Tra le più significative manifestazioni dell’estate salentina, e anche una delle più coinvolgenti, spicca quella della Notte della Taranta, divenuta negli ultimi due decenni uno dei simboli della peculiarità di quest’angolo del tacco d’Italia, non estranea anche al suo straordinario successo turistico.
In questi anni in occasione del festival si sono esibiti sul palco de La Notte della Taranta molti artisti e cantautori famosi; tanto per citarne alcuni: Goran Bregovic, S. Copeland, M. Pagani, L.Einaudi e Giovanni Sollima, provenienti non solo dall’Italia ma anche da Austria, Stati Uniti, Bosnia Erzegovina ed Inghilterra. In questa edizione, la ventesima, le tappe del festival itinerante saranno diciotto e si terranno dal 6 al 26 agosto; maestro concertatore sarà Raphael Gualazzi.
Questa manifestazione, considerata la maggiore di musica popolare in Europa, nasce con l’intento di valorizzare e fare conoscere anche alle nuove generazioni la musica tradizional-popolare salentina, facendola interagire con altre realtà musicali quali il jazz, il rock e fino alla musica sinfonica, senza trascurare l’indotto economico, turistico e di immagine non indifferente portato al territorio. Una leggenda popolare racconta che il ballo de la “pizzica pizzica”, così viene chiamato in tutta la regione, risale alla notte dei tempi e rappresenta un rito di guarigione dal morso della tarantola (piccolo ragno, tipico e molto attivo del periodo estivo della mietitura). Si narra che questo ballo molto animato, intenso ed esuberante, riflettesse lo stato di malessere della “pizzicata”, la quale finiva per andare in trance dopo essere stata morsa dal ragno, e il suo risveglio avveniva solo attraverso la musica. La persona colpita cominciava a contorcersi dalla testa ai piedi, come fosse un’indemoniata, strisciando sul proprio corpo ad imitazione del movimento dell’animale, e doveva continuare a ballare per giorni e giorni fino alla totale spossatezza, perché solo attraverso il movimento e il sudore si potevano annullare gli effetti del morso inferto, quindi il veleno.
Si dice inoltre che durante il ballo le “pizzicate” fossero talmente prese dalla musica da far vedere senza alcun ritegno anche le parti intime, e come ringraziamento per lo scampato pericolo l’anno successivo verso la fine di giugno rievocavano l’episodio ancora con il ballo della tarantola. Non serve essere psicanalisti per capire, con il senno di poi, come dietro a questo ballo esclusivamente al femminile e, addirittura, oggi ritenuto molto sensuale soprattutto per i morigerati tempi passati, si nascondesse una condizione di profondo disagio delle donne, le quali avevano così trovato un modo lecito e permesso di trasgredire, di sfuggire per un momento dalla quotidianità fatta di parecchi veti e molto restrittiva. Il contesto in cui si sviluppa è infatti quello dell’Italia del profondo sud degli anni sessanta circa dello scorso secolo.
Di seguito il programma che toccherà i vari paesi e cittadine del Salento.
6 agosto – Corigliano d’Otranto
7 agosto – Nardò
8 agosto – Torre San Giovanni, Marina d’Ugento
9 agosto – Cursi
10 agosto – Acaja (Vernole)
11 agosto – Calimera
12 agosto – Zollino
13 agosto – Alessano
14 agosto – Lecce
16 agosto – Galatina
17 agosto – Carpignano
18 agosto – Sogliano Cavour
18 agosto – Soleto
20 agosto – Martignano
21 agosto – Castrignano dei Greci
22 agosto – Cutrofiano
23 agosto – Sternatia
24 agosto – Martano
26 agosto – conclusione del festival a Melpignano
Info: segreteria@lanottedellataranta.it, www.lanottedellataranta.it
Tel. 0836.439008
Testo/Anna Maria Arnesano- Foto/Google Immagini