Un altro obiettivo raggiunto sull’Altipiano del Renon. Dopo avere recentemente ottenuto la certificazione internazionale di sostenibilità GSTC (Global Sustainable Tourism Council), il più alto e prestigioso riconoscimento worldwide per il turismo sostenibile, l‘Associazione Turistica Renon ha conquistato anche la certificazione “Marchio Sostenibilità Alto Adige Level 3”, il più alto standard altoatesino di sostenibilità che premia l’impegno del territorio per il turismo slow ed eco-friendly.
La certificazione, assegnata a destinazioni e strutture ricettive sulla base di un programma completo di sostenibilità per il turismo che IDM Alto Adige ha sviluppato per conto della Provincia di Bolzano insieme a stakeholder ed esperti, rappresenta per il Renon un traguardo importante, un ulteriore step verso una nuova interpretazione dell’offerta turistica sul bellissimo altipiano a soli dodici minuti di funivia da Bolzano dove da sempre ci si impegna passo dopo passo per migliorare l’ospitalità seguendo una strategia di sostenibilità condivisa fra Comune e operatori turistici. Su questo “balcone“panoramico sulle Dolomiti la bellezza paesaggistica si fonde armoniosamente con l’impegno per la sostenibilità ambientale e non è un caso che il Renon sia considerato un esempio virtuoso di come la conservazione dell’ambiente possa andare di pari passo con lo sviluppo sostenibile. La nuova certificazione rende il Renon ancora più green e regala nuovi stimoli per continuare ad essere una destinazione turistica desiderabile dove anche i suoi abitanti possano godere della qualità di vita generata direttamente o indirettamente dal turismo. “Da tempo il Renon è impegnato sulla strada della sostenibilità con piccoli gesti e progetti più importanti” spiega Peter Righi, responsabile del progetto ‘Sostenibilità nel turismo sul Renon’, «e questo secondo riconoscimento ci rende ancora più orgogliosi. I progetti sono tanti e continuiamo a lavorare in questa direzione coinvolgendo la popolazione affinché questa venga sensibilizzata sulle questioni inerenti il settore turistico». Sul Renon la sostenibilità diventa una filosofia di vita che permea ogni azione intrapresa nella gestione e nello sviluppo del territorio.
La sostenibilità in cinque punti
Renon ComuneClima Silver. Lo scorso novembre ha segnato una tappa importante per il Renon in termini di attuazione degli obiettivi climatici: il Comune ha infatti ricevuto dall’Agenzia per l’Energia dell’Alto Adige – CasaClima i riconoscimenti per la sua politica esemplare in materia di energia e protezione del clima, ovvero la Comunità Climatica “Argento” e il “Premio Europeo per l’Energia”. Dal 2022 il Renon partecipa al programma ComuneClima con strategie condivise in cui vengono analizzati, valutati e ottimizzati il consumo di energia e di acqua degli edifici e delle strutture comunali, i piani e concetti di mobilità, la produzione locale di energia rinnovabile e la gestione dei rifiuti secondo gli aspetti della sostenibilità. Tra le misure che sono state particolarmente riconosciute nell’audit della comunità climatica del Renon si contano un impianto di teleriscaldamento alimentato da biomassa locale con cogenerazione di calore ed energia (CHP), la conversione dell’illuminazione pubblica in LED, il rinnovo dei sistemi di illuminazione interna e l’aumento dell’efficienza degli impianti di riscaldamento, l’installazione di quattro impianti fotovoltaici sugli edifici comunali. Particolare attenzione è stata posta anche sull’organizzazione interna del comune, sulla comunicazione e il coinvolgimento dei cittadini, su varie iniziative volte a promuovere l’economia circolare come il Festival del riuso e il Repair Cafè e altre iniziative contro lo spreco.
Comunità energetiche e teleriscaldamento: oltre all’aumento della produzione di energia rinnovabile il Renon è orientato a creare uno scambio tra produttori locali e consumatori locali di energie rinnovabili. Le comunità energetiche (o comunità per le energie rinnovabili) possono essere formate da individui, imprese e autorità locali. Si dotano di infrastrutture per produrre energia da fonti rinnovabili e per produrre, immagazzinare, vendere e consumare energia. I membri sono quindi spesso “prosumer”, cioè persone che producono e consumano energia allo stesso tempo. La forma più importante, in termini di installazioni, è attualmente il fotovoltaico.
Mobilità. È il fiore all’occhiello del Renon. Qui ci si dimentica l’auto (il modo più virtuoso per arrivare è viaggiare in treno sino a Bolzano e raggiungere l’altipiano con la funivia in soli 12 minuti) e ci si sposta con i mezzi pubblici a basso impatto ambientale: la RittenCard, che viene consegnata soggiornando nelle strutture partner dell’Associazione Turistica Renon, regala una serie di vantaggi tra cui il libero utilizzo di tutti i mezzi di trasporto pubblici in Alto Adige, compreso il trenino a scartamento ridotto e la Funivia del Renon, una corsa giornaliera di andata e ritorno con la cabinovia del Corno del Renon e l’ingresso in circa 90 musei, castelli ed esposizioni in Alto Adige. In più offerte stagionali, riduzioni e vantaggi su attività per il tempo libero (per info: www.renon.com/rittencard). Inoltre, è possibile spostarsi anche su due ruote percorrendo i cinque nuovi percorsi ufficiali (su stradine sterrate) che da Soprabolzano e Collalbo portano fino sù al Corno del Renon, quasi 1.000 metri di dislivello, per MTB e Gravel.
Gestione responsabile delle risorse naturali. Le comunità locali hanno adottato pratiche agricole eco-compatibili, preservando la biodiversità e garantendo la salute del suolo. L’agricoltura biologica è diventata una pratica diffusa, promuovendo la produzione di alimenti salubri e a chilometro zero, nel rispetto dell’ambiente e del benessere degli animali. Il progetto “Bontà dal maso”, per esempio, è un esempio virtuoso di come turismo e agricoltura possano fare networking con notevoli vantaggi per entrambi e soprattutto per il territorio: già più della metà delle aziende agricole locali vi hanno aderito con entusiasmo, iniziando a vendere i loro prodotti stagionali e le pietanze fatte in casa a privati e ristoranti: così, uova, carne, speck, salame, verdure e ortaggi, miele, patate, castagne, formaggi, erbe, frutta, succhi, vino, e persino fiori, si ritrovano in tavola nelle varie strutture ricettive presenti sul Renon e sono acquistabili anche dai consumatori, locali e non, attraverso vendita diretta. Un progetto che ha già feedback positivi e che potrebbe aprire nuove forme di marketing attraverso piattaforme digitali o altre misure creative di promozione delle vendite. Senza dimenticare l’artigianato, espressione del saper fare e delle tradizioni passate, che va conservato, coltivato e promosso attraverso iniziative come il MUSE, speciale mercatino che due volte l’anno riunisce la comunità di artisti e artigiani del Renon per omaggiare la tradizione attraverso l’esposizione e la vendita di creazioni uniche, esclusivamente fatte a mano, in ceramica, legno, lana, vetro.
Ricettività sostenibile. Alcune strutture ricettive sul Renon hanno già adottato importanti misure con coscienza ecologica. Tra i primi in Alto Adige ad essere certificato GSTC e con il “Marchio Sostenibilità Alto Adige Level 3” l’Hotel Weihrerhof, che affaccia sul bellissimo lago di Costalovara, di verde non ha solo il bosco, i prati e le montagne che lo abbracciano. Tra le soluzioni green adottate dalla struttura troviamo: un impianto di cogenerazione termoelettrica grazie al quale si risparmiamo 3,5 kg di CO2 per ogni pernottamento; gran parte dell’elettricità è prodotta da un impianto fotovoltaico e l’elettricità acquistata da terzi proviene da fonti di energia rinnovabile; dotazione di un sistema di controllo dell’elettricità e del riscaldamento molto vantaggioso per limitare il più possibile lo sfruttamento delle risorse energetiche; pulizia delle camere e delle aree comuni solo con vapore e senza detergenti; nuove finestre dotate di triplo vetro per minimizzare lo spreco di energia; l’acqua servita ai tavoli nelle bottiglie di vetro è solo di sorgente del Renon (e parte del ricavato dalla vendita delle bottiglie viene inviato direttamente in Etiopia per contribuire alla costruzione di pozzi; le aree verdi e i prati attorno al laghetto non vengono fertilizzati da più di 20 anni per favorire la crescita di specie vegetali diverse; e nella meravigliosa SeaSpa vengono usati esclusivamente prodotti della linea cosmetica BergSea, biologica e dell’Alto Adige. Sempre a Costalovara, l‘Apipura Hotel Rinner è una piccola oasi di benessere con doppia certificazione Bioland e GREENSIGN: un’azienda sostenibile dove i prodotti che in cucina passano sotto le abili mani di chef Manfred arrivano direttamente dall’orto e dove ogni piccolo gesto quotidiano diventa un omaggio alla natura e a uno stile di vita sano e semplice.
Non solo. Qui Paul Rinner, proprietario e apicoltore di terza generazione, pratica l’apicoltura sostenibile e offre ai visitatori un’experience esclusiva: l’api-wellness, l’inalazione dell’aria dell’alveare ricca di oli eterici, flavonoidi e aromi e dal delicato profumo di cera d’api, un toccasana per chi ha problemi di respirazione, soprattutto per i soggetti allergici. Il flusso d’aria proveniente dall’apiario ha infatti una straordinaria azione antibatterica e benefica per le vie respiratorie, ma rafforza anche il sistema immunitario, allevia disturbi come l’emicrania e aiuta a superare lo stress. Immerso in un grande parco di 10.000 mq, polmone verde che rilascia ogni giorno 250 kg di ossigeno (pari al fabbisogno medio di 295 persone!), anche il Parkhotel Holzner (certificato GSTC e con “Marchio Sostenibilità Alto Adige Level 3”) ha adottato da qualche tempo misure sostenibili. Dal 2008 l’intero hotel, l’area wellness, la piscina interna ed esterna come anche le case private della famiglia Holzner sono riscaldate tramite una caldaia biologica con energia pulita che consente di diminuire notevolmente le emissioni di CO2 e, utilizzando trucioli di legno dei boschi vicini, di ridurre al minimo le tratte di trasporto. Non solo. Nel 2019 l’Holzner è passato al piano di approvvigionamento “Green Energy”: grazie a una produzione da fonti rinnovabili priva di emissioni di anidride carbonica è quindi in grado di utilizzare energia 100% green. E poi, serbatoi di raccolta dell’acqua piovana e cisterne, utilizzo di detergenti biodegradabili, uso di lampadine LED per ridurre il consumo energetico sono altre scelte consapevoli per continuare a rispettare l’ambiente. All’Hotel Tann, immerso nel bosco e affacciato sullo skyline delle Dolomiti, tutto parla di natura: in questa oasi di pace dove regna il silenzio – e che quest’anno festeggia i 100 anni ! – la sostenibilità è un mantra che scandisce il ritmo di tutta la giornata: dalla colazione alla cena con la buona cucina di Barbara che usa ingredienti raccolti nel bosco come germogli di abete rosso, funghi, aghi di pino, radici, bacche di sambuco, tarassaco ed erbe selvatiche; o nei momenti di relax in spa, dove si può scegliere tra la Saletta del pane, una sauna di 40° che utilizza il vapore ricavato dal forno dove viene cotto il pane per stimolare i sensi e alleviare lo stress, il Bagno Brechl, accogliente stanza rivestita di legno antico dove una stufa alimentata con pigne di pino alla temperatura di circa 60° libera gli aromi speziati del bosco invitando a provare un nuovo modo di sudare, naturale e delicato, oppure la Sauna al cirmolo, 90°, per chi non sa rinunciare alla potenza e all’energia del calore. Novità 2024: il Bemelmans Post, hotel caro a Sigmund Freud che qui passò la sua villeggiatura estiva, è da sempre attento nell’adottare accorgimenti sostenibili e inaugurerà presto la sua biopiscina nel grande parco antistante l’hotel e affacciato sulle più belle cime dolomitiche.
Altre iniziative green L’associazione del turismo e le funivie del Corno del Renon sono in procinto di misurare l’impronta ambientale.Il turismo e il corpo forestale del Renon pianteranno 300 alberi per riforestare un bosco e contrastare la diffusione del bostrico (piccolo coleottero infestante) che purtroppo ha colpito anche il Renon. Quest’estate si rinnoverà l’appuntamento con “Renon pulito”, raccolta di rifiuti sui sentieri più battuti, tra cui lattine, vetro, plastica e soprattutto tanti fazzoletti che hanno tempi di degradazione molto lunghi.
Testo/Claudio Zeni/Foto fornite dall’Associazione Turistica Renon