Samih Sawiris (classe 1957), magnate egiziano-montenegrino leader nell’edilizia integrata turistica grazie alla sua Orascom Development (dai villaggi di El Gouna e Taba Heights, in Egitto, a Luštica Bay, in Montenegro, a Ras El Kaimah, vicino a Dubai), racconta che “quando sono venuto per la prima volta ad Andermatt ho fatto una scoperta: la bellezza naturale e genuina di un villaggio di montagna, nel cuore delle Alpi svizzere. E mi sono subito entusiasmato, non solo per il villaggio di Andermatt, ma per l’intera valle. Ed è stata proprio la valle di Orsera, quest’estesa valle alpina, romantica e selvaggia, ad ispirarmi la visione di Andermatt Swiss Alps. Già da quel primo incontro ho capito una cosa: l’anima della regione è la natura incontaminata. E ci tengo a mantenerla nella sua forma originale. Il fattore della sostenibilità per me rappresenta uno dei fondamenti su cui si basa anche l’evoluzione di Andermatt”.
In effetti il borgo di Andermatt (cantone di Uri), anche se a metà Ottocento era frequentato nientemeno che dalla regina Vittoria d’Inghilterra, nel Novecento fu poi ‘requisito’, per oltre cinquant’anni, dal genio militare dell’esercito svizzero, dato che la località risulta ricca di bunker e di gallerie naturali, estremamente utili nell’eventualità di conflitti mondiali. Di conseguenza, nel corso di dieci lustri il paesino si è turisticamente addormentato, anzi, si è decisamente avviato verso un sottosviluppo turistico, fino a quando non ha incontrato il suo nuovo re Mida nelle spoglie di Sawiris, gentleman che, oltretutto, vanta il tedesco come sua seconda lingua e che è così riuscito a fare breccia nel cuore della citata comunità alpina (e in quello del gruppo per la salvaguardia del patrimonio nazionale), che, quando ha messo ai voti – nel marzo 2007 – il suo progetto di rilancio del villaggio, ha detto un sì quasi plebiscitario (96%), in barba alla lex Koller, la legge federale svizzera relativa all’acquisto di terreni da parte di stranieri, la quale prevede un limite alle possibilità d’acquisto di beni immobili svizzeri da parte di stranieri (anche se residenti): per il progetto urbano della nuova Andermatt-Reuss non è così, chiunque può acquistare appartamenti (o rivendere, senza osservare l’obbligatorio periodo minimo di proprietà), senza vincoli o autorizzazioni… E c’informano anche che il prezzo al metro quadrato si presenta ‘agevolato’, costa insomma meno che a Zurigo o a Basilea, per quanto si stia pur sempre parlando degli inarrivabili franchi svizzeri.
Il mega-studio Denniston International Architects & Planners di Singapore è stato selezionato per il masterplan dell’eco-sostenibile progetto Andermatt–Reuss (il Reuss è il quarto fiume svizzero per lunghezza che, per l’edificazione della nuova urbe montana, viene in parte deviato dal suo letto originario), per cui sta venendo concretamente alla luce una filosofia edilizia rispettosa appieno dello standard di sostenibilità Minergie il quale, dal 1998, costituisce il marchio svizzero di qualità immobiliare per comfort, efficienza e mantenimento del valore nel tempo, nonché indicatore di ridotto consumo energetico, grazie a fonti rinnovabili. In sostanza, l’ex-negletto borgo alpino si sta mano a mano trasformando in una destinazione turistica attraente per tutto l’anno che, una volta completata, potrà di certo dare del filo da torcere alle più celebrate stazioni sportive svizzere.
Al termine del suo ampliamento, il nuovo villaggio comprenderà infatti sei alberghi a quattro e cinque stelle – dal 2013 c’è The Chedi (50 tra camere e suites, 65 pied-à-terre, 12 attici e 42 appartamenti in residence) e, dallo scorso dicembre, il Radisson Blu Reussen (179 camere e 10 suites) con le attigue Gotthard Residences (un centinaio di appartamenti con servizio alberghiero); inoltre, lo scorso giugno, è stata inaugurata una bella Concert hall (400 posti), progettata dallo studio Seilern Architects, grandiosamente battezzata grazie alla presenza dei Berliner Philharmoniker. Insomma, alla fine dell’ultra decennale sviluppo, si conterà su un totale di circa 500 appartamenti-vacanza articolati su 42 diversificati edifici, molti a condominio (alcuni già terminati ed in toto venduti), 28 lussuose ville-chalet indipendenti, infrastrutture congressuali, una piscina, un campo da golf a 18 buche (che ha già vinto il titolo di miglior Campo da golf della Svizzera 2016, assegnato da World Golf Awards, grazie al lavoro dello studio Rossknecht Golfplan di Lindau, specializzato nella progettazione golfistica) e, infine, 740 posti-auto in garage interrato, perché l’intero villaggio sarà esclusivamente pedonale.
Per l’edificazione della nuova Andermatt-Reuss è stato costituito un pool di più di 30 qualificati architetti, provenienti da tutto il mondo, selezionati tramite concorsi internazionali. E, ciliegina sulla torta, le stazioni sciistiche di Andermatt e dell’attigua Sedrun saranno accorpate, dando così origine alla nuova ski-arena Andermatt-Sedrun, con ben 120 chilometri di piste interconnesse. A dare il benvenuto nella nuova Andermatt, c’è Human Nature, monumentale (7 metri d’altezza) scultura in pietra di Ugo Rondinone, artista svizzero di fama assolutamente internazionale, presente nelle maggiori collezioni europee d’arte contemporanea. E, come afferma Samih Sawiris, “la scultura è perfetta per questo luogo e in questa posizione così di rilievo (la nuova rotatoria che indica la via per entrare nel nuovo borgo, n.d.r.): l’opera infatti simboleggia, in maniera ideale, il connubio tra vecchio e nuovo, tra vicino e lontano”.
Andermatt Swiss Alps, Gotthardstrasse 2, CH – 6490 Andermatt
tel. 0041 41 8887799 – realestate@andermatt-swissalps.ch – www.andermatt-swissalps.ch
Testo/Olivia Cremascoli – foto/courtesy Andermatt Swiss Alps