Dimenticatevi le case bianche con le finestre azzurre e i ristoranti dove si parla italiano come seconda lingua. Esiste un angolo a nord della Grecia che sfugge all’iconografia più classica cara al turista mediterraneo. Si tratta della penisola Calcidica, Halkidiki per i greci, tre dita di spiagge sinuose e boschi profumati, ma soprattutto di storia e misticismo testimoniato dai grappoli di monasteri strappati alla roccia, i quali si tuffano nel blu del mare Egeo a un’ora di strada dall’aeroporto di Salonicco.
Kassandra, Sithonia e Monte Athos sono le tre dita di questa mano, capaci di proporre scenari molto diversi l’uno dall’altro a chi le visita. La prima, più sviluppata turisticamente, con hotel di lusso e centri termali, offre di tutto un po’. Si passa dall’altura con la torre bizantina a dominare la spiaggia di Nea Fokea, dove risulta possibile anche entrare, piegandosi, nella stretta grotta poco distante, dove quasi duemila anni fa pregava San Paolo, fino al mare spettacolare di Kassandra Cape, una lingua di sabbia circondata dalle onde: qui se si è fortunati appare possibile assistere al tramonto alla danza dei delfini. E poi spiagge e centri famosi per i loro localini come Kallithea, dove oltre al mare è possibile visitare i resti del tempio di Giove Amone e di Poseidone che si affaccia proprio sul blu dell’Egeo. E ancora Polichrono, famoso per il lungomare e i locali suggestivi dove si cena con i piedi nella sabbia. A Kassandra le spiagge vip come quella di Sani (qui sembra di essere a Ibiza) convivono con la semplicità di Agios Nikolaos, l‘estrema punta sud, con la chiesetta ortodossa e il villaggio di pescatori. Infine Afytos, paesino indimenticabile nato su una rocca a picco su mare, con case in pietra, cortiletti quasi provenzali, mercatini e affacci a strapiombo mozzafiato.
Un’offerta articolata, come dimostra la mappa di Halkidiki: impossibile spostarsi senza inciampare in una testimonianza della Grecia antica, delle guerre e delle alleanze con Atene o Sparta a Olynthos, o dei natali del padre della filosofia occidentale, Aristotele, a Stagira. Olynthos si presenta come un’antica città dalla vita tormentata, nata su due colline su un lato del fiume, portata alla luce dagli scavi americani. La sua è una storia legata alle alterne fortune delle rivalità con Sparta e Atene, caratterizzata da guerre e alleanze, fino alla caduta in mano macedone nel 348, quando fu rasa al suolo. Gli scavi hanno portato alla luce la ricchezza di questa città dalle numerose strade e dalle case coi portici. Da non perdere un mosaico rinvenuto nell’antica città, che rappresenta la lotta tra l’eroe Bellerofonte in sella a Pegaso, e la Chimera, animale mitologico dal corpo e testa di leone, un’altra testa di capra e una coda di serpente.
Deviando verso nord-est si può raggiungere invece Stagira, la città che nel 385 avanti Cristo diede i natali ad Aristotele. Qui si può visitare l’antica agorà a picco sul mare; gli archeologi avrebbero individuato anche la tomba del padre della filosofia. A pochi chilometri di distanza c’è un moderno parco a tema, il Parco Aristotele, dotato di un percorso interattivo tra le grandi scoperte della scienza, dalle lenti solari alle turbine ad acqua, dal pendolo al telescopio. Direttamente sul mare, in pianura, sorge ora la città moderna di Olympiada, dal nome della madre di Alessandro Magno. Uno scenario completamente diverso è quello offerto da Sithonia, il secondo dito della penisola Calcidica, tutto spiagge incontaminate e natura, dalla raffinata Karydi, un susseguirsi di calette dove hanno trovato discreto riparo le ville più moderne e lussuose della zona, alla tranquilla Toroni, fino alla più commerciale Sarti, cittadina famosa per il lungomare e i ristoranti di pesce, i quali tra calamari e sardine, tzatziki e moussaka, offrono la vista del Monte Athos.
Quest’ultimo, rifugio di eremiti fin dal V secolo, arrivato ad ospitare fino a 180 monasteri nel XV, dà il nome al terzo dito di Halkidiki, la zona meno accessibile perché vietata alle donne e limitata a pochissimi uomini privilegiati, i quali possono entrarvi solo se muniti di un visto rilasciato su motivazioni precise di studio e di religione. La Repubblica del Monte Athos può essere comunque vista dal mare, da dove si scorgono facilmente i monasteri ortodossi di origine greca o russa. Ogni giorno nella vicina Ouranoupoli o dall’isola di Ammouliani partono, da metà maggio a metà ottobre, le crociere che consentono a chiunque di arrivare fino a 500 metri dalla costa e vedere sulle pendici il muro eretto per separare i 2.600 monaci che attualmente ci vivono dal resto del mondo. Qui infatti è vietato entrare via terra: anche i pochi uomini privilegiati con il diritto di entrare, arrivano via mare. Se la maggior parte dei monasteri sviluppati dopo il IX secolo con l’aiuto degli imperatori bizantini si presentano distrutti dall’occupazione turca, oggi restano 20 grandi monasteri più 12 piccole comunità e molte celle per gli eremiti. Qui le lancette dell’orologio sono spostate 4 ore avanti e la giornata viene scandita da tre attività: la preghiera, il lavoro, il sonno.
Prima di lasciare la penisola Calcidica appare d’obbligo una tappa a Salonicco, l’antica Thessaloniki, in omaggio alla sorella di Alessandro Magno. Qui la città moderna convive con le tracce del passaggio di romani, bizantini e ottomani, anche se la maggior parte dell’edificato fu distrutta nell’incendio del 1917. Il monumento simbolo risulta costituito dalla Torre Bianca, costruita nel XV secolo dopo la conquista della città da parte dei turchi. Nel XIX secolo era una prigione. Un condannato per riacquistare la libertà la dipinse di bianco e da allora non cambio più colore. Oggi ospita un interessante museo multimediale dedicato alla storia locale. Da vedere anche il palazzo, l’arco trionfale e la rotonda dell’imperatore Galerio, il museo archeologico e il sito archeologico dell’agorà romana, edificato fin dal II secolo dopo Cristo sul luogo di una precedente piazza. Suggestiva anche la passeggiata sul moderno lungomare, fino a piazza Aristotele.
Info: Ente nazionale Ellenico Turismo, www.visitgreece.gr , info@visitgreece.it – tel. 02 86 04 70 477
Testo/Monica Guzzi – Foto/Monica Guzzi e Google Immagini