Quest’anno compirà 50 anni: il Museo Nazionale del Messaggio Biblico di Marc Chagall si trova a Nizza, appena un po’ alto sulla collina di Cimiez, facilmente raggiungibile a piedi o con poche fermate di autobus urbano. E’ uno dei grandi musei che la Costa Azzurra dedica agli artisti e ai pittori più amati, come Matisse il cui museo si trova anch’esso a Cimiez, poco più in alto e che a sua volta festeggerà nel 2023 i 60 anni dalla data di apertura.
Per chi ama la pittura onirica, gioiosa, coloratissima e pervasa di temi religiosi di Marc Chagall, il Museo del Messaggio Biblico da solo vale un viaggio a Nizza. E’ stato inaugurato il 7 luglio 1973 alla presenza dell’artista che quel giorno festeggiava il suo 86º compleanno ed è il primo museo nazionale francese dedicato un artista ancora vivente. L’edificio in sé è molto particolare, una costruzione bassa, ampia e luminosa, progettata dall’architetto André Hermant insieme al pittore stesso per ospitare in via permanente un eccezionale corpus di opere donate dall’artista e da sua moglie Valentina allo Stato francese nel 1966 e nel 1972. Sono state le opere stesse, ispirate alla Bibbia, che secondo Chagall è la più grande fonte di poesia di tutti tempi, a guidare la progettazione architettonica dell’edificio. Fin dall’apertura del museo, le 17 grandi tele del messaggio biblico dedicate alla Genesi, all’Esodo e al Cantico dei Cantici con gli schizzi relativi agli stessi dipinti, sono state esposte nelle sale in base all’allestimento realizzato dall’artista, in modo che le opere dialoghino da vicino con lo spazio, così come le vetrate, create appositamente per l’auditorium e come il mosaico che si riflette nella vasca d’acqua esterna.
L’edificio delle linee sobrie ed essenziali è circondato da un giardino con vegetazione mediterranea disegnato da un architetto paesaggista. Il desiderio dell’artista era di creare una casa dall’atmosfera intimista per le sue opere più che un museo, e a questo luogo Chagall è rimasto fedele fino alla morte avvenuta nella vicina Saint-Paul-de-Vence nel 1985 sulla soglia del secolo di vita, giacché era nato nel 1887 a Vitebsk in Bielorussia. Di famiglia ebraica si chiamava Moishe Segal o in russo Mark Šagal, naturalizzato poi in francese come Chagall quando abbandonò la Russia nel primo dopoguerra. Le collezioni del Museo Chagall si sono arricchite negli anni dando così ai visitatori la possibilità di scoprire la diversità, ma anche la coerenza di un’opera artistica inimitabile e riconoscibile al primo sguardo che si snoda lungo l’arco di tutto il ventesimo secolo.
Per completare l’itinerario artistico a Nizza si possono visitare anche altre collezioni: il Museo di Arte Moderna e Contemporanea, confidenzialmente chiamato MAMAC, si trova in prossimità di piazza Garibaldi e raccoglie in un’ardita costruzione in cemento oltre mille opere dei più noti rappresentanti delle correnti più rappresentative del ‘900 come pop art, minimalismo, nuovo realismo, arte povera. Dalla parte opposta della città sulla collina delle Baumettes un palazzo dalla serena architettura classica ospita il Museo di Belle Arti intitolato a Jules Chéret, pubblicitario e pittore parigino considerato il padre del manifesto moderno, che all’epoca della Bellle Epoque si traferì a Nizza. Il museo raccoglie tra gli altri alcuni pregevoli quadri di Eugène Boudin e una straordinaria serie di opere di Raoul Dufy, il pittore di Le Havre le cui sperimentazioni con il colore non finiscono di meravigliare. Presso il Museo Masséna, in posizione centrale nel quartiere del Carré d’Or a due passi dalla Promenade des Anglais, si è appena conclusa l’esposizione temporanea Rêveries sur la Côte d’Azur, una vera scoperta degli acquerelli e olii di Jacques Cordier, scomparso prematuramente per un incidente automobilistico nel 1975. Palazzo Masséna merita comunque una visita per lo sfarzo dei suoi ambienti e per i ricordi della storia della città di Nizza.
L’arte però non sta di casa soltanto nei musei. Girando per Nizza nelle belle giornate di sole che anche in inverno sono un prezioso regalo della Costa Azzurra è impossibile non alzare gli occhi a contemplare le facciate di palazzi come l’Hotel Negresco e gli altri numerosi esempi della gioiosa architettura Art Nouveau che impreziosiscono tutta la città che di recente è entrata a far parte del patrimonio mondiale dell’UNESCO come “Città del turismo invernale della Riviera” per la sua bellezza, la storia, l’architettura e gli spazi naturali. Il complesso urbano protetto ingloba su 522 ettari tutto il litorale, dalla Promenade des Anglais alle pendici del Mont Boron, includendo perciò anche il Quai des États-Unis, il Quai Rauba Capeù e il Porto di Nizza; le viuzze della città vecchia, le facciate degli edifici dai colori tipici del sud e l’animatissima zona del mercato di corso Saleya con le terrazze dei ristoranti, le numerose bancarelle e il Marché aux Fleurs; il cuore di Nizza e la sua zona pedonale, il Carré d’Or con le boutique di lusso, il quartiere dei musicisti, l’Avenue Jean Médecin e la Promenade du Paillon, polmone verde in pieno centro; il quartiere della Libération, col mercato del pesce e la Gare du Sud.
La vitalità di Nizza, città di 350 mila abitanti che con l’area metropolitana raggiunge quasi 600 mila non è capace solo di conservare e valorizzare la storia, ma si proietta in avanti con una costruzione particolare, Cap3000 che si trova a due passo dall’aeroporto, appena oltre la foce del fiume Var. Inaugurato nel 1969 e ispirato dai centri commerciali americani, CAP3000 era all’epoca il primo centro commerciale in Francia. Ampliato 3 volte negli anni, si è trasformato in un sito iconico direttamente sulla spiaggia della Costa Azzurra, frequentato sia dagli abitanti locali, sia dai turisti in vacanza. Ristrutturato e ampliato nel 2019 trae ispirazione nella fluidità delle sue curve dal movimento delle onde del Mediterraneo. Nell’epoca della pandemia sono stati portati a termine ulteriori ampliamenti che hanno portato una superficie totale di 135.000 metri quadrati di cui 5.000 di terrazze panoramiche con vista mare. Più di 10 milioni di visitatori per anno sono i numeri di questo centro con 300 negozi, 50 ristoranti, spazi giochi, palestra, 4500 posti di parcheggio e oltre 3000 dipendenti. tutte le coste del Mediterraneo
Il ristorante Rivea aperto con gestione di Alain Ducasse nell’agosto 2022 propone una cucina solare, ispirata a tutte le sponde del Mediterraneo: cucina provenzale e italiana, ma anche cucine un po’ più lontane, ma culturalmente così vicine come quelle della Grecia, del Libano o del Nord Africa. Le mezzes libanesi incontrano la caponata siciliana, la panisse nizzarda dialoga con le melanzane candite orientali e con la spanakopita con menta e pinoli delle isole Cicladi. Ma in carta si trovano anche hummus, falafel, caserecce al pesto, vitello tonnato, piatti di pesce come l’ombrina e il polipo e piatti di carne come il manzo e l’anatra. Un’ottantina di coperti dall’apparecchiatura assai colorata agli ordini del maître Claudio Vitale da Palermo più una quarantina di posti sui tavolini all’aperto con vista mare sono spesso tutti frequentati a pranzo per una carta veloce che propone anche un menù del giorno ispirato alla stagionalità e al chilometro zero. Il giovane chef ventisettenne Imer Isejni è di famiglia d’origine albanese, ma è cresciuto in Italia tra Roma e le Marche, prima di girare il mondo ed approdare a Cap3000 qualche mese fa. E per concludere in bellezza oltre a una lista di otto appetitosi dessert, Les Manufactures Alain Ducasse propongono i loro gelati artigianali a scelta tra 14 gusti originali come il gelato alle erbe, così come una caffetteria d’eccezione.
Info:
it.france.fr
www.explorenicecotedazur.com
it.cap3000.com/restaurants/rivea
Testo/Leonardo Felician – foto/Cynthia Beccari – Foto d’apertura Nizza, Musée Cheret