E’ conosciuto in tutto il mondo, soprattutto dagli addetti ai lavori. Steve McCurry, il fotogiornalista statunitense autore della bellissima e famosa fotografia “la Ragazza afgana” (quella dagli occhi verdi) pubblicata a giugno del 1985 sulla copertina del National Geographic, sarà a Brescia l’8 e il 9 luglio 2017, in occasione della grande mostra allestita in Santa Giulia di sue opere dedicate al tema della lettura e dei luoghi della lettura, ma anche per conoscere la città e per incontrare i suoi estimatori. McCurry viene considerato un fuoriclasse del mondo della fotografia, tant’è che molte sue immagini sono diventate delle icone universali. Lo testimoniano i diversi “Madonnari” che un tempo si dilettavano a disegnare con gessetti colorati nelle strade e piazze della vecchia Europa immagini di qualche Madonna di Raffaello,ed ora, accanto a queste si vede anche quella ormai universalmente definita come la “Monna Lisa afgana”, la ragazza dagli occhi verdi e il velo, col mantello color ruggine. Oggigiorno sono davvero pochissimi i fotografi, soprattutto in Italia, la cui fama può essere equiparabile a quella di Steve McCurry, il quale ha definito tout court le caratteristiche fondamentali del reportage moderno.
La sua carriera e il suo successo sono stati sempre in ascesa, e i suoi scatti indimenticabili rimarranno nella storia della fotografia come patrimonio artistico e culturale, così come le opere di famosi artisti dei secoli passati. Basti pensare alle innumerevoli mostre in giro per il mondo e ai numerosi riconoscimenti ottenuti a livello internazionale. Ogni sua esposizione cattura l’interesse del visitatore attento e colto, come quella di Brescia “Leggere” aperta fino al 3 settembre, in prima mondiale. Il filo conduttore della rassegna allestita negli spazi del Complesso di Santa Giulia, è la Lettura, raccontata attraverso le 70 fotografie che ritraggono persone da tutto il mondo colte nell’atto intimo e universale del leggere, impresse non solo dall’obiettivo ma soprattutto dagli occhi e dal cuore di McCurry. Infatti solo chi ha occhi e cuore, grande capacità e sensibilità è in grado di cogliere, attraverso l’obiettivo, alcuni aspetti invisibili dell’anima trasferiti poi su carta sensibile. Le immagini dell’artista richiamano i luoghi di preghiera in Turchia, le strade dei mercati in Italia, i rumori dell’India, i silenzi dell’ Asia orientale, dall’Afghanistan all’Italia, dall’Africa agli Stati Uniti; immagini vibranti e colorate, le quali documentano i momenti di quiete in cui le persone si immergono nei libri, nei giornali, nelle riviste. Che siano giovani o anziani, ricchi o poveri, religiosi o laici, purché ci sia un momento per la lettura. Leggere apre la mente e contribuisce ad avere una visione del mondo e delle persone più completa. E’ questo il messaggio di McCurry, saper cogliere il fascino dei volti della gente comune, in strada o tra la folla, lontano dalla realtà dello studio fotografico dove si eseguono ritratti posati con luce artificiale, e molto spesso artefatti.
Chi avrà la fortuna di incontrare Steve McCurry presso l’Auditorium del Museo di Santa Giulia sabato 8 luglio alle ore 18.00 vivrà sicuramente un’esperienza indimenticabile e storica, perché quest’uomo – oltre ad essere un grande fotografo – si presenta anche come un affascinante affabulatore. I suoi racconti infatti sono talmente coinvolgenti da portare chi lo ascolta ad entrare in maniera prorompente dentro i mondi e le situazioni che lui ha fissato sulle sue immagini attraverso l’obiettivo. Incontrarlo costituirà un’irrinunciabile occasione, così come essere resi partecipi dei suoi programmi per il futuro: camminare ancora per le strade del mondo scattando fotografie. Al grande fotogiornalista viene infine dedicato l’appuntamento di mercoledì 5 luglio al cinema Nuovo Eden di Brescia, dove verrà proiettato il film “Calma e gesso” di Marco Cruciani, un percorso di quasi cinque anni trascorsi a fianco del fotografo seguendo le sue ricerche, le sue mostre, inaugurazioni, conferenze, premiazioni, eventi vari. Oppure semplici passeggiate. Un tragitto di pensieri e di azioni da cui emerge uno spaccato di cronaca nazionale e mondiale, vissuto in prima persona e in prima linea dagli anni ’50 ad oggi.
Steve McCurry. Leggere è curata da Biba Giacchetti e per la parte letteraria da Roberto Cotroneo ed è un’imperdibile produzione di Fondazione Brescia Musei e Civita Mostre, realizzata in collaborazione con SudEst57 e con un progetto di allestimento dello scenografo Peter Bottazzi.
Un altro importante appuntamento è previsto, inoltre, domenica 9 luglio alle ore 19.00 al MO.CA, dove avrà luogo la premiazione dei vincitori del primo Premio Mario Dondero di reportage contemporaneo. Circa 800 immagini selezionate pervenute da tutta Italia e prescelte dalla giuria composta da Maddalena Fossati Dondero, Gianni Berengo Gardin, Uliano Lucas, Renato Corsini, Gianluigi Colin e Walter Guadagnini, verranno esposte in una mostra che si inaugura contemporaneamente alla premiazione. Nell’esposizione saranno presenti anche gli scatti più significativi del grande McCurry, nonchè una serie di circa 30 ritratti eseguiti allo stesso dagli amici fotografi che così intendono rendergli omaggio. Il premio Mario Dondero ha come traccia indicativa il tema “dalla parte dell’uomo”, sponsorizzato da Planet Vigasio nell’ambito del Brescia Photo Festival, vuole anche essere un momento di analisi e riflessione rispetto al quale si muove la fotografia attuale di reportage sociale.
Info:www.bresciaphotofestival.it
Testo/ Anna Maria Arnesano – Foto Steve McCurry – Foto d’apertura, Sana’a, Yemen, 1997 – copyright 2012-2017 Steve McCurry