Il nome giusto e il posto giusto. Gavi profumo di mare. Delizioso paesino, al centro della Vallemme, adagiato con le sue dimore storiche e la ben conservata fortezza militare su morbide colline dalle terre multicolori, a una manciata di chilometri da Genova e da Alessandria. E non solo. Gavi è nota per il suo vino docg d’eccezione. Un bianco sapido e profumato, elegante e armonico, di cui si producono circa 13 milioni di bottiglie l’anno. Con un record: il 90% va all’estero.
Non solo vino. Anche gli amaretti, i ravioli, il vitello tonnato, i fichi, la testa in cassetta. E molti altri piatti locali da gustare in ristoranti particolarmente attenti alla qualità dei prodotti e alla loro preparazione. Quanto basta per farne un luogo imperdibile per trascorrere vacanze indimenticabili. L’hanno ben compreso russi, giapponesi, tedeschi e inglesi, che da anni sono di casa nei numerosi resort cinque stelle e nei b&b di charme. Gavi è dunque una meta consolidata del turismo internazionale.
Ecco alcuni suggerimenti da provare. Il ristorante Cantine del Gavi (www.ristorantecantinedelgavi.it, via Goffredo Mameli 69, tel. 0143.642458) nel cuore del borgo antico, all’interno di un palazzo nobiliare del XVII secolo, dai soffitti affrescati, arredi d’epoca, con un ombroso giardino e una cantina dove invecchiano bottiglie che risalgono agli anni Trenta del secolo scorso; propone come specialità della casa il risotto al Gavi e la charbonnade con salse fatte in casa (filetti di carne Fassone cotti direttamente su di una sorta di braciere sulla tavola). In Frazione Monterotondo, a pochi chilometri dal centro di Gavi, Villa Sparina (www.villasparinaresort.it, tel. 0143607801), complesso colonico del Settecento, rappresenta un’oasi di pace e raffinato buon gusto dove la storia e la natura sono di casa. Circondata dai filari di viti, curati con estrema passione e competenza dai fratelli Stefano e Massimo Moccagatta, offre un viaggio nel viaggio. Ne L’Ostelliere Hotel, charming quattro stelle, si è coccolati con attenzione e professionalità: bagno turco, piscina, personal trainer, massaggi. Nel ristorante La Gallina si possono gustare delizie del palato come i classici agnolotti alle tre carni e la mora con mascarpone. Nella Winery si entra nel fascinoso mondo sotterraneo delle cantine settecentesche dalle alte volte a crociera, dove riposano in botti di rovere preziosi Gavi d’annata. Oltre alla visita si possono fare degustazioni guidate da esperti enologi e sommelier.
Il Gavi è ormai presente nelle cantine degli estimatori del vino, e in quelle degli chef stellati. Anche Carlo Cracco ne è un entusiasta estimatore. Ospite della manifestazione “Di Gavi in Gavi”, curata dal Consorzio Tutela del Gavi, che si tiene l’ultimo fine settimana di agosto e che quest’anno, giunta alla sua quinta edizione, ha visto la presenza di oltre 10.000 persone, nell’affollata conferenza stampa svoltasi nella sede del Comune, dopo l’affettuoso e appassionato saluto della sindaca Rita Semino (83 anni, un record invidiabile), ha espresso un parere estremamente positivo sul Gavi, divenuto un must anche nel suo ristorante. “Prima dei social non si sapeva esattamente dove fosse Gavi. E’ vicinissima a Milano e a Genova. La lontananza psicologica ora è stata superata. Il suo vino si è imposto. Invecchia bene, conservando intatte tutte le sue qualità organolettiche. Se penso al Gavi penso al connubio tra vento marino, un po’ sapido, e l’aria pulita di queste colline. Anche l’uovo. Il Gavi accompagna perfettamente sia i piatti della cucina locale, sia quelli innovativi. Occorre riscoprire il passato e interpretarlo in modo originale e creativo.
Vini e cibi cambiano nel corso del tempo. Ma non bisogna dimenticare la storia e la tradizione, che io amo moltissimo. Bisogna far crescere una nuova generazione di cuochi puntando sulla professionalità dei giovani, i quali devono guardare sia a quanto avviene all’estero, sia alla grande tradizione enogastronomica italiana, declinata in tutte le sue sfaccettature regionali. Questi saranno i principi fondativi del mio nuovo locale che aprirò a Milano, nell’ex spazio Mercedes in Galleria Vittorio Emanuele II. Il menù sarà classico e tradizionale, senza effetti speciali”.
Testo/Pietro Tarallo – Foto/Massimo Bisceglie