Argentino ma con studio professionale prima a New York e poi a Parigi, dove si è da qualche anno stabilito, Luis Laplace (www.luislaplace.com) è un architetto veramente cosmopolita, sia per suoi incroci familiari che per le nazionalità dei suoi clienti. Tra i più fedeli ci sono i miliardari coniugi svizzeri Iwan e Manuela Wirth, fondatori di Hauser & Wirth (www.hauserwirth.com), una delle gallerie d’arte contemporanea più celebri e prestigiose del mondo, con sedi a New York, Los Angeles, Zurigo, St. Moritz, Londra e nel Somerset. Ma, nell’appena citata contea inglese (nell’Inghilterra sud-occidentale, a un’ora e mezza d’auto da Londra, a due di treno scendendo a Castle Cary/Gillingham, poi ci vuole un taxi), hanno ben più che una galleria d’arte.
Infatti a Bruton (www.brunton.com), pittoresco paesino rurale di 3mila anime, Luis Laplace ha trasformato una fattoria del 1760 in stato d’abbandono, articolata su diversificate pre-esistenze risalenti agli ultimi tre secoli, in un incantato mini-borgo ristrutturato filologicamente e dotato di discrete nuove edificazioni, che ben s’armonizzano con i differenti e secolari corpi di fabbrica. Su plurimi ettari in struggente rovina, l’architetto ha ricavato da fienili, stalle, porcilaie, di tutto e di più: in primis, l’abitazione di Iwan e Manuela Wirth e dei loro quattro figli che, da svizzeri veraci, hanno preferito la vita campestre alla mondanità londinese; la galleria d’arte dagli estesissimi e candidi spazi, a diversificate altezze, per esporre dai disegni alle sculture e alle installazioni d’arte; uno showroom che commercializza cataloghi, libri e multipli d’arte, ma anche sofisticati manufatti di artigianato locale e i coltelli della francese Laguiole; la Durslade Farmhouse (www.dursladefarmhouse.co.uk), country house con sei camere una diversa dall’altra, arredate con mobili vintage e con opere d’arte di Roni Horn, Paul McCarthy, Ida Applebroog, Pipilotti Rist, Guillermo Kuitca, cioè alcuni degli artisti rappresentati da Hauser & Wirth.
Da affittare nella loro totalità o singolarmente, le camere hanno come la tariffa-base per una notte 600 sterline (solo durante i feriali e fino al 31 marzo), mentre nei weekend e con la bella stagione le tariffe sono destinate ad aumentare un po’, e non osiamo immaginare a quanto arriveranno durante il suggestivo solstizio d’estate e il vicino Festival di Glastonbury (www.glastonburyfestivals.co.uk), quest’anno dal 26 al 30 giugno, molto frequentato anche da celebrità dello spettacolo e della moda. La sofisticata Durslade Farmhouse, dalle tubature di rame a vista e dalle pareti verde salvia o rosa polvere, offre inoltre una living room dotata di caminetto e di confortevoli bergères d’epoca e un’ampia e attrezzata cucina di campagna, in cui, volendo, gli ospiti possono portarsi il proprio cibo e cucinarselo, oppure farsi servire i pasti dall’attiguo café e ristorante Roth Bar & Grill (www.rothbarandgrill.co.uk), il quale propone selvaggina e prodotti farm-to-table derivanti da un orto, curato dalla comunità locale, e una vigna che pare inizierà a dare i suoi frutti dal 2019.
L’articolato nucleo prevede anche una libreria e degli spazi comuni dedicati alla cultura degli adulti, ma anche al diletto dei più piccoli grazie a multipli laboratori. Il tutto integrato e circondato da un progetto paesaggistico del sommo Piet Oudolf (www.oudolf.com), conosciuto in tutto il mondo per il suo utilizzo di piante con spettacolari infruttescenze, il quale ha nello specifico creato l’Oudolf Field, area verde di un acro e mezzo con una varietà di speci e combinazioni (26.000 piante perenni) che riescono a creare rilassatezza, ammorbidendo l’apparenza formale del giardino. Nel bel mezzo s’installa pure l’acquisito ed estemporaneo padiglione estivo, che l’architetto Smiljan Radic aveva progettato, nel 2014, per l’inarrivabile Serpentine Gallery, immersa ad Hyde Park a Londra.
Insomma, alla fine, un minuscolo borgo, idilliaco e auto-sufficiente, aperto tutto l’anno agli amanti ed ai collezionisti d’arte, ma anche alla comunità locale ed ai turisti internazionali, perché – come afferma la sua direttrice Alice Workman – “vogliamo condividere l’arte contemporanea con un nuovo tipo di pubblico non specializzato”. In pratica, un nucleo che, nella sua visionarietà e capacità d’aggregazione, pare quasi avere la suggestione di un riuscitissimo ‘esperimento sociale’.
Info: Durslande Farmhouse, Dropping Iane, BrutonBA10 0NL, United Kingdom – www.hauserwirthsomerset.com – tel. +44 1749 814 700 –mail@dursladefarmhouse.co.uk
Testo/Olivia Cremascoli – Foto/David Bebber, Jason Ingram e Hélène Binet; courtesy Hauser & Wirth.