C’è tempo fino al 4 novembre 2018 per poter ammirare la serie di stupende opere grafiche realizzate tra il 1966 e il 1976 da Joan Mirò, pittore, scultore e ceramista catalano dei secolo scorso, uno dei massimi esponenti del surrealismo spagnolo, esposte nelle eleganti sale del Palazzo della Corgna, palazzo di corte della nobile famiglia locale dei Castiglioni, a Castiglione del Lago (Perugia), sullo sperone di roccia lungo la costa occidentale del Lago Trasimeno. In mostra 70 opere grafiche appartenenti a quattro serie complete, con il sottotitolo di forme, colori e segni di un Maestro dell’arte del Novecento. Nelle sue creazioni surrealiste le forme, i colori e lo straordinario alfabeto di segni sono il risultato dell’incredibile capacità di rinnovarsi alla luce di una visione globale dell’arte, vissuta con curiosità e versatilità.
La rassegna espone 70 opere tratte da quattro serie realizzate da questo straordinario Maestro tra il 1966 ed il 1976, forse gli anni più fecondi dell’artista, certamente quelli più ricchi di riconoscimenti internazionali, dove vanno elencati i premi della Biennale di Venezia, del premio internazionale Guggenheim, oltre alla lauree honors causa attribuitegli dalle università di Harvard e di Barcellona, assieme ad infiniti altri riconoscimenti minori (minori si fa per dire). Quattro capolavori capaci di raccontare il “sogno poetico” di Mirò, quella sua capacità di oggettivare le immagini della fantasia e di esprimerle attraverso un linguaggio assolutamente personale. Gli sfondi neutri vengono “macchiati” da segni scuri e colori brillanti come blu, rosso, verde e giallo, in una precisa alternanza tra corpi informi e linee curve, per dare vita alle sue visioni oniriche. Scriveva il Maestro: “Ho una certa esperienza per poter realizzare quello che si può definire fare un libro, non illustrarlo, che è sempre qualcosa di secondario. Un libro deve avere la stessa dignità di un’opera scolpita nel marmo”.
Fino alla seconda metà dell’Ottocento l’illustrazione costituisce un apparato accessorio al testo, ne è perifrasi sempre subordinata alla parola scritta e con essa è legata da un rapporto prettamente mimetico. Il surrealismo eredita le sperimentazioni delle avanguardie precedenti, ma diventa il terreno più fecondo e longevo per la riflessione del rapporto tra testo e parola, e per la creazione dei “libri d’artista”. Per l’ampiezza delle pubblicazioni e per il costante lavoro di sperimentazione intrapreso dagli artisti, il “libro d’artista” surrealista rappresenta uno dei contributi artistici, ma anche teorici, più interessanti del Novecento, e Mirò ne uno dei massimi sperimentatori.
Mirò dialogò con l’opera di alcuni dei principali esponenti del mondo letterario del Dopoguerra. Nelle 13 coloratissime litografie di “Ubu Roi” (1966) ciascuna tavola si presenta lavorata come una scena teatrale, in cui forme e volumi sembrano potersi muovere liberamente. Ubu è un personaggio grottesco, le cui funzioni viscerali dominano su quelle intellettuali e rappresenta la caricatura di ogni abiezione umana. In “Le Lèzard aux plumes d’or” (1971) Mirò diventa illustratore di se stesso: “La lucertola dalle piume d’oro” rappresenta la fusione compiuta tra immagine e testo poetico, in una equilibrata coesistenza di grafismo ed immagini.
Nelle illustrazioni di “Maravillas con variaciones acròsticas en el jardin de Mirò” (1975) l’artista catalano si esprime con segni neri e vivaci macchie colorate dal forte impatto visivo. Le sue “Meraviglie” sono la perfetta espressione di quell’instancabile fantasia nel creare forme e disegni che assomigliano ad un linguaggio misterioso ed affascinante. Con il ciclo “Le Marteau sans maitre” (1976) Mirò rende omaggio al poeta Renè Chair, una delle voci più importanti della letteratura francese del Novecento. Anche in questa serie Mirò non rinuncia al colore, ma la scelta dell’acquatinta valorizza non la lucentezza dei cromatismi, ma la delicata modulata porosità delle superfici. La prestigiosa esposizione umbra costituisce un’occasione unica per lasciarsi incantare dal meraviglioso linguaggio surrealista di Mirò. La mostra accompagna il visitatore alla scoperta di quell’alternanza di segni, versi ed immagini vibranti di colori. Per poi sorprendersi di inattese visioni e libertà espressive, che fanno di Mirò l’incomparabile Maestro del Novecento di cui risulta difficile non innamorarsi.
Info: www.palazzodellacorgna.it – cooplagodarte94@gmail.com – tel. 075 95 10 99
Prenotazioni: callcenter@sistemamuseo.it – tel. 0744 42 28 48
ByTerreIncognite – Foto Jean Mirò, Meraviglie Grafiche 1966-1976