“Passare oltre” o “passaggio” questo il significato etimologico della parola Pasqua. La sua origine è legata al mondo ebraico e rievoca la liberazione degli ebrei dalla schiavitù egiziana. La celebrazione della Pasqua mette insieme usanze e tradizioni di diversa origine: religiose, contadine e popolari.
In Carinzia questa ricorrenza è un momento particolarmente sentito, da vivere in famiglia e in comunità, in cui le tradizioni, anche quelle più antiche, sono rispettate e valorizzate come in nessun’altra parte dell’Austria: dalla tavola alla passeggiata attraverso quattro cime di montagna, passando per la benedizione del fuoco, oltre ad essere molto atteso soprattutto dai bambini, perché si divertono a colorare le uova, e ad andare alla ricerca dei nidi pieni di dolciumi, accuratamente nascosti dal coniglio di Pasqua.
Non solo. La settimana che precede la Pasqua cioè la Settimana Santa è composta dal triduo pasquale che in Carinzia si caratterizza per l’originalità delle tradizioni che scopriremo uno per volta.
Domenica delle Palme – Palmsonntag
I bambini, in questa giornata, portano in chiesa per la benedizione, alcuni ramoscelli legati che formano piccole scope dal lungo manico. A queste cosiddette “Palmkatzerl”, o “Palmbuschen” in dialetto carinziano, vengono appesi dolciumi e “Brezel” salati, che non si possono però assaggiare prima della fine della Messa.
Giovedì Santo – Gründonnerstag – Giovedì Verde
Per i fedeli, la sera del giovedì santo è fondamentale partecipare alla Messa per l’Ultima Cena, ed è anche l’ultimo giorno in cui si sentono suonare le campane le quali resteranno poi silenti per i tre giorni successivi. Ai bambini si è soliti raccontare che il motivo per cui le campane non suoneranno fino al giorno di Pasqua è perché sono volate tutte fino a Roma. Al loro posto, in questi tre giorni, a suonare saranno le raganelle in legno (gioco/strumento altrimenti noto come “tric trac”), i “Ratschen” in tedesco, che in Carinzia hanno una grande importanza, tanto da essere inclusi nell’elenco dei beni culturali immateriali dell’UNESCO.
Il pranzo del Giovedì è “verde”, come gli spinaci, che in questo giorno vengono serviti in tavola accompagnati da frittelle di patate (“Rösterdäpfeln”) e uova al burro. Il motivo però per cui è detto “verde” è frutto di un malinteso. Anticamente, infatti, la gente del ceto basso che non parlava correttamente il tedesco, ha scambiato il termine “greinen” con “grün”, che significa “verde”. Da lì è nata erroneamente la tradizione di mangiare nel periodo pasquale alimenti di colore verde.
Venerdì Santo – Karfreitag
Il Venerdì Santo è una giornata di digiuno rigoroso. Tuttavia, nelle cucine delle case fervono i preparativi per le pietanze di Pasqua. Durante la processione che celebra la Via Crucis, il suono dei “Ratschen” accompagna i fedeli fino alla chiesa sottolineando l’intensa partecipazione di tutta la comunità.
Sabato Santo – Karsamstag
In Carinzia, è il giorno in cui, durante una cerimonia dedicata, vengono benedetti gli ingredienti per il pranzo di Pasqua. I cibi vengono posti in un cesto, decorato con i primi fiori primaverili e coperto con delle tovagliette (“Weihdecken”) di lino, tipiche in Carinzia, artisticamente ricamate con motivi sacri e con le iniziali della donna che porta il cesto. Oltre a coprire il cesto della Pasqua, si pensa che le “Weihdecken” siano utili a tenere lontani i fulmini.
Inoltre, la mattina del Sabato Santo, i ragazzi si svegliano molto presto perché in chiesa si svolge la “benedizione del fuoco”, dove essi partecipano attivamente.
A tavola, dopo la benedizione dei cesti, si iniziano a mangiare alcuni dei piatti tipici della Pasqua, come il prosciutto, senza eccedere, perché il pranzo più importante è quello della domenica.
Domenica di Pasqua – Osternsonntag
La Domenica di Pasqua viene annunciata alle prime luci dell’alba dagli spari di mortaretti (“Böller”), mentre, sui versanti ancora in ombra delle montagne, si vedono divampare i falò della Domenica Santa.
Inoltre, si usa che nel giorno di Pasqua i padrini e le madrine di battesimo portino ai figliocci un regalo, che di solito è un “Reindling”, il dolce tipico carinziano e un uovo colorato di rosso. Questo regalo, il “Gotenstrutz”, deve il nome al termine dialettale “Gotl” (padrino di battesimo).
Nelle varie zone della Carinzia, esistono tradizioni diverse per celebrare la domenica di Pasqua. In Alta Carinzia e nei dintorni di Villach, ad esempio, si pratica il “Kugelstossen”, un gioco simile alle bocce. Altre usanze sono le scommesse sul rotolamento delle uova di Pasqua su due manici di scopa e l’insolita fiaccolata di Gösseling, presso Launsdorf, durante la quale uomini e donne dopo aver dato fuoco a tronchi alti vari metri, li trasportano nel buio della notte. I bambini prediliggono molto il gioco del cozzo dell’uovo (“Eierpecken”) o il lancio delle monete, che consiste nel gettare monete contro un uovo fino a quando una di queste rimane incastrata nel guscio.
Dopo la Messa, le famiglie si ritrovano insieme per il pranzo di Pasqua, il principale della giornata, a base di carne, come la lingua di manzo con kren (il rafano), salumi affumicati, uova variopinte e il Reindling, il dolce fatto con pasta lievitata. Per questa occasione in Carinzia si cucinano prosciutti (“Osterschinken”) e würstel, s’inforna la focaccia carinziana “Osterreindling”, il dolce tipico delle feste, irrinunciabile per il pranzo di Pasqua (“Osterjause”). Questa focaccia viene preparata con pasta lievitata, burro fuso, nocciole, uva passa e una spruzzata di rum. Il pranzo di Pasqua è molto calorico e saporito, ma dopo due giorni di quasi digiuno, si apprezzano ancora di più la bontà de cibo e il piacere della convivialità del momento.
Lunedì dell’Angelo (Pasquetta) – Ostermontag – e dopo la Pasqua
Chi è ben allenato, può partecipare nella Carinzia centrale alla “Vierbergelauf”, la marcia dei quattro monti, che si svolge due settimane dopo il Venerdì Santo, nel “Dreinagel-Freitag” (Venerdì dei Tre Chiodi). I partecipanti partono intorno a mezzanotte, dopo la messa sul monte Magdalensberg. Il percorso si snoda per circa 50 chilometri, tocca le cime di quattro montagne e si conclude sul monte Lorenziberg.
Mercatini in piazza per la Pasqua 2022
Nella Neuer Platz di Klagenfurt, con prelibatezze enogastronomiche locali e oggettistica tipica, dal 31 marzo al 16 aprile dalle 10 alle 18 (il Sabato Santo fino alle 14). Per informazioni: visitklagenfurt.at/it.
In Piazza S. Jackob a Villach, aperto dal 7 al 16 aprile, dalle 10 alle 19 (il Sabato Santo fino alle 14). Per informazioni: region-villach.at/it.
La Carinzia è composta da 9 destinazioni turistiche: il lago Wörthersee con la Valle Rosental, Villach-Warmbad/Lago Faaker See/lago Ossiacher See, Hermagor-Nassfeld/Pramollo-Pressegger See/Weissensee/Lesachtal, Bad Kleinkirchheim/lago Millstätter See/monti Nockberge, Hohe Tauern – Parco Nazionale Alti Tauri; Klopeiner See e la Valle Lavanttal – Carinzia del sud, la Carinzia centrale, Katschberg-Rennweg e la valle Liesertal e Klagenfurt, che è la città capoluogo della Regione con 100.000 abitanti Per maggiorni informazioni: www.carinzia.at
Come raggiungere la Carinzia:
In auto da Venezia: 2 ore e mezza di viaggio.
In auto da Bologna: 4 ore di viaggio.
In auto da Milano: 5 ore di viaggio.
In treno da Venezia: 3 ore e 50 min. di viaggio (Villach).
In treno da Bologna: 5 ore e 30 min. di viaggio (Villach).
In treno da Milano: 6 ore e 30 min. di viaggio (Villach).
Testo a cura di Anna Maria Arnesano – foto d’apertura ©Steinthaler