Le Marche, una regione al plurale: l’intelligente slogan pubblicitario di quest’anno sottolinea una verità, e cioè l’estrema varietà dell’offerta turistica di questa terra dell’Italia Centrale, certamente meno nota di quanto meriterebbe. La regione si fa conoscere ora anche attraverso un nuovo sito istituzionale dedicato alla promozione turistica in cinque lingue, italiano, inglese, francese, tedesco e russo, ottimizzato per i diversi dispositivi, con una grafica essenziale ed efficace nonché tanti itinerari tra mare e montagna per esplorare tutte le offerte turistiche: natura, città, piccoli borghi autentici, sapori e tradizioni. La stagione autunnale non ha nulla da invidiare agli altri periodi dell’anno e costituisce una buona scelta per esplorare il paese evitando l’affollamento estivo. In autunno infatti parchi e riserve naturali di cui la regione è molto ricca si tingono di splendidi colori caldi, invogliando a godere le ultime giornate di sole con lunghe camminate tra salici, pioppi, faggi e querce per ammirare lo straordinario spettacolo del foliage.
Spesso associato nell’immaginario del turista alla costa atlantica americana, al Massachussets o al Maine, il foliage è un fenomeno naturale ben visibile anche in Italia Centrale che ogni anno porta le foglie degli alberi a colorarsi di varie e diverse sfumature di giallo, arancione, marrone e rosso. Essendo una regione tutta collinare e boschiva, le Marche offrono questo spettacolo in tutta la loro estensione: basta passeggiare all’interno del Parco Sasso Simone e Simoncello, prezioso gioiello naturale dove si trova la più grande cerreta d’Europa, un’area protetta di circa 5.000 ettari nel cuore del Montefeltro, nella zona più settentrionale dell’Appennino umbro-marchigiano. Ma lo spettacolo si ripete con piante e tonalità leggermente diverse anche nella Riserva Naturale della Gola del Furlo, dove si ammirano oltre al suggestivo canyon i colori del bosco di sponda che si riflettono sulla superficie del fiume oppure nella faggeta secolare di Canfaito, un ampio altopiano situato sulle pendici del Monte San Vicino. La riserva naturale forse più nota fuori dai confini regionali è però il Parco Nazionale dei Monti Sibillini istituito nel 1993 e condiviso dalle province meridionali di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata: qui nel periodo autunnale si trova la mela rosa marchigiana che deve il suo nome alla colorazione delle striature rosso-vinose che si sovrappongono al verde intenso e soffuso del frutto ancora acerbo, ma anche al profumo di rosa che emanano le sue infiorescenze. Questa varietà autoctona, conosciuta fin dall’epoca romana, è attualmente un apprezzato presidio Slow Food.
Una vacanza nelle Marche dispiega appieno il suo fascino quando si ha tempo e si può esplorare con calma e in relativa solitudine le caratteristiche eccezionali di un territorio che racchiude in pochi chilometri mare, collina e montagna e ancora oggi vive seguendo il ritmo lento e potente della natura. Non ci sono grandi città, Ancona e Pesaro contano circa 100 mila abitanti, ma tanti piccoli borghi autentici e numerose cittadine ricche di storia e di arte: tra queste Urbino, che festeggia nel 2020 i 500 anni della morte di Raffaello, con la Galleria Nazionale delle Marche nel Palazzo Ducale. Non va dimenticata Macerata con l’inusuale Sferisterio e le collezioni di Palazzo Buonaccorsi, compreso il ricco Museo delle carrozze nel seminterrato, nonché Ascoli Piceno con la Pinacoteca civica che occupa due piani del Palazzo dell’Arengo e un affascinante centro storico costruito quasi interamente in travertino e impreziosito da chiese, campanili e torri gentilizie.
Se Loreto è da sempre importante centro di turismo devozionale, la vicina Recanati è meta di un incessante pellegrinaggio di ammiratori di Giacomo Leopardi. La visita guidata del suo palazzo nobiliare, ancora di proprietà e abitato dai discendenti della famiglia, rivela alcuni aspetti non noti della vita del grande poeta che permettono di rivalutare in positivo il suo pessimismo cosmico spesso insegnato sui banchi di scuola. Passeggiare per Recanati per ammirare chiese, palazzi, piazze e luoghi cari ad alcune delle poesie più note della letteratura italiana, come la siepe dell’ermo colle o la torre del passero solitario danno un’emozione unica a giovani e adulti. Non è raro sentir leggere o declamare versi da scolaresche o genitori con bambini: all’altro estremo della cittadina posizionata sulla cima di un colle nel circuito di visita non va dimenticato il museo di palazzo Colloredo Mells che espone tra l’altro importanti opere di Lorenzo Lotto.
Secondo Moreno Pieroni, assessore al Turismo e Cultura della Regione Marche, la strategia di comunicazione è un tassello importante in un programma di rilancio della destinazione turistica dopo la forzata flessione di primavera dovuta alla quarantena. Il restyling del sito istituzionale promuove una nuova impostazione, nuovi contenuti, immediatezza e semplicità di consultazione per migliorarne l’attrattività e diventa perciò strumento strategico per una più forte visibilità delle Marche: “abbiamo lavorato molto a ripensare e rimodulare i progetti e le proposte per venire incontro alle esigenze delle imprese e dei turisti e questa del sito rappresenta una modalità digitale avanzata su cui punteremo molto anche in futuro per comunicare e promuovere le Marche, onde consentire al turista di costruirsi una vacanza su misura secondo i propri interessi seguendo i 17 cluster presenti, gli itinerari georeferenziati e gli eventi. Una formula tecnologicamente avanzata di concepire e continuare a valorizzare il territorio collegandolo ai servizi”. Grazie a questo progetto di cui è testimonial il campione mondiale di ciclismo Vincenzo Nibali si può esplorare la regione in bicicletta attraverso 24 percorsi che collegano il mare alla montagna, al trekking e ai cammini legati alla spiritualità, passando per le rotte per motociclisti e camperisti, fino alla scoperta della natura a 360 gradi con due parchi nazionali, quattro parchi regionali e sei riserve naturali.
E ancora gli antichi borghi, da visitare sia dal punto di vista storico-artistico che da quello delle tradizioni artigianali ed enogastronomiche fino alla costa adriatica a partire dalla baia del Conero con tante attività e soluzioni adatte anche alle famiglie. Nella sezione Cosa vedere del sito si possono trovare molti itinerari pensati e proposti per offrire percorsi già pronti a soddisfare differenti esigenze: dalla gita di un giorno, al weekend, fino alla vacanza di una settimana o più, il tutto con mappe geolocalizzate, link multimediali e approfondimenti. Nella sezione Accoglienza e info si trovano numerosi pacchetti turistici, servizi e tanti consigli pratici, senza dimenticare le manifestazioni, mostre, fiere ed eventi che pur in un anno certamente anomalo si tengono in varie sedi con afflusso disciplinato di pubblico. Tra le più inconsuete è la mostra “Pesaro Noi: non erano solo canzonette” ai Civici Musei di Palazzo Mosca, con sezione staccata al Museo Nazionale Rossini: mostra uno spaccato dell’Italia del boom economico degli anni ’60 raccontata con testi, immagini, personaggi e le colonne sonore dei più celebri successi della musica leggera dell’epoca.
Le Marche si presentano dunque come un grande museo diffuso, ricco di tesori nascosti da scoprire. Si promuove un’idea di viaggio lenta e a impatto zero mostrando tutti i punti di forza del territorio regionale: colori, sapori, biodiversità racchiusi in un paesaggio naturale ancora “intatto” e accompagnato dall’ accoglienza discreta, ma al tempo stesso calorosa ed esclusiva della popolazione locale. Un esempio in piccolo della piacevole varietà dell’offerta turistica si coglie a Offida, un paesino sulle colline non lontane da Ascoli Piceno. Offida è stata ammessa con pieno merito nel ristretto club dei Borghi più belli d’Italia per la sua storia che risale all’epoca preromana, il suo impianto architettonico, i resti di mura medievali turrite e della rocca cinquecentesca. La chiesa di Santa Maria della Rocca si trova all’estremo occidentale dell’abitato, circondata su tre lati da altrettanti dirupi che la ritagliano esaltandone l’imponenza e aprendola allo sguardo di due vallate caratterizzate da imponenti calanchi naturali. Purtroppo danneggiata dal recente terremoto nell’Italia Centrale, è una grande costruzione romanico-gotica in laterizio che risale al 1330.
Un piccolo gioiello da visitare, annualmente sede dell’Offida Opera Festival, è il Teatro Serpente Aureo, costruito nel 1820 su disegno di Pietro Maggi demolendo parte dell’antica casa comunale della quale è rimasto l’elegante portico quattrocentesco che funge da facciata. Ampliato e decorato poco dopo l’unità d’Italia con stucchi dorati e dipinti a tempera ha una pianta a ferro di cavallo tipica dei teatri settecenteschi con tre ordini di 17 palchetti e un loggione diviso in 15 parti. Accanto all’arte e alla cultura vive però la gastronomia del paese, le degustazioni di vini e di olio extravergine di oliva, ma anche le attività tradizionali tipiche. Passeggiando nelle belle giornate per le viuzze e le stradine della cittadina ci si imbatte facilmente nello spettacolo di donne di ogni età sedute presso l’uscio di casa alle prese con il lavoro del merletto a tombolo, mentre muovono con velocità sorprendente i fuselli in un intreccio di fili fissati da spilli. Il tombolo rigonfio di segatura e i fili sono indispensabili per comporre raffigurazioni di ogni tipo che riproducono soprattutto immagini di animali, fiori, motivi geometrici. Dall’abile intreccio nascono anche preziosi e raffinati merletti-gioiello.
Info: www.turismo.marche.it
Testo/Leonardo Felician – Foto/Regione Marche e Leonardo Felician