Quando da giovane mi avvicinai al WWF, benemerita associazione protezionistica attiva in Italia e nel mondo da oltre mezzo secolo con iniziative concrete, dapprima come attivista e poi come dirigente, decisi di improntare la mia azione ad un motto elementare: “conoscere la natura per amarla e rispettarla”, convinto che la frequentazione – in qualsiasi modo –realizzata – degli ambienti naturali costituisca la premessa indispensabile per innamorarsene e diventarne strenuo difensore. Avevo maturato questa convinzione sia dal fatto di essere nato e cresciuto (almeno in parte) in campagna, e poi dalla mia attività di giornalista vagamondo specializzato in turismo. Una buona parte delle mie iniziative didattiche all’interno dell’associazione fu infatti improntata a far conoscere e frequentare ad adulti e bambini diversi habitat naturali, dietro casa come negli angoli più remoti del pianeta, con risultati incoraggianti.
Il WWF era già stato pioniere in questo binomio turismo-natura, con l’importazione in Italia dei campi estivi di lavoro ecologico per bambini e ragazzi, vale a dire una forma basilare di turismo responsabile, e poi con le visite delle proprie oasi e di aree protette in genere, con l’intento di far conoscere le proprie iniziative protezionistiche, far innamorare della natura e anche finanziare l’associazione. Poi, con il passare del tempo, gli obiettivi sono cresciuti, fino a salutare oggi la nascita di WWF Travel, vero e proprio tour operator all’interno dell’associazione composto da esperti naturalisti che possono usufruire di una rete internazionale di ricercatori sul campo, per offrire ai propri viaggiatori il meglio del turismo responsabile, dalla scelta delle destinazioni e dei soggetti, ai periodi adatti, fino alle guide più idonee. Nulla a che vedere, per quanto attiene alla natura, con quanto già offerto dai tour operator tradizionali, per giunta a prezzi decisamente competitivi, anche se una parte delle quote serve a finanziare ricerche ed azioni protezionistiche locali. Riportiamo di seguito le prossime iniziative di WWF Travel.
Capodanno, birdwatching all’isola d’Elba (28. 12. 2018 – 1. 1. 2019). Alla scoperta della biodiversità della terza isola italiana per dimensioni, escursioni, avvistamento dell’avifauna terrestre e marina, nonché visita di luoghi storici nella principale delle isole del Parco nazionale dell’Arcipelago Toscano. Quote adulti € 360,00, ragazzi 3-12 anni € 180,00, alloggio in hotel 3 stelle con pensione completa, pranzo al sacco, cenone di Capodanno, traghetto escluso.
Norvegia, a caccia con le Orche (10 – 15. 1. 2019 e 17 – 22. 1. 2019). Oltre il Circolo Polare Artico in gommoni lungo i fiordi e tra le isole della Vesteralen per l’osservazione ravvicinata delle orche, il più grande, veloce ed intelligente predatore marino, in occasione della migrazione delle aringhe, fenomeno straordinario di milioni di pesci in movimento, capace di attirare una gran moltitudine di cetacei predatori. Avventura unica nell’Artico norvegese tra fiordi, mare scuro e montagne innevate, allietati nella notte dalla magia dell’Aurora Boreale. Oltre alle orche possibilità di avvistamento di globicefali, megattere, balenottere e capodogli, aquile di mare e avifauna nordica, sulla terraferma lontra, alce europea e renne. Quote da € 1.560,00, voli esclusi, alloggio in appartamenti con mezza pensione, tute termiche integrali a disposizione dei partecipanti.
Costa Rica, la perla del Centro-America (9 – 23. 2. 2019). Itinerari tra foreste nebulari, foreste tropicali pluristratificate, mangrovie ed ecosistemi di foresta costiera ancora intatti in una delle nazioni più ricca di biodiversità al mondo, grazie ad una natura esuberante e ad azioni di protezione mirate. Durante il viaggio saranno visitate, tra le altre, la stazione biologica La Selva, esempio unico di foresta pluviale planiziale ai piedi della Cordillera Volcanica Central, abitata da giaguari, puma, peccari, bradipi didattili, e l’avifauna più ricca del Centro America, anche con escursioni notturne. Monteverde Cloud Forest Reserve: ecosistema di foresta nebulare integra con piante leepifite parassite e splendide varietà di orchidee, possibilità di avvistamento del mitico quetzal dagli splendidi colori e uccello simbolo sacro per Maya ed Aztechi, incredibile erpetofauna ed endemismi di montagna, mammiferi di foresta, colibrì e percorsi su piattaforme e ponti sospesi nella canopea forestale.
Corcovado national park, il luogo più ricco in termini di biodiversità del mondo secondo il giudizio del National Geographic, l’ultima foresta pluviale costiera primaria sul Pacifico, abitato da tapiri e felini centroamericani, da xenarti (bradipi e formichieri), ara macao scarlatta dai colori sgargianti, pellicani e tartarughe. Infine l’isola del Cano e l’isla Dormas, ove avvistare megattere e fare snorkelling, ammirando un ecosistema a mangrovie. Quote da 2.342 euro, volo escluso, con pernottamenti e colazioni, 6 pranzi e 6 cene, tutte le attività ed un biologo come guida con pulmino privato.
Polonia, foresta di Bialowieza (3 – 10. 3. 2019). Esplorazione dell’unica e più antica foresta primaria del continente, patrimonio Unesco, rimasta praticamente uguale all’Europa di 12 mila anni fa, alla fine dell’ultima glaciazione, con una vegetazione ed una fauna fredde, tra le quali spiccano gli ultimi esemplari di bisonte europeo, facilmente avvistabile, un gigante selvaggio di enorme potenza sull’orlo dell’estinzione. Una foresta vero paradiso di biodiversità, popolata da una ricca varietà di uccelli silvani, alci e lupi. Escursione alla torbiera di Bierbza, la maggiore d’Europa e anch’essa residuo glaciale, abitata da castori, alci ed avifauna, luogo ideale per la pratica del birdwatching. Quote da 1.380 euro, voli esclusi, con pensione completa.
Altri viaggi in attesa di conferma: l’habitat naturale e l’emozionante incontro con le ultime colonie di gorilla di montagna in Uganda, il gigantesco primate più simile all’uomo (11 – 22. 2. 2019), gli ultimi paradisi naturalistici dell’India centro-settentrionale (1 – 16. 3. 2019), poi un itinerario alla scoperta della natura alle Seychelles nell’oceano Indiano ed un corso di biologia marina alle Maldive.
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Testo/Giulio Badini– Google Immagini