Una notizia di archeologia subacquea ha fatto impazzire in questo periodo i media internazionali. La scoperta risale a 4 anni fa, ma la notorietà è giunta soltanto negli ultimi giorni a causa di un’importante novità. Per anni gli archeologi turchi avevano avuto il sentore che ci potesse essere qualcosa di interessante nel lago Iznik, appena più piccolo del lago di Garda e con una profondità massima di 80 m, che bagna l’omonima città, l’antica Nicea della storia, nella provincia di Bursa. Nel 2014 Mustafa Sahin, capo dell’équipe degli archeologi dell’Università di Bursa, viene in possesso di una serie di fotografie aeree del lago, le quali dimostrano chiaramente la presenza di un “relitto” molto particolare: quello di un’antica chiesa. Subito cominciano le ricerche ed i ritrovamenti di materiali, resi facili dalla bassa profondità (i resti iniziano dai 3 metri, ad appena 50 dalla costa orientale), ma al contrario complicati da ciò che ha nascosto la chiesa per tutti questi anni: un’alga particolare, capace di ridurre la visibilità a pochi centimetri e di celare per secoli il manufatto.
La scoperta risulta sensazionale, poiché la basilica a tre navate tra le più antiche in assoluto è stata probabilmente costruita attorno al 390 d.C., circa 1600 anni fa, ed è in buone condizioni. Gli esperti credono che sia stata edificata in memoria del martire San Neophytos morto nel 303 d.C., dieci anni prima che Costantino il Grande riconoscesse la fede cristiana. Sotto di essa, probabilmente, un edificio pagano, un tempio di epoca romana dedicato ad Apollo, dio che veniva a quell’epoca frequentemente sostituito con il Cristo: i futuri scavi riveleranno la verità. La chiesa fu molto probabilmente distrutta da un terribile terremoto nel 740 d.C., venendo poi sommersa dal lago, il cui livello si alzò di diversi metri. All’interno sono state individuate alcune tombe, contenenti monete coniate dagli imperatori Valente (regno 364-378) e Valentiniano II (375-392).
Particolarmente interessante si presenta l’ubicazione del sito, di grande importanza storica: il nome Iznik deriva infatti dalla risposta alla domanda: “Dove vai? … a Nicea”, in greco bizantino pronunciata: is Nikea. La città, fondata come Astigoneia nel 310 a. C. dal re macedone Antigono I°, venne rinominata dal suo conquistatore Lisimaco il macedone, il quale la ribattezzò con il nome della defunta moglie Nicea. Durante il primo periodo bizantino, la città divenne il baluardo meridionale di difesa di Costantinopoli e circondata da alte mura ancora visibili. Nel 325 d.C. fu sede del “Concilio di Nicea”, la prima riunione ecumenica dei vescovi di tutta la chiesa cristiana; in esso si presero delle decisioni fondamentali, costituite dalla condanna dell’arianesimo, il riconoscimento della consustanzialità tra Padre e Figlio (generato, non creato) e la fissazione delle regole temporali per la celebrazione della Pasqua. Fu una grande vittoria per l’organizzatore Costantino il Grande, il quale ne era innanzitutto il promotore, e che così appianava le discordie della religione ormai più forte, impedendo tumulti e sedizioni. Il Concilio fu poi qui ripetuto nel 787, per discutere questa volta i problemi legati all’iconoclastia presente nell’Impero. Dopo mille battaglie, la città venne definitivamente conquistata dai turchi ottomani nel 1331, perdendo così di importanza politica e militare, ma divenendo famosa nel settecento per la produzione delle sue magnifiche porcellane.
Considerando le date di costruzione e di distruzione, risulta pertanto destituita di ogni fondamento l’ipotesi che questa basilica possa aver ospitato alcuno dei due concili ecumenici della nascente chiesa cattolica tenutisi a Nicea, a riprova dell’importanza storica della località. Ma questo non toglie affatto importanza alla scoperta. La novità di questi giorni risiede nel fatto che gli archeologi, per proteggere l’eccezionalità del sito, hanno chiesto al governo turco di poter dichiarare la zona protetta, creando il primo sito museale sommerso della Turchia. Il progetto prevede una passerella fissa sul lago, con una piattaforma elevata di osservazione per ammirare la chiesa immersa. In più, il coinvolgimento di un diving center in grado di organizzare visite guidate ai subacquei sul sito. Al riguardo si attende la decisione del governo turco. Quale subacqueo al mondo potrebbe rifiutare un’offerta simile? Sicuramente l’opportunità offrirebbe un grande incremento al turismo in quest’area.
Info: Turchia – Ufficio Cultura e Informazioni, www.turchia.it – turchia@turchia.it – tel. 06 48 71 190 e 06 48 71 393.
Testo/Paolo Ponga – Foto/Google Immagini e Mustafa Sahin (Lake Iznik Excavation Archive)