Più di qualsiasi altra città italiana. Firenze ha e mantiene da sempre un forte legame tra gli abitanti e la sua produzione artigianale di qualità, un rapporto che risiede probabilmente nel raffinato gusto estetico per il bello di questa città colta ed elegante, e che risale ben lontano nel tempo, fino all’epoca delle corporazioni delle arti e dei mestieri del Rinascimento, e prima ancora di epoca medievale. Parliamoci chiaro: non è affatto un caso che grandi stilisti e maestri d’arte, in particolare nella moda, nella pelletteria, nelle borse e nelle scarpe come Gucci, Pucci, Roberto Cavalli, Salvatore Ferragamo, Patrizia Pepe ed Enrico Coveri (e poi ci aggiungerei anche aziende manifatturiere come i fratelli Alinari, Galileo, Richard Ginori e tante altre) con clienti vip da tutto il mondo, da attori e cantanti a capi di stato e teste coronate, parlino la lingua di Dante e di Boccaccio; magari le sfilate di presentazione si fanno a Milano o a Roma, meglio predisposte in quanto a marketing e media, ma idee e produzione nascono nella città del giglio. E non è ancora un caso che la maggiore e la più antica rassegna nazionale dell’artigianato, capace di radunare da 82 anni ogni fine aprile nella Fortezza da Basso 800 espositori, tra cui i migliori maestri nelle diverse discipline, si svolga sulle sponde dell’Arno.
E nel campo dello shopping e dell’artigianato di qualità, il capoluogo toscano si è inventato di recente un’iniziativa simpatica ed intelligente, dal titolo eloquente “A Firenze vo’ per botteghe”, per trasformare il soggiorno in città dei numerosi ospiti non residenti, italiani e stranieri, in un’esperienza davvero unica, di quelle capaci di farsi poi ricordare nel tempo. Infatti ogni mercoledì mattina gli ospiti di due importanti alberghi storici cittadini 4 stelle che ne avranno fatto richiesta, verranno condotti, gratuitamente, da guide esperte e specializzate a visitare i laboratori, e volendo pure a fare acquisti presso di loro, di prodotti di artigianato artistico d’alto pregio. Si tratta di andare a scovare negozi e retrobotteghe celate nei vicoli segreti del centro storico, dove ancora ci sono artisti che si dedicano – magari da generazioni – all’intarsio del legno, a ricamare biancheria, a creare gioielli, a produrre ceramiche, vetri, ferri battuti e terrecotte, argenterie e corniciai, restauratori e legatorie, per un totale di oltre 60 indirizzi segreti quanto preziosi. Ovviamente il tour cambia ogni volta, a seconda del numero dei partecipanti e dei loro interessi specifici.
L’iniziativa si deve da un’azione congiunta tra Centro Congressi al Duomo di Firenze, Associazione esercizi storici tradizionali e tipici fiorentini, Life Beyond Tourism e Osservatorio dei Maestri d’Arte. Il Centro Congressi è già noto come foriero di iniziative originali per la valorizzazione del territorio, come la realizzazione della Mappa alla scoperta di itinerari alternativi nascosti e sconosciuti ai più, oltre al sostegno finanziario agli Uffizi per il restauro di opere d’arte danneggiate. Gli ospiti fortunati interessati a questa iniziativa sono i clienti di due alberghi 4 stelle nel centro cittadino, entrambi collegati al Centro Congressi, vale a dire l’Hotel Laurus al Duomo (www.florencehotellaurusalduomo.com/it/vo-per-botteghe, tel. 055 23 81 752, reservations@florencehotellaurusalduomo.com), e l’Hotel Pitti Palace al Ponte Vecchio (www.florencehotelpittipalacealpontevecchio.com/it/vo-per-botteghe, tel. 055 23 98 867, reservations@florencehotelpittipalacealpontevecchio.com. Un’occasione unica che consente ai partecipanti di vivere la città da locali, e non da turisti.
Info: www.centrocongressialduomo.com – www.lifebeyondtourism.org
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