Costituisce la più grande e completa mostra dedicata alle opere del celebre ritrattista italiano Giovanni Boldini (Ferrara 1842 – Parigi 1931), quella che dal 7 dicembre 2019 sarà aperta al pubblico fino al 3 maggio 2020 nella sede della Pinacoteca De Nittis, dal titolo: “BOLDINI. L’incantesimo della pittura. Capolavori dal Museo Boldini di Ferrara”.
Si tratta della prima monografica mai dedicata in Puglia al celebre pittore, collega di Giuseppe De Nittis a Parigi, grazie ad un virtuoso scambio tra istituzioni affini per storia, natura e vocazione: il Museo Giovanni Boldini di Ferrara e la Pinacoteca – Casa De Nittis di Barletta.
Tra l’Ottocento ed il Novecento, Giovanni Boldini fu tra i protagonisti indiscussi della pittura italiana ed europea della Belle Époque, assieme a James McNeill Whistler, John Singer Sargent e Joaquín Sorolla, immortalando le figure di spicco del tempo, da Robert de Montesquiou alla marchesa Luisa Casati, facendo di loro l’immagine stessa di quel momento storico e culturale. Attraverso le sue opere appare tangibile il talento espresso in ogni genere e tecnica, dalla veduta alla natura morta, dalla pittura alla grafica, come dimostrano testimonianze figurative di straordinario fascino e forza, imprescindibili per comprendere l’opera dell’artista nella sua interezza.
Nato a Ferrara nel 1842, si trasferisce a Firenze all’età di 22 anni. Qui, grazie anche alla vicinanza dei “macchaioli”, si distingue per un’interpretazione libera e personale del ritratto. Dopo un breve soggiorno di sei mesi a Londra nell’ottobre del 1871, Boldini si sposta a Parigi, dove rimane fino alla morte, facendo della capitale francese la sua seconda patria. Il suo spiccato talento lo porta a studiare e ad assorbire le differenti tendenze artistiche in voga all’epoca: dalla pittura di genere ed in costume di Mariano Fortuny e Ernest Meissonier di cui, durante gli anni Settanta, diviene l’erede, a quella di paesaggio e soprattutto di vita moderna della quale offre una personale declinazione, facendo tesoro delle innovative lezioni di Eduard Manet e Edgar Degas, oltre che delle poetiche dell’impressionismo.
Grazie a queste esperienze, ma anche ad una vasta cultura del museo, Boldini sviluppa uno stile originale e sofisticato, con il quale rinnova l’antica pratica del ritratto, genere al quale si dedica in maniera pressoché esclusiva a partire dall’ultimo decennio dell’Ottocento, divenendo uno dei più richiesti interpreti del ritratto di società. Contestualmente l’artista si dedica ad interessanti declinazioni di una pittura di oggetti e luoghi a lui cari, non destinata al mercato e caratterizzata da uno stile personalissimo, emblematica della sensibilità della fin de siècle: fra tutti, gli affascinanti interni della sua casa e atelier, o le vibranti vedute della laguna di Venezia.
Un patto di collaborazione permetterà la realizzazione, quasi in contemporanea, di una grande mostra dedicata anche a De Nittis al Palazzo dei Diamanti di Ferrara, come a dire uno scambio di opere tra due grandi artisti nonché amici. Le due mostre organizzate a Barletta e Ferrara rappresentano l’esito morigerato di un progetto a lungo meditato e fortemente voluto dai due Musei, oltre alla piena attuazione di un proficuo scambio culturale e professionale tra enti pubblici. “Il patrimonio artistico costituisce un bene comune e in quanto tale è importante che possa essere ammirato ed apprezzato da tanti – ha ricordato il sindaco di Barletta Cosimo Cannito – ed in sedi prestigiose come il Palazzo dei Diamanti di Ferrara o Palazzo Della Marra a Barletta, vista anche l’affinità degli artisti di cui si tratta ed i progetti di ricerca del Museo Giovanni Boldini e della nostra Pinacoteca”. “Per De Nittis abbiamo grandi ambizioni, su tutte quella di conferirgli la giusta dimensione internazionale – ha concluso il primo cittadino – quella stessa che caratterizzò l’opera e la vita dell’artista barlettano”.
Mostra a cura di Barbara Guidi e Maria Luisa Pacelli.
Info: Pinacoteca De Nittis, via Cialdini 74, Barletta BT, – www.barlettamusei.it/denittis -tel. 0883 53 83 12 – Dal 7 dicembre 2019 al 3 maggio 2020.
Testo/Anna Maria Arnesano – Foto fornite allo Studio Esseci dagli organizzatori dell’evento e Google immagini