A farci da guida è stato Sergio Scibilia, collaboratore dell’assessorato al turismo, politico di lungo corso e profondo conoscitore delle bellezze di Ventimiglia, il comune più ad occidente della Liguria e d’Italia, non a caso definito come la porta ovest d’Italia, o anche la porta fiorita. Soprattutto del centro storico. “Che a poco a poco cambia volto, per acquistare di nuovo quello splendente del passato”, racconta con parole appassionate. “Privati e l’amministrazione sono impegnate da anni nel suo restauro e nella sua valorizzazione. Un lavoro accurato, impegnativo e costoso, che ha permesso il totale cambiamento del centro storico. Case e palazzi, chiese e monumenti storici stanno ritornando ai fasti del passato. I servizi erogati sono adeguati agli standard moderni. Registriamo un incremento nelle presenze dei turisti che visitano Ventimiglia, anche per salire alla rocca oltre le mura, le quali racchiudono il nostro centro storico”.
Capace di incantare anche noi. Forse per la luce che disegna la magica silhouette di questo borgo antico, appollaiato sull’aereo sperone di roccia dominante la sottostante foce del fiume Roia, e la città nuova adagiata sul bordo del mare. Lo sguardo spazia sull’infinita visione azzurra del mare e delle Alpi Marittime, che si ergono alle sue spalle. Infatti Ventimiglia nel Medio Evo si è arroccata sul vicino colle più sicuro della riva del mare, dove i Romani avevano costruito il Teatro alla fine del II secolo d.C., di cui rimangono ancora consistenti resti nella periferia orientale del moderno centro abitato. Nel borgo medievale, eretto al tempo del re longobardo Rotari, come dominio dei conti di Ventimiglia, sono di particolare pregio la cinta muraria, le torri, i palazzi e soprattutto la severa e monumentale Cattedrale dell’Assunta, romanica (XI-XII secolo) con l’annesso battistero, dove si trova un pregevole fonte battesimale in pietra.
Tutto il centro storico sta vivendo una nuova stagione. Dopo anni di abbandono è stato sottoposto a un radicale rinnovamento e a una profonda ristrutturazione, che lo stanno a poco a poco riportando agli splendori di un tempo. Silenti e fra lampi di luce i suoi vicoli e i suoi passaggi coperti si aprono in improvvisi slarghi, su cui si affacciano case-torri e palazzi gentilizi, in parte ancora affrescati. Sulla centrale via Garibaldi sfilano gli edifici più significativi: la quattrocentesca Loggia del Parlamento, il Palazzo del Vescovado, la Biblioteca Aprosiana (fondata nel 1648, è la più antica della Liguria), il barocco Oratorio dei Neri con un pregevole Cristo ligneo del Seicento.
Il borgo si presenta dominato dal Forte dell’Annunziata, che si eleva poco distante a picco sul mare. Risalente alla metà del XIII secolo, più volte rimaneggiato e ampliato, Carlo Alberto ne fece una cittadella fortificata. Trasformato in caserma negli anni Trenta del XX secolo, al suo interno è stato allestito il Museo Archeologico “Girolamo Rossi”, aperto nel 1990. Oggi costituisce anche un’importante centro culturale polivalente, con sala conferenze e laboratori didattici. Nella sezione archeologica sono conservati pregevoli reperti, provenienti dagli scavi della necropoli della città romana di Albintimilium, raccolti appunto da Girolamo Rossi, archeologo ventimigliese. “Fra questi di grande interesse sono la selezione di vetri romani, facenti parte dei corredi funerari del tempo, e la coppa in vetro decorata ad incisione a taglio, raffigurante una scena marina con ictiocentauro del III sec. d.C.”, ci spiega Fabio Piuma, direttore del museo. “Ma anche di pregio strutturale e architettonico sono gli altri ambienti della Fortezza, con alcuni arredi risalenti all’Ottocento che narrano una storia gloriosa di imprese militari legate al Regno Sabaudo”. La Francia è vicina, a due passi. E si fa sentire soprattutto il venerdì, quanto i Francesi arrivano molto numerosi ed invadano il mercato che si tiene tutti i venerdì in via Roma. Affari assicurati e prodotti di ogni tipo, di qualità, a prezzi imbattibili, rappresenta una vera propria attrazione turistica. Nato nel 1920, conosciuto in tutta Europa, ha sedotto anche gli americani grazie a un ampio servizio che gli ha dedicato il New York Times.
A La Mortola Inferiore, a 6 km da Ventimiglia, l’inglese Sir Thomas Hanbury, appassionato botanico, nel 1867 diede vita a uno dei più importanti orti botanici di tutto il Mediterraneo. I Giardini Botanici Hanbury, proprio per l’eccezionale mitezza del microclima locale, accolgono piante provenienti da ogni parte del mondo, insieme con quelle tipiche delle regioni mediterranee quali agrumi, palme da dattero e olivi, che qui hanno potuto vegetare e riprodursi. Stupendi il giardino giapponese e il viale delle cycas. Più avanti, in un angolo di natura quasi tropicale, a Grimaldi, ai piedi di una falesia calcarea rossastra alta più di 100 metri, si aprono le caverne dei Balzi Rossi, quasi a ridosso del confine francese. Qui all’alba dell’umanità, nel Paleolitico, gruppi di uomini preistorici si sono inventati le prime forme di vita comunitaria e civile. Qui hanno vissuto la spettacolare avventura che li portò a scoprire il fuoco e a vivere in piccoli gruppi nelle grotte aperte in alto sul fianco della scogliera. La loro intrigante storia viene raccontata sia nelle caverne stesse, sia nel piccolo Museo archeologico preistorico, dove sono conservati strumenti litici e ossei. Più avanti si apre di fronte a un mare turchese la Spiaggia delle Uova, così chiamata per i sassolini, bianchi e levigati, simili a minuscole uova, ritrovo abituale di artisti, scrittori e amanti della natura.
Molte anche le seduzioni enogastronomiche della città. Ecco quelle consigliate. Ottimi piatti di pesce si mangiano da U Funtanin, antica osteria nella parte alta del centro storico, affacciata sul mare (Passaggio Funtanin 1, tel. 0184 23 12 09, www.ufuntanin.com). Mentre per un aperitivo goloso da gourmet si va al Bookaffé (via Sir Thomas Hambury 2, tel. 0184 84 20 65), dove fa gli onori di casa Barbara Pisano. E’ lei che ha ideato e aperto nel 2012 questo singolare e delizioso locale pieno di libri, oggetti del passato e affreschi tompe-l’oeil, anche nell’immaginifica toilette. Musica selezionata e incontri interessanti con personaggi della cultura e dello spettacolo locali. Squisite le frittelle di baccalà, la panissa ligure fatta con la farina di ceci, le melanzane fritte, l’autentico pollo curry e il tenerissimo roast beef.
Testo/Pietro Tarallo – Foto/Massimo Bisceglie e Google Immagini