Forse non si tratta del momento storicamente migliore per parlare di Barcellona ed invitare ad andare a visitarla, in considerazione delle forti tensioni politiche e delle frequenti manifestazioni di piazza provocate dal pronunciamento unilaterale dell’indipendenza catalana, ma se si tratta del personaggio di gran lunga più illustre di questa città, si può fare uno strappo alla regola prudenziale del silenzio, parlandone in questo momento di attualità. Apre infatti in questi giorni per la prima volta al pubblico, dopo 130 anni di esistenza nel capoluogo catalano (o sarebbe più corretto dire nella nuova capitale catalana ?), Casa Vicens, il primo edificio interamente progettato e realizzato da cima a fondo, nell’esterno e negli interni fin nei minimi particolari, dal grande architetto locale Antoni Gaudì (1852-1926) nel 1885, quand’era poco più che trentenne. A prima vista può sembrare un castello bizzarro o una casa per le bambole piuttosto fantasiosa, ma vi si riconosce subito la firma del suo valente autore, con in nuce tutti quegli accorgimenti artistici ed architettonici che verranno da lui poi sviluppati nel tempo negli edifici successivi.
Casa Vicens si presenta come un edificio di quattro piani (cantine, piano terreno affacciato in continuità su un ampio giardino, due piani nobili e abitazioni per la servitù nel sottotetto) nell’odierna elegante zona residenziale di Gràcia, all’epoca però periferico villaggio rurale dove un ricco imprenditore, tale Manuel Vicens i Montaner, volle farsi costruire una casa di villeggiatura su un terreno di proprietà familiare. Il committente dovette essere ben soddisfatto del progetto, sicuramente assai originale per i canoni estetici dell’epoca, e soprattutto per il fatto che Gaudì riempì il fabbricato – dentro e fuori – di pietre, mattoni a vista e piastrelle decorate: Vicens era infatti proprietario di una cava di materiale litico e di una fabbrica di piastrelle di ceramica; con Gaudì giocava in casa. Per parecchio tempo venne usata come abitazione, poi rimase vuota e iniziò il deterioramento; nel 2005 è stata riconosciuta dall’Unesco come patrimonio dell’umanità. Di recente è stata acquisita da una banca, ristrutturata e ora aperta al pubblico come casa museo, atta ad ospitare mostre permanenti d’arte e cultura ed esposizione di disegni originali di Gaudì, definito l’architetto di Dio per il suo integralismo religioso. Praticamente scomparso invece, fagocitato dall’edilizia abitativa, l’ampio giardino circostante, dove sorgeva un’ elegante fontana di mattoni ad arco.
Si tratta di un’opera prima, giovanile come la definiscono alcuni critici, differente da tutte le altre realizzazioni successive, dove si possono leggere i potenziali nuovi canoni del modernismo catalano. “Un gotico pieno di luce, che facesse uso del colore, un gotico per metà marittimo e per metà continentale” lo definì l’autore. In realtà in questo edificio confluiscono elementi di stile gotico, mudijar (l’architettura ispano-islamica del Sud della Spagna dopo la riconquista aragonese del 1492 dei territori dell’Al-Andalus) e modernisti. Se gran parte delle decorazioni rimandano infatti all’arte islamica, le soluzioni strutturali verticalistiche con largo uso di torricini riprendono lo stile gotico, anch’esso rivisitato dall’autore con grande libertà creativa, mentre audaci ritmi lineari degli elementi metallici preannunciano l’Art Nouveau di fine XIX secolo. Ma già vi si legge la soggettiva ed originale interpretazione di Gaudì per lo spazio fluido, avvolgente e dinamico, che lo caratterizzerà meglio in seguito. Suggestive all’esterno le ceramiche di ispirazione naturalistica di colore arancione e verde e, ancor di più all’interno, i pavimenti lastricati di mosaici, le pareti decorate d’edera rampicante, i soffitti decorati con stalattiti di stucco, nonché il largo uso di ceramiche azulejos, decorazioni in tromple-l’oeil, quadrati di terraglie, arabeschi, massimali a scatole, intarsiature, ecc. Ogni visita porta inevitabilmente a porsi non poche domande sul ruolo dell’architettura e dell’arte.
Con Casa Vicens, le realizzazioni di Gaudì visitabili a Barcellona salgono a sette: Parco Guell, cripta della colonia Guell, Palazzo Guell, facciata e cripta della Sagrada Familia, Casa Batllò e Casa Milà, ognuna da non perdere e degne da sole di un viaggio nel capoluogo catalano. L’edificio sarà aperto tutti i giorni, dalle 10 alle 20; dato il prevedibile afflusso per il numero chiuso, meglio prenotare in anticipo, anche per evitare code. Biglietti: adulti 20 €, bimbi gratis sotto i sette anni.
Info: Casa Vicens, Carrer de les Carolines 20-26 Barcellona www.casavicens.org , www.catalunya.com , www.casavicens.es –
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