Sarebbe bastata la sola presenza di quello straordinario fenomeno cromatico che avviene ogni giorno all’interno della Grotta Azzurra, per fare dell’isoletta di Capri un luogo celebre in tutto il mondo. Ma, per quanto eccezionale, non si tratta comunque di un caso unico; ne esistono altri analoghi, meno famosi ma non per questo meno attraenti, in Italia e nel Mediterraneo, a cominciare dalla Grotta dello Smeraldo sulla Costiera Amalfitana. Uno di questi si trova in Croazia, nella minuscola e spopolata isoletta di Bisevo/Busi, a 3,5 miglia dalla maggiore isola di Vis, della quale costituisce una delle più consistenti attrattive turistiche.
La montuosa Vis/Lissa (694 km da Trieste, altezza massima 587 m) è un’isola calcarea e carsica (grande un terzo dell’Elba) tra le più sconosciute anche agli stessi Croati di tutte quelle dell’arcipelago spalatino, in quanto la più occidentale e quindi già in mare aperto, con pareti a picco sul versante meridionale, ricca di insenature, baie, grotte e spiagge anche di sabbia spesso accessibili solo via mare. La natura assolutamente integra si deve al fatto che fino al 1992 era un’inaccessibile base militare dell’Armata Iugoslava, di cui si possono ancora visitare le strutture maggiori un tempo segrete. Oggi prosperano pinete, campi di lavanda, ulivi e vigneti a produrre uno dei migliori vini bianchi croati; radicata la tradizione peschereccia (sardine, sgombri, crostacei e ottime aragoste) che alimenta una novella tradizione culinaria: diverse fattorie si stanno trasformando in ristoranti rustici di cibi estremamente gustosi e genuini, di terra e di mare, a cominciare dalla pasticada al tonno. Vis vanta una storia assai antica: dopo gli autoctoni Illiri, nel 390 a.C. divenne una colonia dei Greci di Siracusa con il nome di Issa, usata come testa di ponte per la colonizzazione di altre isole e della costa dalmata, seguita poi da Romani, Bizantini, repubblica di Venezia, Austro-ungarici e Regno d’Italia, ognuno dei quali ha lasciato tracce. Durante la 2° guerra mondiale una grotta nell’interno ha ospitato per tre anni il quartier generale dei partigiani di Tito, luogo assai più sicuro e controllabile della costa o delle montagne dell’interno.
L’isola ospita due piccoli insediamenti ai lati estremi, affacciati entrambi su baie profonde e relativi porti: Vis ad est, con alcune belle chiese e palazzi rinascimentali e i resti di Issa, Komiza ad ovest, borgo di pescatori e ex pirati dove visitare il museo della pesca. Le acque al largo offrono relitti di parecchie navi di tutte le epoche, ben apprezzate dai sub. Vis può essere raggiunta in traghetto partendo sia da Split/Spalato, che da Ancona. Costituisce anche la base per la visita della selvaggia isoletta di Bisevo con la sua suggestiva Grotta Azzurra e alla meno nota Grotta dell’Orsa, dal 1967 riserva protetta in quanto ospita alcune delle ultime foche monache dell’Adriatico, nonché all’isola di Ravnik con la sua Grotta Verde e all’isoletta di Budikovac. Ultimo appunto: la Dalmazia centrale risulta più calda sia sulla costa che sulle isole per la presenza all’interno delle Alpi Dinariche che frenano i venti freddi continentali, per cui si possono fare bagni da maggio a fine settembre.
La montuosa isoletta di Bisevo – Busi in italiano per la presenza di numerose cavità, oltre alla suggestiva Grotta Azzurra – misura meno di 6 kmq, un’altezza di poco più di 200 m, uno sviluppo costiero di 18 km e appena 15 abitanti stagionali; fino al 1800 erano parecchi di più, contadini (viti, olive e fichi) e pescatori per l’abbondanza di pesce nelle acque prospicenti, e la stragrande maggioranza parlava italiano, retaggio dei molti secoli di dominio veneziano. Rimane l’isola croata abitata più remota e lontana dalla costa dalmata. All’inizio del millennio ospitava un monastero benedettino, poi abbandonato per l’incombente pericolo esercitato dai pirati. Si presenta con rilievi calcarei e carsici, quindi priva di acque dolci all’interno, in parte ricoperti da boschi di pini e arbusti sempreverdi, e pareti precipiti e alte falesie a picco sul mare, con incantevoli baie e minuscole spiaggette sabbiose, perforate da numerose grotte marine dove un tempo trovava rifugio la foca monaca. Tra queste la più famosa è la Grotta Azzurra, vera attrazione turistica dell’arcipelago e della relativa costa, un’ampia caverna con fondo allagato profondo 16 m che deve il nome ad un fascio di luce penetrante allo zenith da un ingresso sommerso, capace per un effetto di rifrazione solare di colorare tutto l’ambiente di un magico effetto azzurro-argenteo. Uno spettacolo unico in tutto l’Adriatico. Offre diverse spiaggette anche sabbiose, cosa rara in Croazia, di cui la più suggestiva è quella di Porat, accessibile solo dal mare e che già da sola meriterebbe il viaggio, riparata dai venti e con un piacevole ristorantino dove gustare pesce freschissimo.
Vis rappresenta un’oasi di tranquillità e di relax, lontana dalla folla della costa dalmata, che ha scelto volutamente un turismo misurato e di qualità, basato su pochi alberghi modesti e un gran numero di appartamenti in affitto, onde evitare lo spopolamento del territorio; si esplora l’isola, per terra e per mare lungo le coste tra grotte, baie e spiaggette d’incanto, oppure le isolette vicine, godendo ovunque di una cucina genuina ed a prezzi irrisori.
Info: www.visinfo.org/it – tel. 385 (0) 21 717 017 – www.booking.com/vis/hotel
ByTerreIncognite- Foto/il Piccolo Tiglio