Un crocevia tra Oriente e Occidente sulla strada di Costantinopoli. Più volte distrutta e ricostruita, fu dominata da bizantini, turchi e russi, che lasciarono traccia di ogni loro passaggio. Oggi Plovdiv, 340mila abitanti e seconda città della Bulgaria, è pronta a prendersi la rivincita: il 2019 l’ha promossa capitale europea della cultura insieme con Matera. Per la prima volta viene designata una città bulgara, dal patrimonio storico e culturale di estremo interesse. L’antica capitale della Tracia si è preparata all’appuntamento che la metterà per un anno intero sotto i riflettori, proponendo ai visitatori un programma capace di puntare sulla cultura, con il balletto, l’opera e il teatro in prima fila, sulla storia e sulla natura, offrendo visite a monumenti antichi ma anche un progetto di trekking urbano sulle colline.
Plovdiv vanta radici millenarie. Si trova nel sud della Bulgaria ed è tra le più antiche città europee, poiché risale a quasi 6000 anni avanti Cristo. Gli storici la ricordano come Filippopoli, da Filippo II di Macedonia, mentre in epoca romana conobbe il suo massimo splendore con Traiano e Marco Aurelio. Proprio l’imperatore Traiano, nel secondo secolo fece costruire il Teatro romano da cinquemila posti. Un manufatto scoperto in epoca recente, esattamente nel 1972: dopo essere stato accuratamente restaurato, questo spazio oggi viene utilizzato come palcoscenico estivo per concerti e spettacoli, ma anche come opera d’arte. Si può entrare nel teatro e sedersi sulle gradinate pagando il biglietto, oppure osservare dall’esterno questo gioiello architettonico che domina la città moderna estesa ai sui piedi.
Un passato stratificato e complesso, quello dell’antica capitale, ma facilmente leggibile con una passeggiata in città, dove i resti romani convivono con le vestigia ottomane, fino ad arrivare al monumento al soldato dell’Armata Rossa. Ben cinque i secoli trascorsi sotto l’impero ottomano, dal quattordicesimo alla fine del diciannovesimo, quando Plovdiv entrò a far parte dello stato bulgaro. Nel Novecento la città visse la tragedia delle due guerre mondiali ed a seguire l’epoca comunista, durante la quale la Bulgaria fu tra gli alleati più fedeli dell’Unione Sovietica. A ricordarne i fasti in centro coabitano a pochi passi l’antico stadio romano, la moschea, sinagoghe e chiese, oltre alle bellissime case del diciannovesimo secolo, nel tipico stile battezzato “barocco di Plovdiv”. Fuori dal centro restano invece ben riconoscibili i blocchi di edilizia popolare costruiti nell’epoca socialista. E dalle colline il colpo d’occhio presenta un’ampia selezione degli stili di tutte le epoche, attraversate da questo territorio e dalla sua gente.
Il centro, in gran parte pedonale, circondato da freschi parchi e giardini, ospita gallerie d’arte, chioschi di cibo di strada, ristoranti e caffé all’aperto, moltissimi dall’impronta italiana, con punte di cucina locale e mitteleuropea, oltre alle vie dello shopping, dedicate soprattutto alla moda italiana ed ai sui principali marchi, come Ulitsa Knyaz Alexander, la strada principale chiusa alle auto, che collega piazza Stefan Stambolov (la piazza del Municipio) a sud, con piazza Dzhumaya (la piazza della moschea) a nord. A metà della strada, ai piedi di una scalinata, si trova il grande logo di Plovdiv 2019. Dalla Alexander verso nord si arriva in piazza Dzhumaya, dove campeggiano le vestigia dell’impero romano e di quello ottomano. Sotto il livello della strada si trovano infatti i resti dell’antico Stadio di Filippopoli fatto costruire dall’imperatore Adriano; sulla destra spicca invece la Moschea Dzhumaya del quindicesimo secolo. Si può scendere nello stadio romano, in parte restaurato, dove un progetto di realtà aumentata aiuta ad immaginare l’estensione originale, e poi lasciare la moschea sulla sinistra ed incamminarsi per Ul Saborna, strada in leggera salita che accompagna il visitatore alla città vecchia, tra siti archeologici, gallerie d’arte, case sontuose dell’ottocento e stradine acciottolate.
Da qui si prosegue in un percorso breve, ma ricco di punti d’interesse: la chiesa di Sveta Bogoroditsa, il Philippolis Art Center, la Galleria d’arte Encho Pironkov, Casa Balabanov, Casa Hindliyan, il Museo delle Icone, la Casa Museo di Zlatyu Boyadjiev, il Museo Etnografico. Poi la salita si fa più ripida, fino a raggiungere la cima della collina di Nebet Tepe, la zona più antica, dove Plovdiv venne fondata dai Traci più di seimila anni fa. Da lì si gode un suggestivo panorama sulla città. Un’occasione da non perdere risiede nel mini trekking sulle colline che ospitano altrettanti parchi. Si tratta di passeggiate semplici, da una ventina di minuti ma tra percorsi selvatici: raccomandate le scarpe comode. Altre suggestioni arrivano dal “Garden of Tsar Simeon”, dove nella stagione estiva si accendono le Fontane Danzanti, con il balletto dei loro getti d’acqua illuminati al ritmo di un sottofondo musicale. Oppure si può percorrere il sentiero per la Collina di Bunardzhika, nota anche come Collina dei Liberatori. Si entra nel parco pubblico, per imbattersi nell’ Alyosha Monument , il monumento al soldato dell’Armata Rossa ed una vista panoramica su tutta la città.
Ma a fare la differenza quest’anno contribuisce il programma culturale ed un corpo di ballo formato da giovani provenienti da tutto il mondo. Dal dicembre 2017 il Teatro dell’Opera di Plovdiv ha tenuto le audizioni e poi assunto i componenti del corpo di ballo, composto da 25 ballerini di 15 nazionalità (di cui due ragazze italiane) di età compresa fra i 19 e i 26 anni, formati nelle principali accademie dei propri paesi, per affrontare i maggiori titoli del balletto classico. Per gli appassionati di opera lirica, musica sinfonica e balletto, la capitale europea della cultura 2019 si presenta in grande spolvero con un ricco programma. Fino a maggio verrà utilizzato il teatro invernale alla “City hall of culture Boris Hristov”, un maestoso edificio in marmo bianco, mentre da giugno il programma proseguirà nel Teatro Romano, con “Opera Open”. Un programma condotto sulle note di Giuseppe Verdi, vero e proprio filo rosso della rassegna. Apertura a gennaio, proprio in questi giorni, con una travolgente opera di tango, “Maria de Buenos Eires” di Astor Piazzolla, per proseguire con il balletto Cenerentola, di Prokofiev ed “Europe and the continental culture”, tre serate da Beethoven al jazz, alla musica etno sinfonica. Corposo il programma di febbraio: dal “Don Carlos”, “Midsummernight’s dream”, “Katerina Izmailova” e poi “Nabucco” di Giuseppe Verdi, “Giselle”, di Adolphe Adam, il balletto romantico per eccellenza; la rassegna operistica “Opera Boutique”, passando per il musical “My fair lady”.
A marzo l’Orchestra e la Compagnia internazionale di balletto presentano una versione originale della “Carmen” di Bizet. A seguire, “Il Trovatore” di Verdi. “Requiem”, ancora del Maestro di Busseto, accompagna la settimana santa (aprile), diretto dal maestro Georgi Dimitrov, accanto ad Evita, il celeberrimo musical di Andrew Lloyd Webber e poi ancora grande musica da giugno nel Teatro Antico. Tornano con “Opera Open” i capolavori verdiani “La forza del destino” (21 giugno), “Rigoletto” (12 luglio) e “Otello” (20 luglio); oltre al balletto di Tchaikovsky “Lago dei cigni”, per chiudere “Opera Open”, con “Aida” il 30 agosto, con i solisti dell’Arena di Verona. Per il programma completo consultare il sito operaplovdiv.bv (versione inglese) e www.facebook.com/stateoperaplovdiv .
Plovdiv si raggiunge con voli RyanAir e WizzAir. su Sofia. In alcuni periodi dell’anno è disponibile anche il volo diretto da Bergamo-Orio al Serio. Altrimenti si trovano voli economici per Sofia da Orio al Serio, da Malpensa o da Roma. Una volta nella capitale, mancano da percorrere altri 150 chilometri. Si può noleggiare un’auto (circa 50 euro per 4 giorni) e la strada si presenta molto lineare. Oppure, dall’aeroporto, Terminal 2, si può prendere la metropolitana per la stazione centrale (10 fermate circa) o per Iskarsko Shose, da cui partono bus e treni per Plovdiv a 7- 8 Lev (un Lev corrisponde a circa 50 centesimi di euro) a persona. Meglio comprare il biglietto on line sul portale http://www.bdz.bg/en/ perché in alcune stazioni non c’è la biglietteria. Proibitivi, in rapporto al costo della vita, invece i prezzi dei taxi: si va dagli 80 ai 150 euro per percorrere la tratta Sofia-Plovdiv, due ore di viaggio in tutto. Lo stesso tempo viene impiegato dai più convenienti treni. Molto abbordabili i prezzi di ristoranti e camere in affitto, ricavate in antiche case elegantemente ristrutturate in stile, con scale in legno massiccio e soffitti architravati. Per 50 euro a notte si può avere una camera doppia in centro in un hotel 4 stelle come Hotel Dafi, o un appartamento al Centro Rinascimento Residence. Più economici ostello (Home Hostel Plovdiv) e guest house come Maison 21.
Info: https://it.wikipedia.org/wiki/plovdiv – www.bulgaria.it –
Testo/Monica Guzzi – Foto/Monica Guzzi e Google Immagini