Come ogni anno, con la primavera si apre la stagione delle grandi fiere enogastronomiche. Così, prima di Cibus (10-11 aprile 2019, Fiera di Parma), che vedrà in campo il fior fiore della filiera alimentare italiana, da domenica 7 a mercoledì 10 aprile 2019 si aprono i battenti della Fiera di Verona per il 53° Vinitaly, il salone internazionale dei vini e dei distillati. Un evento nato nel 1967 nella città di Giulietta e Romeo come ‘Giornate del Vino Italiano’, capace ogni anno di attirare sempre più visitatori ed operatori del settore da oltre 140 nazioni, e la presenza di oltre 4.600 aziende nazionali e internazionali, con più di 16 mila etichette a catalogo. Spazi espositivi arrivati a 100 mila metri quadrati, dopo il nuovo design dei padiglioni F e 8, ma ancora insufficienti a soddisfare le tante richieste arrivate da tutto il mondo, dato il sold out già attivo da gennaio.
Un Vinitaly 4.0 con la nuova App per geolocalizzare i padiglioni e le funzionalità a supporto del b2b. Rinnovato anche ‘Vinitaly Directory Official Catalogue & Business Guide’, il catalogo consultabile online, ora tradotto in nove lingue (Italiano, inglese, francese, tedesco, spagnolo, russo, giapponese, portoghese e cinese), dove ogni azienda avrà spazio per schede informative sulle proprie attività e prodotti. La produzione di vino nel nostro paese nel 2018, con 55 milioni di ettolitri (+29% sul 2017) ha confermato il primato a livello mondiale, ma solo il 50% di questo va sui mercati esteri tradizionali come Usa, Regno Unito, Germania o Giappone. Sugli scudi il mercato delle “bollicine”. Perché se rimane stabile la vendita di ‘vini fermi’, vanno alla grande quelli frizzanti, sempre più apprezzati nel mondo, con 3,9 milioni di ettolitri ed un controvalore di 1,5 miliardi di euro nel 2018. Mercati sempre più in espansione, come quelli dell’Asia orientale, dominati per il 50,2% dai francesi. Dove solo il 6,5% del nostro vino esportato in quell’area geografica, lasciandoci alle spalle di Australia (15,9%) e Cile (8,9%), sebbene prima della Spagna (4,4%).
In particolare è quello cinese il mercato ad appetire maggiormente ai nostri oltre 300 mila produttori, visto che negli ultimi 10 anni è cresciuto del 112%, e le previsioni degli esperti stimano una crescita del 30% all’anno nei prossimi tre anni, collocandolo al primo posto tra i mercati mondiali. Per questo motivo sono stati visti di buon’occhio sia il gemellaggio tra Verona e la città cinese di Hangzhou, che la firma del Memorandum sulla ‘Nuova via della seta’, in occasione della recente visita ufficiale in Italia del presidente cinese Xi Jinping. Mercato dove è già presente la piattaforma Vinitaly Wine Club, l’enoteca online dov’è possibile acquistare i migliori vini italiani.
Una Verona a misura d’uomo, da vivere anche come turista
Ma il capoluogo scaligero non è solo Vinitaly, la lirica o il recente Congresso Mondiale delle Famiglie 2019, in grado di dare acceso a tante polemiche ed a fare scoppiare mille contraddizioni sociali, etiche e religiose nei giorni scorsi. Verona la vidi per la prima volta tanti anni fa sorvolandola in aereo, e da romano mi ha sempre ricordato una Roma in piccolo. Con l’Arena, il suo anfiteatro del I secolo d.C., terzo per grandezza dopo il Colosseo e l’Anfiteatro Capuano. Oggi principale teatro lirico all’aperto nel mondo, assieme al Teatro Romano, oggi sede del Museo Archeologico, erano i luoghi di svago dei cittadini romani di Verona di allora. Resti romani come l’Arco dei Gavi, che ricorda un po’ la Porta Maggiore della Capitale, ed il tratto dell’antica via Postumia (II secolo d.C.), che da lì portava a Genova. O il Ponte Pietra, ultimo di quelli romani, a collegare le due sponde dell’Adige, tra la parte lato Colle San Pietro ed il centro città racchiuso nella grande ansa storica del fiume, come per Roma lo è quella dell’Isola Tiberina. Antichi resti svettanti in alto, come quelli di Porta Leoni, o della fontana di Madonna Verona in piazza delle Erbe, quello che fu l’antico foro romano di Verona. Realizzata con una vasca termale d’epoca romana in marmo rosso veronese, costituisce uno dei principali simboli cittadini. In mezzo, su un piedistallo, una statua assemblata con resti provenienti da diverse opere marmoree risalenti al IV secolo d.C., ma a quanto pare, non ha niente a che vedere con la Madonna venerata dalla Chiesa, la quale vede nella cattedrale di Santa Maria Matricolare del XII secolo d.C. (il Duomo di Verona) e nella Basilica di San Zeno Maggiore (XI secolo d.C.), i principali luoghi di culto cittadini. Testimonianze storiche che emergono principalmente dai sotterranei dei palazzi. Come quelli del Capitolium, antico tempio del I secolo d.C. dedicato a Giove, Giunone e Minerva (Triade capitolina), ubicato nelle cantine del Ristorante Maffei in Piazza delle Erbe 38, sotto l’omonimo palazzo, ed è visitabile gratuitamente tutti i giorni (orario 12-14,30 e 19,30-22,30).
Verona, città ancora a misura d’uomo con le vie strette piene di ragazzi, gusto della vita e storie di case medievali. Come quella famosissima di Giulietta, con il balconcino che racconta dell’amore tra due giovani, Giulietta Capuleti (o Cappelletti) e Romeo Montecchi. Una storia d’amore finita in tragedia per l’astio tra le due nobili famiglie veronesi, e raccontata al mondo da William Shakespeare tra il 1594 e il 1596 in ‘The Most Excellent and Lamentable Tragedy of Romeo and Juliet’. Il palazzo, del IV secolo d.C., si trova nei pressi di piazza delle Erbe. Attratto dagli oggetti esposti in un negozio di ricami in via Cappello 21, solo una volta dentro ho capito dove mi trovassi e, salite le scale con le travi lignee finemente decorate, ho potuto affacciarmi inaspettatamente sul famoso e frequentatissimo cortile, per vedere dal vivo la loggetta, simbolo di quell’amore infranto, e le centinaia di bigliettini attaccati sul portone.
Vinitaly and the City
In occasione del Salone dei vini e distillati, a partire da venerdì 5 aprile prenderà avvio ‘Vinitaly and the City’, l’evento “fuori fiera” che vedrà come attori principali bottiglierie, wine bar, osterie ed enoteche del centro storico di Verona, location ideali per gli amanti del buon bere, secondo la formula lanciata da Vinitaly: ‘Business in fiera, wine lover in città’. In particolare venerdì 5 e lunedì 8 aprile dalle 17 alle 24, sabato 6 e domenica 7 aprile dalle 11 alle 24, ci saranno concerti live, degustazioni, incontri, dibattiti e visite guidate nelle aree più suggestive della città. Un appuntamento da non perdere, non solo come amanti del “nettare di Bacco”, ma per scoprire e vivere questa bella città.
Info: Vinitaly: www.vinitaly.com – tel. 045 82 98 111 – Verona: tel. 045 80 68 680
www.veronatouristoffice.it – www.turismoverona.eu – iatverona@comune.verona.it –
Testo/Maurizio Ceccaioni – Foto/Vinitaly e Maurizio Ceccaioni