E’ vero che a Venezia basta passeggiare per le calli e per i ponti sui canali e alzare lo sguardo sui palazzi, magari evitando lo scontro con le frotte di turisti immancabilmente presenti, per godere di un’esperienza unica al mondo. E’ vero anche che Venezia è uno dei tesori artistici e culturali d’Italia con musei e monumenti noti in tutto il mondo. Ma anche a Venezia ci sono tesori nascosti nel cuore della città che è piacevole scoprire e che possono essere di interesse per tutta la famiglia: a volte le terre incognite non sono tanto lontane, e in questo caso sono anche facilmente accessibili, a piedi o in vaporetto.
Questo poi è l’anno giusto per la scoperta presentata in questo articolo, perché il 2023 è l’anno del centenario del museo di Storia Naturale di Venezia Giancarlo Ligabue, ospitato nel Fontego dei Turchi, un imponente palazzo veneziano che non passa certo inosservato affacciato com’è sul Canal Grande. Come molti altri degli altri contenitori culturali e grandi monumenti cittadini – Museo Correr, Palazzo Ducale, Ca’ Rezzonico, Palazzo Mocenigo per fare solo qualche esempio – questo museo dedicato alla divulgazione scientifica e alla promozione della conservazione della natura è gestito dalla Fondazione Musei Civici Venezia (MUVE), un’organizzazione che coordina l’obiettivo di promuovere la cultura e la conoscenza del patrimonio artistico e culturale di Venezia, migliorando l’esperienza dei visitatori e contribuendo a conservare e valorizzare i beni culturali della città anche grazie all’attività educativa e didattica e a un fitto programma di eventi e mostre temporanee.
Storia di un museo
Preceduto oggi da un gradevole giardino recentemente ampliato, il museo fu fondato in questa sede con decreto comunale nel 1923, anche con il contributo del benemerito Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti che partecipò al progetto fornendo alcune collezioni naturalistiche donate da propri soci, in precedenza conservate nella sede di Palazzo Loredan. Dal 2019 il museo di Storia Naturale ha aggiunto al suo nome quello dell’archeologo Giancarlo Ligabue, un appassionato naturalista e fotografo, che ha viaggiato in tutto il mondo per documentare la bellezza della natura. Quanto esposto ha radici antiche, in una delle più importanti istituzioni museali veneziane: le collezioni naturalistiche ottocentesche di proprietà comunale costituivano infatti parte del Museo Civico e Raccolta Correr, derivato dalla raccolta privata del patrizio veneziano Teodoro Correr composta da innumerevoli manoscritti, stampe, quadri, libri, rami, legni, argenti, avori, sigilli, armi, antichità, oggetti di storia naturale e di numismatica. Questi materiali raccolti da Correr durante tutta la sua vita erano resi accessibili a studiosi e letterati che riceveva lui stesso nella sua abitazione due giorni alla settimana. Alla sua scomparsa nel 1830 lasciò questi beni al Comune con la precisa clausola di farne un museo civico aperto al pubblico, di conservarli e ampliarli ulteriormente. Da altri lasciti di privati e da diverse collezioni acquisite nel corso di tutto il XIX secolo nacque appunto un secolo fa il Museo Civico di Storia Naturale che trovò sistemazione nel Fontego dei Turchi, un palazzo originario del XIII secolo nel sestiere di Santa Croce in bella posizione sul Canal Grande. Oggi i pezzi raccolti e catalogati, anche se – fortunatamente – non tutti esposti, sono oltre due milioni.
Itinerario di visita
Il museo offre ai visitatori un’esperienza coinvolgente con un percorso rinnovato di recente, All’interno si possono ammirare numerose esposizioni che rappresentano l’evoluzione della vita sulla Terra e la diversità delle specie animali e vegetali. Si inizia il percorso al primo piano visitando la sala dedicata alla spedizione scientifica compiuta dall’archeologo Giancarlo Ligabue nel Sahara nigeriano nel 1972, con molti preziosi reperti tra i quali il grande scheletro di un Ouranosaurus Nigeriensis, uno dei più interessanti reperti al mondo di questo dinosauro; accanto ad esso è collocato lo scheletro di un Sarcosuchus Imperator, il più grande coccodrillo della storia.
La successiva sezione “Sulle tracce della Vita” comprende cinque sale che seguono il percorso della vita tra i fossili e reperti di animali preistorici, dinosauri, pterosauri e molluschi giganti, iniziando dalle prime forme di vita apparse nel mare fino ai grandi animali presenti al termine del periodo glaciale nel territorio italiano e veneto in particolare, con una piccola sezione finale dedicata all’uomo: è un percorso che permette di avvicinare ragazzi e adulti ai segreti della paleontologia.
La sezione che segue intitolata “Raccogliere per stupire e per studiare” è composta da alcune sale dedicate ai grandi esploratori e collezionisti che hanno contribuito a realizzare le collezioni scientifiche del museo. Si tratta di Giovanni Miani di cui si è appena festeggiato il centocinquantenario, del conte Giuseppe De Reali, di Enrico Filippo Trois e del mecenate Giancarlo Ligabue. La ricostruzione di una wunderkammer cinque-seicentesca porta al salone della museologia modernamente intesa, della seconda metà del Settecento illuminista, della classificazione Linneiana e dello studio analitico della natura.
Si giunge a questo punto a una delle sezioni più interessanti del museo, dedicata alla biodiversità del pianeta, dove si possono ammirare animali provenienti da ogni parte del mondo, dalle foreste pluviali ai deserti del Sahara. “Il percorso della vita”, questo l’argomento della sezione, parte da una sala multimediale circolare animata da un sistema computerizzato touchless, che proietta le immagini di centinaia di organismi vissuti sul pianeta in ogni ambiente come in un planetario, Si entra così nell’ultima parte del percorso in cui si attraversano stanze tematiche, dedicate a successivi esempi di declinazione nel tempo e nei diversi ambienti, con la riproduzione degli habitat naturali degli animali e del tema generale dell’adattamento delle forme degli organismi alle loro necessità. Si può così leggere dal vero con un’esperienza coinvolgente e immersiva le infinite soluzioni sviluppate dall’evoluzione nel corso di milioni di anni di storia della vita sulla Terra.
Programma di attività
Filo conduttore delle attività nell’intero anno 2023 per celebrare il centenario della fondazione del Museo di Storia Naturale sarà il racconto delle diverse attività del museo, il suo pubblico variegato e la sua evoluzione durante questo secolo di storia. Le iniziative racconteranno il Museo ieri, attraverso un percorso di riscoperta e valorizzazione delle principali collezioni scientifiche del museo e degli scienziati e grandi naturalisti che le hanno create. La presentazione delle attività che il museo svolge in tutti gli ambiti e del suo legame con il territorio sarà l’occasione per spiegare cos’è il Museo oggi e come molti dei suoi progetti siano condivisi con associazioni, enti e istituti della città. Ma ci sarà anche una riflessione per immaginare il Museo domani; un dialogo con la città per affrontare insieme i temi sempre più attuali di compatibilità ambientale, transizione ecologica ed energetica e la nuova offerta culturale di Venezia all’insegna della sostenibilità.
Il programma comprende esposizioni temporanee delle collezioni usualmente non visibili al pubblico, visite ai depositi dietro le quinte, presentazioni dei progetti scientifici in corso, corsi e conferenze, attività didattiche per famiglie, gradevoli appuntamenti serali per l’aperitivo al museo nel periodo estivo ed eventi collaterali in altre sedi. In primavera è prevista anche una giornata di festeggiamenti con punti informativi, laboratori, giochi, spettacoli, per coinvolgere associazioni e istituti che da anni collaborano con il museo, oltre che per condividere questa importante ricorrenza con tutta la cittadinanza e con i turisti.
L’occasione si presta anche per ripensare l’allestimento di alcuni spazi museali e integrare parte degli apparati informativi, in particolare le postazioni interattive ormai imprescindibili per catturare l’attenzione dei visitatori più giovani. I frequentatori più tipici di questo museo sono infatti le famiglie: i bambini sono naturalmente curiosi e interessati al mondo che li circonda e un museo di storia naturale è un luogo ideale per stimolare questa curiosità e suscitare l’interesse per la natura e la scienza, espandendo le conoscenze con la vasta ed eterogenea gamma di oggetti esposti che coprono molti argomenti, dalla biologia all’ecologia, dalle geoscienze alla paleontologia. Facendo leva sulla curiosità, bambini e ragazzi possono apprendere nuove informazioni sulle specie animali e vegetali, sull’evoluzione, sulle rocce e minerali e sulle forze naturali, sviluppando le competenze di osservazione grazie anche alla qualità delle spiegazioni, semplici, chiare, precise e adatte anche a un pubblico adulto come lo schema della fotosintesi, la “linea laterale”, fondamentale nella formazione e nel comportamento dei banchi di pesci, la biodiversità e lo studio dei dinosauri.
La scoperta di un Palazzo
Per alloggiare a meno di cinque minuti a piedi dal museo, Palazzo Giovanelli sulla stessa sponda del Canal Grande alla fermata del vaporetto di San Stae, è un piccolo boutique hotel di proprietà privata e categoria quattro stelle super con sole 36 camere e suite e un servizio accuratissimo. Ospitato in un edificio cinquecentesco elegante e romantico affacciato sul Canal Grande, già di proprietà della famiglia Benetton, è stato trasformato in hotel di gran classe, con atmosfere dogali, arredi preziosi, tranquillità e riservatezza assoluta. Diretto da Nicolino Grigio e frequentato da una clientela in prevalenza americana e inglese è un indirizzo di hôtellerie che vale una scoperta.
msn.visitmuve.it
www.hotelpalazzogiovanelli.com
Testo/Leonardo Felician – Foto/Musei di Venezia (MUVE) e Luca Caniparoli
Foto d’apertura- Fontego Dei Turchi copy MUVE