La Torre di Pisa, ovvero il campanile circolare distaccato della cattedrale di Santa Maria Assunta, che assieme al Battistero formano i tre monumenti della celeberrima piazza dei Miracoli (o del Duomo) di Pisa, deve la sua fama mondiale non tanto all’ antichità o alla peculiare architettura – entrambe rilevanti – quanto piuttosto alla sua pendenza, che sembra sfiorare le leggi della fisica e ne fa davvero un manufatto assolutamente unico, perennemente in procinto di crollare ma sempre in piedi, come recitava una popolare canzone di un tempo. Il problema della pendenza non è cosa recente, e si presentò fin da subito a causa del peso del manufatto – ben 14.453 tonnellate – eretto su un terreno inconsistente, ma è riuscito a superare indenne qualcosa come otto secoli e mezzo. Una lapidaria notizia ha fatto nei giorni scorsi il giro del pianeta: negli ultimi vent’anni la torre ha ridotto lentamente la propria pendenza di circa mezzo grado rispetto all’asse verticale, passando da 5,5° a 5°, pari ad un raddrizzamento di 4 cm, che pare poco ma nello specifico è tantissimo e contribuisce a migliorarne la stabilità.
A comunicarlo il Gruppo di Sorveglianza, consesso internazionale di specialisti a cui è stato affidato il compito di tenere sotto controllo il manufatto e la sua pendenza, registrando le oscillazioni e valutando l’andamento dell’inclinazione, oltre a proporre gli interventi necessari. E’ stato infatti accertato nel tempo come l’inclinazione della torre tra la sommità e la base abbia subìto delle variazioni di maggiore o minore pendenza , dovute a progressivi assestamenti del terreno sottostante. I risultati attuali sono forse dovuti ai lavori di consolidamento e messa in sicurezza in atto a partire dagli anni ’90, con l’installazione di contrappesi di piombo, anelli di metallo e tiranti. A quell’epoca si sfiorò infatti il rischio di crollo, dovuto all’accentuarsi dell’inclinazione di 4,5°, pari ad uno spostamento di 4,47 cm. Per la prima volta in oltre 800 anni di storia il più famoso campanile del mondo venne chiuso all’accesso del pubblico il 7 gennaio 1990, per essere riaperto l’anno successivo, quando gli interventi ridussero l’inclinazione di ben 45 cm. Sono gli anni immortalati dal regista toscano Mario Monicelli nel film “Amici Miei Atto II”, nella sequenza di una zingarata in cui il conte Mascetti & Company costringono i visitatori della torre a scendere per tirare le funi, onde scagionare l’imminente crollo.
Alta 57 m con 8 piani e tre scale di salita, la torre pendente iniziò ad essere costruita nell’estate del 1173, ma appena giunti al 3° piano cominciarono i problemi di staticità, dovuti al combinato tra un peso rilevante ed un sottostante terreno inconsistente formato da argille e sabbie alluvionali molle, per giunta impregnato d’acqua dovuto ad una falda acquifera alta. Dopo una prima sospensione, i lavori ripresero nel 1275 con i piani superiori, costruiti però con maggiore incurvatura del lato opposto rispetto a quello pendente, onde tentare di bilanciarne il baricentro; il completamento della cella campanaria con le sette campane avvenne nel XIV secolo. Da allora ha sopportato indenne parecchie vicissitudini e numerosi terremoti, sempre in procinto di cadere ma anche sempre al suo posto. Nell’800, per rafforzarne il sottosuolo, si tento di aspirarne l’acqua, peggiorando la situazione con l’innesco di un micro fenomeno di subsidenza, abbassandone cioè il livello. Non risulta neppure chiaro chi ne sia stato l’autore: secondo lo storico Vasari sarebbe stato l’architetto pisano Bonanno, mentre per altri si tratterebbe invece dell’architetto pisano Diotisalvi, artefice nella stessa piazza anche del Battistero.
Se capitate a Pisa, e vale proprio la pena andarci per molteplici motivi, nella monumentale piazza dei Miracoli – un posto senza pari al mondo – continuate pure a guardare ed a fotografare con il naso all’insù: la torre – simbolo della città ed icona di italianità nel mondo – anche se un po’meno di prima continua ancora a pendere, perché il cambiamento c’è stato ma non si nota, e nelle foto la torre continuerà ad apparire storta. E, se può interessarvi a titolo di curiosità, sappiate che in città a causa del substrato cedevole, ci sono anche altre due torri pendenti, pur se di dimensioni minori, meno spettacolari e meno accentuate, ed anche edifici: il campanile della chiesa di San Nicola, il campanile e la chiesa di San Michele degli Scalzi.
Info: www.turismo.pisa.it/it/infopoint – www.pisa-tour.com/uffici-informazioni-turistiche-pisa.html – www.aboutpisa.info/it/index.html –
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