedi e con gli autobus. Così si gusterà meglio la grande Mela. Acquistare il New York CityPass, che permette di accedere ai musei e alle attrazioni principali a prezzi scontati e di evitare le code ai botteghini. Comprare i biglietti ridotti per gli spettacoli un’ora prima dell’inizio all’ufficio di TKTS di Time Square (W 47th St & 7th Avenue). Informazioni turistiche super aggiornate sul sito ufficiale del turismo di New York City www.nycgo.com.
Testo/Pietro Tarallo-Foto/Massimo Bisceglie