La lotta per accaparrarsi il turismo, anche quello subacqueo, procede talvolta senza esclusione di colpi. È proprio il caso di dirlo in riferimento alla nuova iniziativa portata avanti dall’Ente del Turismo di Aqaba, in Giordania, uno dei paesi rimasto esente dai tumulti e dai fondamentalismi che hanno colpito il vicino Medio Oriente ed al contrario ben disposto verso i visitatori occidentali. La città giordana di Aqaba si affaccia sul Mar Rosso, a brevissima distanza da quella israeliana di Eilat e da quella egiziana di Taba, con le quali è ovviamente in atto una guerra incruenta per attirare il turismo interessato alle bellezze dei fondali sottomarini. Il primo colpo sparato dall’Ente del Turismo Giordano era stato l’affondamento di un Hercules C130, il famoso aereo da trasporto americano, avvenuto nel 2017 dopo che erano state rimosse tutte le parti potenzialmente inquinanti. Fatto poggiare su di un fondale di circa 16 metri l’aereo, lungo 30 metri per un’apertura alare di circa 40 metri, è diventato in breve un’attrazione turistica molto gettonata, visitato anche da non subacquei tramite barche col fondo di vetro ed apneisti che possono raggiungere la carlinga a soli 12 metri di profondità. Per chi si immerge con attrezzatura SCUBA invece, vi è la possibilità di entrare all’interno, essendo stati tolti i portelloni ed i vetri della cabina di pilotaggio, e passare a salutare il pilota: un finto scheletro che indossa una tuta di volo ed un caschetto da aviatore militare.
Ora l’Ente del Turismo ha deciso di continuare lungo questa linea di iniziative, aprendo il primo museo militare sottomarino del mondo. Diciannove pezzi militari pesanti forniti dalle Forze Armate Giordane sono stati infatti affondati in formazione da battaglia ad una profondità variabile tra i 15 ed i 28 metri: parliamo di carri armati di diversa tipologia, un cannone antiaereo, un’ambulanza, una gru militare, un trasporto truppe ed un elicottero da combattimento. Un’iniziativa di marketing mirata espressamente ad affrontare la concorrenza locale, ma anche altri paesi dell’area, lanciati verso iniziative simili: l’affondamento di un Airbus davanti alla penisola di Gallipoli in Turchia, o il Boeing 747 punto di spicco del nuovo parco sommerso nel Regno del Bahrein.
“Il museo militare sottomarino è il primo prodotto di questo tipo nella regione, ma è una novità anche nel mondo.” Ha dichiarato Nayeh Bakhit, responsabile dell’ASEZA. “È importante perché lo sport delle immersioni sta attirando turisti ad Aqaba, e molti subacquei arrivano da tutto il mondo per visitare i nostri fondali.” Secondo un comunicato stampa dell’ASEZA, l’Aqaba Special Economic Zone Authority che ha supervisionato il progetto, grande attenzione è stata data ai possibili effetti dell’affondamento di questo equipaggiamento militare sull’ambiente marino: tutti i materiali potenzialmente inquinanti sono stati tolti per rispettare le migliori pratiche ambientali. La location del museo è stata scelta in una zona particolarmente povera di coralli, nella speranza che il materiale affondato possa costituire un nuovo reef artificiale per le specie marine, e che qui possa procedere la formazione di nuova vita sul substrato immerso. Secondo l’ASEZA inoltre, spostare la presenza dei subacquei dalle zone normalmente frequentate allevierebbe il peso della presenza umana in quelle aree particolarmente visitate da barche e da subacquei.
“Questa zona è relativamente povera di organismi marini e vita corallina. La creazione di siti artificiali diminuirà la pressione sui siti ricchi di corallo.” Questo il pensiero di Abdullah Abu-Awali, responsabile dell’amministrazione delle spiagge di Aqaba. Si annuncia la crescita dell’area museale con l’arrivo di nuovi, eclatanti pezzi.
Testo/Paolo Ponga