Gradevole città sulla Loira e capoluogo della regione storica della Turenna, Tours è situata nella Francia centro-occidentale nella regione Centro-Valle della Loira. E’ una città d’arte e di storia, inserita nel patrimonio dell’umanità dell’UNESCO dal 2000. Centro attivo di commerci, industrie e importante studi universitari con una prestigiosa scuola di economia, è il punto di partenza ideale per la visita dei castelli della Loira più occidentale. Tours è una un’animata città d’arte con il vecchio centro storico da visitare a piedi per ammirare le numerose case a graticcio, le chiese e le costruzioni caratteristiche. Le due chiese più importanti sono la Basilica di San Martino e la cattedrale di Saint-Gatien, un grande e pregevole edificio dalla lunga storia, famoso per l’elaboratissima facciata e le pregevoli vetrate istoriate. La sua costruzione, iniziata nel XIII secolo si è protratta fino alla metà del XVI secolo e abbraccialo stile gotico dal primitivo, al fiorito fino al fiammeggiante e successivi elementi rinascimentali.
Arte da non perdere
Sul fianco della cattedrale il Museo di Belle Arti di Tours è il più importante della regione con un percorso espositivo che mette bene l’evoluzione della pittura francese, ma che conserva anche che racchiude anche un’opera di Rubens e due notevoli pannelli di Andrea Mantegna, il Cristo il sul Monte degli Ulivi e la Risurrezione, due capolavori del Rinascimento italiano. L’antico palazzo degli arcivescovi che ospita il museo è un insieme architetturale costituito da edifici che si sono succeduti fino al XVIII secolo a partire dei bastioni gallo romani e dalle vestigia e di antiche chiese paleocristiane. Alla vigilia della rivoluzione francese la corte di ingresso è stata chiusa da un emiciclo preceduto da una porta monumentale che forma un arco di trionfo. I depositi più antichi delle collezioni esposte risalgono a opere portate qui nel 1794 da chiese e conventi della regione. L’anno dopo fu aperto il museo che si arricchì nel XIX e XX secolo con depositi di Stato e opere di numerosi pittori prevalentemente francesi. Il XIX secolo è rappresentato dalla scuola neoclassica, dal romanticismo, dal realismo, dall’impressionismo e post impressionismo, nonché dal simbolismo che si presenta con opere di Monet, Degas, Morisot e altri. Il XX secolo raggruppa attualmente opere di vari autori, tra i quali più i più noti sono Calder e Ernst. Nel 2022 il museo però si propone di mettere in luce e riscoprire un pittore francese del ‘700, François Boucher, che nelle sue opere mise al servizio di Luigi XV e di madame de Pompadour la sua passione per il teatro e per l’opera.
Un castello rinascimentale
Tours è anche la destinazione ideale per chi vuol partire alla scoperta dei castelli della Loira. Da centocinquant’anni i libri di storia e di viaggi citano il castello di Azay-le-Rideau come una delle più belle architetture rinascimentali della vallata. A una ventina di minuti d’automobile da Tours con comode strade non troppo frequentate sorge questo castello che da poco, nel 2018, ha compiuto il suo primo mezzo millennio. Fu costruito infatti all’inizio del ‘500all’inizio del regno di Francesco I e coniuga abilmente l’arte edilizia francese con influenze italiane e anche fiamminghe. Il sogno del suo primo proprietario, Gilles Berhelot, fu proseguito dai successivi che si impegnarono a rispettare e perfezionare l’opera. Nel ‘600 fu costruito il prestigioso ingresso monumentale sull’asse dello scalone d’onore e per accentuarne la prospettiva fu creato un cortile a mezzaluna, costeggiato da due dipendenze. Nell’Ottocento il castello fu ristrutturato secondo il gusto dell’epoca e raggiunse così la sua perfezione architettonica e la sua immagine attuale tanto nella realtà che nell’immaginario. Nel 1905 intervenne lo Stato che acquistò il castello e ne fece un monumento nazionale simbolo di un “Rinascimento da sogno”.
A parte il fascino e la bellezza dell’esterno, molto interessante è anche la visita dell’interno con oltre una dozzina di sale: si comincia dal sottotetto con la grande soffitta dalle travature in legno che permette di capire le tecniche costruttive tipiche di tutti i castelli francesi dell’epoca. Al primo piano si vista la camera rinascimentale, la camera di psiche, la sala grande, l’anticamera, il guardaroba, la camera del re dove Luigi XIII trascorse due notti nel 1619, per scendere poi al piano terra con la sala da biliardo, il salone Biencourt, insieme alla dispensa, la cucina, la sala da pranzo, il salone biblioteca. All’esterno colpisce la spazialità del cortile d’onore e soprattutto la grande scalinata d’onore che si ispira al modello italiano a rampe sovrapposte, costruita al centro del corpo principale e non più quindi addossata a spirale alle torri come nei castelli medioevali.
Quando fu acquisito dallo Stato francese nel 1905 il castello era completamente vuoto, tutti gli arredi erano stati venduti e dispersi. Con un paziente e scrupoloso lavoro Azay-le-Rideau è stato riarredato con mobili d’epoca provenienti dalla riserva di collezioni pubbliche, in particolare dal museo del Louvre. È gestito magistralmente dal Centre des Monuments Nationaux, la benemerita istituzione francese che cura e valorizza con grande professionalità gli itinerari turistici di un centinaio di monumenti, castelli e siti di grande rilevanza a Parigi e in tutta la Francia.
Celebri giardini
Solo dieci minuti separano Azay-le-Rideau dal castello di Villandry, un affascinante castello ancora di proprietà privata. Cronologicamente, questo è l’ultimo dei grandi castelli edificati durante il Rinascimento della Valle della Loira. Venne costruito nel 1536 da Jean le Breton, ministro delle finanze di Francesco I, che fece radere al suolo una fortezza medievale preesistente sul posto, di cui rimase solo il mastio. Il castello rimase di proprietà dei discendenti e fu poi rimaneggiato e riorganizzato alla metà del Settecento dal nuovo proprietario, il marchese di Castellane, ambasciatore del re e di nobili origini provenzali. Nel 1906 venne acquistato dal bisnonno dell’attuale proprietario, che creò giardini alla francese dello stile del XVI secolo in armonia con l’architettura del castello: da ogni stanza infatti si scopre un punto di vista diverso sul sito.
Gallerie ad arcate, finestre a crociera circondate da pilastri riccamente decorati, alti lucernai con frontone scolpito, tetti di ardesia con forti pendenze ed ampi volumi formano il quadro di un cortile d’onore dalle proporzioni di rara eleganza. Rispetto al vicino e quasi contemporaneo Azay-le-Rideau i ricordi medievali sono qui completamente scomparsi a favore di uno stile più semplice e puramente francese che prefigura già Fontainbleau.
La visita del castello in castello in sé e le sue stanze sono infatti interessanti, ma il motivo stesso per venire a Villandry è un altro. L’originalità di questo castello non sta soltanto nella concezione architettonica innovativa, ma anche nell’utilizzo che ne è stato fatto per costruire con la pietra in piena armonia con la natura dei giardini di notevole bellezza che si sviluppano in una piccola vallata attraversata da un ruscello scende dall’altopiano da sud verso nord, permettendo così di sovrapporre tre livelli di giardini. La scoperta di questi giardini costituisce un unicum per dimensione ed elaborazione tra tutti i castelli della regione. L’enorme spazio verde, addirittura sproporzionato rispetto al castello che in sé è abbastanza contenuto, si divide in aree distinte e ben delimitate: il giardino ornamentale, il giardino d’acqua, il giardino del sole, il labirinto, il giardino dei semplici, l’orto, e infine i boschi.
Info
it.france.fr
www.valdeloire-france.com
Testo/Leonardo Felician – foto/Cynthia Beccari