Nella zona sud-orientale dell’isola greca di Rodi si trova un piccolo villaggio posto all’interno, ma non lontano dalla costa dello splendido mar Egeo, magnifico ed antico come il suo nome, Asklipion. L’assonanza fra il nome della località ed il dio Asclepio appare troppo forte perché possa essere solo una coincidenza. Asclepio o Esculapio, figlio di Apollo, era il dio della medicina, delle guarigioni e dei serpenti ed era molto venerato dal popolo per la sua benevolenza verso i malati e gli infermi; poteva anche resuscitare i morti o garantire una vita molto lunga. Possibile quindi che in questo luogo vi fosse un tempio di guarigione a lui destinato, e che vi vivesse una comunità anche in età antica. Oggi non vi sono testimonianze certe o resti monumentali dell’antichità; vi sono però tre gioielli veramente notevoli, risalenti ad epoche più vicine a noi.
Il primo risulta costituito dal villaggio stesso: un gruppo di case bianche abbarbicate a formare un anfiteatro sulla collina che guarda verso il mare, lontano appena 4 chilometri; la città di Rodi e le sue spiagge caotiche distano invece 65 km ed è tutt’altra cosa. La tranquillità del posto, il cielo azzurro e la cortesia degli abitanti ne fanno un angolo di paradiso: la brezza che spira abitualmente anche in piena estate contribuisce inoltre a rendere gradevole la visita, smorzando la terribile calura estiva, tipica dell’isola (di giorno 35°C). La sera il villaggio appare ancora più tranquillo, con la sola distrazione della tipica taverna greca in cui degustare la moussaka e la carne alla griglia.
All’interno del paese si trova il secondo punto di interesse, costituito dalla splendida chiesa bizantina di Kimissitis Theotoku, intitolata all’Ascensione della Vergine Maria, datata al lontano anno 1060. L’ingresso alla chiesa avviene attraverso il muse del folklore, contenente oggetti sacri e pregevoli icone, ed è sito all’interno di un edificio che un tempo fungeva da frantoio per le olive. La struttura era originariamente costituita da una cappella a forma di croce latina, a cui solo successivamente sono state aggiunte le due navate laterali. Gli affreschi dell’interno lasciano lo spettatore letteralmente senza fiato, essendo di una bellezza straordinaria. L’area centrale dipinta nel ‘600, rappresenta la Genesi, la creazione del mondo, mentre nella parte destra del transetto è raffigurata la Rivelazione di San Giovanni ed a sinistra alcuni momenti della vita di Cristo.
Superato il paese medievale e salendo verso il castello, appare tutto un tripudio di pini ed ulivi che dalle colline guardano verso il mare. Al di sopra si stagliano i resti della fortezza, sotto un cielo sempre più blu. Il castello fu probabilmente costruito a difesa della zona dai genovesi nel XIII° secolo; sin dal 1100 l’isola era infatti governata da alcune delle più importanti famiglie liguri, che controllavano i traffici e governavano le rotte marittime nell’Egeo per conto degli imperatori bizantini. Il castello fu costruito a difesa del villaggio, e la sua posizione strategica gli consentiva il controllo di un grande tratto di costa e delle strade interne, inclusa quella che da Gennadi portava al sud dell’isola. Grazie alla sua posizione, rivestiva un importante ruolo nella protezione delle zone rurali dell’area centro-meridionale di Rodi.
Nel 1309 l’isola passò sotto il controllo dei Cavalieri Ospitalieri di San Giovanni, i quali ricostruirono la città di Rodi edificando tra gli altri uno splendido castello e delle possenti mura di difesa contro i musulmani. Anche il piccolo castello di Asklipion venne presumibilmente ristrutturato dai Cavalieri e tenuto in efficienza fino al 1522, quando il sultano Solimano il Magnifico, forte di 400 navi e 200.000 uomini, sbarcò sull’isola. I 7000 difensori si asserragliarono dietro le mura della città di Rodi e resistettero 6 mesi all’assedio, al termine del quale si arresero con l’onore delle armi e la facoltà di abbandonare l’isola. La fortezza di Asklipion aveva una pianta quadrata, con quattro grosse torri agli angoli; lo spessore delle mura raggiungeva quasi il metro e cinquanta centimetri di spessore. Una parte delle fortificazioni ha subìto qualche lavoro di contenimento e riparazioni, mentre molte aree sono in disfacimento e due torri sono quasi completamente scomparse. All’ingresso vi è una scritta in latino databile al 1473. Difficile riconoscere le strutture antiche, al di là delle mura e delle torri: l’opera di distruzione da parte della natura e degli uomini ha inciso parecchio sulle sorti del castello.
Ciò non toglie che la visita sia di grande suggestione, con i resti visibili dello stesso ed il paesaggio dipinto con colori pastello: il grigio delle mura, il verde degli alberi, il bianco del villaggio e le sfumature di azzurro fra il cielo ed il mare. Le sensazioni sono quelle di un ritorno al passato, ad un’altra era contemporaneamente più tranquilla e molto più pericolosa di quella attuale. Riempirsi gli occhi ed il cuore con ciò che vedi e che provi sembra veramente facile. Al termine di una visita non rimane che recarsi alla taverna del posto, o in una di quelle dei paesi sottostanti, per chiudere in bellezza la giornata, magari mangiando olive kalamata e bevendo un bicchiere di ouzo, il classico liquore greco all’anice, tanto gradito agli ospiti locali.
Campeggio: un campeggio molto apprezzato sull’isola di Rodi è il Drolma Ling Camp, posto in una foresta di pini vicino al paese di Theologos, a 2 km dal mare. La struttura organizza anche lezioni di yoga, massaggi tailandesi e sessioni di aromaterapia. Wifi gratuito nelle zone comuni. www.drolmaling.eu
Info: Ente nazionale Ellenico Turismo, www.visitgreece.gr – info@visitgreece.it – tel. 02 86 04 70 e 02 86 04 77 – www.rodi.info/asklipion –
Testo/Paolo Ponga – Foto/Paolo Ponga e Google Immagini