Nella vita ci sono persone che, compiendo scelte appropriate, diventano artefici del proprio destino. Poi ce ne sono altre che, condizionate da scelte altrui, finiscono per essere dei predestinati. A questa seconda categoria appartiene Barnaba Salvador, 46 enne veneziano, grafico per indole ed accompagnatore di viaggi avventura-cultura in giro per il mondo per passione, dove il destino glie lo hanno segnato i genitori. Suo padre Giancarlo, un armadio con barba e capelli alla Gesù, studi in filosofia ed archeologia e molteplici interessi (geologia, preistoria, astronomia, architettura, fotografia, arte africana, ecc.), musicista di professione (bassista in uno dei primi complessi rock fine anni 60) ed appassionato di fuoristrada, un giorno infatti subisce l’incontro fatale, quello capace di cambiarti radicalmente la vita, anche per generazioni.
Presso un carrozziere mestrino incontra il veneziano Sergio Scarpa, uno dei maggiori esploratori sahariani e del continente africano, mitico fondatore della Kel 12 (il primo tour operator per viaggi culturali in Africa) ed inventore italiano del turismo sahariano. Sergio possiede un carisma contagioso, da leader: parlano ovviamente di viaggi, l’uno di quelli fatti, l’altro di quelli sognati. Presto detto, Giancarlo abbandona i concerti e segue Sergio tra le dune, diventando dapprima guida e poi residente locale Kel 12 in Algeria ed in Mali, dove si trasferisce a vivere per qualche decennio con moglie e figlio. Mentre il padre scrive l’unica guida turistica maliana in italiano, Barnaba cresce con la sabbia sotto i piedi, mascotte di ogni viaggio nel deserto con genitori e guide tuareg, dai quali impara tutti i segreti per sopravvivere in quell’affascinante mondo minerale.
Poi il ragazzo cresce ed occorre rientrare in Veneto per fargli frequentare il liceo artistico e l’Accademia di Belle Arti, onde assecondare la sua predisposizione artistica, e verso la grafica in particolare. Ma la malia del deserto è entrata a tutti nelle vene e la nostalgia per l’euforia delle esplorazioni, i falò serali con il rito del the e le volte stellate notturne, non risultano facili da cancellare. Allora per rivivere quelle emozioni la famiglia Salvador fonda Harmattan – dal nome del vento sahariano – tour operator specializzato in viaggi culturali a valenza ambientale, naturalistica, archeologica ed etnografica, negli angoli più remoti ed inusuali del pianeta. Barnaba, che di professione fa il grafico, affianca pertanto Giancarlo come tour leader, riuscendo così a conciliare le due ataviche passioni, l’arte ed il viaggiare. Con una differenza tra i due: mentre il padre ha girato il mondo con l’inseparabile macchina fotografica al collo (e che razza di fotografo sia potete constatarlo guardando le sue immagini sui camaleonti del Madagascar, uno dei migliori servizi pubblicati dalla nostra testata il 12 aprile 2018), il figlio in viaggio ritrae ciò che più lo colpisce con delicati acquerelli.
La sequenza narrativa di queste immagini espressive ed accattivanti, unita alle migliori foto di Giancarlo, si fondono armoniosamente ad illustrare i testi di un simpatico diario di viaggio tenuto da Stefania Bonando, amica giramondo della compagine con l’inclinazione per la penna, fino ad ottenere dei gradevolissimi carnets de voyages stile viaggiatori romantici dei tempi passati, ma che stanno tornando fortemente in auge anche come espressione di un turismo lento, un invito palese a ripetere il percorso per rivivere le stesse sensazioni e le medesime emozioni.
L’ultimo carnet prodotto, ancora fresco di stampa, dal titolo “Tchad Ennedi, un viaggio di Barnaba & Stefania” è dedicato alla regione montuosa dell’Ennedi, una delle più suggestive perle sahariane con suggestive falesie di roccia abitate da scimmie che scendono precipiti su vasche d’acqua dove sopravvivono gli ultimi coccodrilli del Sahara, processioni continue di cammelli, capre ed asini all’abbeverata, genti di tutte le tribù, incredibili pinnacoli di roccia cariati dall’erosione del vento e della sabbia nelle forme più fantasmagoriche, ed infine sulle pareti delle grotte incredibili pitture preistoriche umane ed animali, mute testimonianze di un’epoca in cui il Sahara era verde e prospero. E prima di arrivarci occorre attraversare tutto il Tchad, nazione decisamente poco conosciuta e frequentata, con i suoi pastori nomadi, i villaggi polverosi, i colorati mercati, le abbeverate ai pozzi, dune, archi naturali e torrioni di roccia, e poi i suoi incredibili laghi policromatici.
Il volume, realizzato per partecipare a manifestazioni di carnettisti in Italia ed all’estero, non si trova in libreria, ma è stato concepito come omaggio ai migliori clienti giramondo di Harmattan. Nel caso siate interessati, potete provare a chiedere se dispongono ancora di una copia per voi, rivolgendovi ad Harmattan tour operator, www.harmattan.it, info@harmattan.it, tel. 041 81 22 956.
Testo/Giulio Badini – Immagini di Barnaba Salvador