Se soffrite di vertigini, lasciate proprio perdere: infatti non risulta per nulla uno scherzo camminare per 234 interminabili metri (record italiano di lunghezza) sospesi letteralmente nel vuoto tra terra e cielo a qualcosa come ben 140 metri di altezza (in questo caso record europeo), su un traballante ponte tibetano largo un metro e formato da 4 cavi d’acciaio portanti tesi tra due montagne e 700 sguscianti assicelle di larice sotto i piedi, a separare dal fondovalle. Con il ricordo negli occhi del crollo del ponte autostradale di Genova, in presenza di un minimo alito di vento non è proprio il caso di cimentarsi, senza nessuna necessità, in questa impresa solo per dimostrare, a se stessi ed agli altri, di essere coraggiosi. Se invece siete amanti del pericolo (puramente psicologico), provate un piacevole brivido su montagne russe ed ottovolanti e vi eccitate all’idea di avere l’adrenalina che scorre lungo la schiena, allora la passerella aerea appena inaugurata in Valtellina per collegare due diverse località poste su due montagne fronteggianti e separate da un fondo valle, può costituire per voi una forte attrazione.
Campo Tartano è un piccolo paese di 200 abitanti nella Val Tartano, valle laterale di sinistra della bassa Valtellina che si inoltra nelle Alpi Orobie fino a raggiungere il passo del Tartano, da dove scende sull’opposto versante bergamasco come Val Brembana. Un paese come tanti delle montagne italiane, che vive di pastorizia e in estate di un po’ di turismo, rappresentato da parecchie case di villeggiatura per la quiete, il fresco e l’aria salubre, ma come tutti soggetto allo spopolamento, soprattutto giovanile. I suoi alpeggi si trovano sulla montagna di fronte, il monte Pustaresc, a partire dalla località di Frasnino, ma per raggiungerla dal paese occorre scendere fino al fondovalle del Tartano, e quindi risalire tutto il versante opposto: una gran faticata ed una gran perdita di tempo. Ma i prati e le malghe del Pustaresc sono fondamentali per l’economia della zona: qui pascolano dalla primavera all’autunno le mandrie di mucche e capre, le stesse che producono l’ottimo Bitto DOP, formaggio grasso misto a pasta semidura e media stagionatura.
Questo fino a ieri. Perché un po’ di tempo fa a qualcuno è venuta la brillante idea di collegare le due località fronteggianti e poste alla medesima altitudine , 1.035 m, con una passerella aerea, un ponte tibetano, l’unico compatibile con le scarse risorse economiche, ma anche capace di conciliare la tradizionale esigenza pastorale con una nuova fonte di richiamo e di reddito, il turismo. Detto fatto, il Consorzio Pustaresc ha trovato i 750 mila euro necessari all’iniziativa, grazie ai sostanziosi contributi di Comunità Montana e Fondazione Cariplo, e una ditta austriaca specializzata lo ha realizzato in sei mesi. A riprova del fatto che spesso a mancare non sono le risorse ma le buone idee, e che le idee vincenti riescono sempre a camminare con le proprie gambe.
Oltre a collegare le malghe dei pastori, il Ponte nel Cielo (come è stato chiamato) costituirà anche un importante richiamo turistico per gli appassionati di trekking e di escursionismo, ma anche di birdwatching, in quanto montagna ricca di avifauna (aquile, civette, allocco, picchio ed il raro gallo cedrone) con un apposito bivacco e un sentiero didattico. Se si riesce a vincere una comprensibile ritrosia iniziale, la traversata offre una panorama superlativo, meritevole di arrivare fino a questa località poco conosciuta: una visione a 360 gradi delle maggiori vette delle Alpi Retiche ed Orobiche, dalla punta settentrionale del lago di Como fino a tutta la Valtellina, con sotto i piedi la bassa Valtellina e le cittadine di Morbegno e Colico.
All’inaugurazione del 22 e 23 settembre erano presenti non meno di cinquemila turisti curiosi, desiderosi di provare questa ebbrezza e di scattarsi un selfie, capaci di creare non pochi problemi di viabilità e di parcheggio (il weekend successivo hanno dovuto chiudere la strada per afflusso eccessivo), ma anche a riprova di come un’idea vincente possa trasformare l’economia e le prospettive di una delle tante anonime località delle montagne italiane. Il Ponte del Cielo, ubicato all’interno del Parco delle Orobie Valtellinesi, è transitabile tutti i giorni dalle 9,30 alle 16,30 (al sabato fino al tramonto) ed il pedaggio costa 5 euro(gratis per bambini e ragazzi fino alle medie). Per attraversarlo occorre calzare scarpe da trekking oppure scarponi da montagna, entrambi noleggiabili in paese. A Campo Tartano esiste un albergo, bar e ristorante.
Info: www.pustaresc.org – pontenelcielo@pustaresc.org – tel. 0342 64 51 86.
Testo/Giulio Badini – Foto/Google