Il Boutique Hotel Torre di Cala Piccola di Porto Santo Stefano (Gr), con i suoi grandi spazi e il servizio discreto, è il posto ideale per concedersi una vacanza in sicurezza.
«Abbiamo riaperto l’11 giugno nel pieno rispetto dei requisiti richiesti dalla ‘nuova normalità, ovvero la posizione geografica centrale facilmente raggiungibile con la propria auto; la location isolata a picco sul mare, circondata da un vasto parco, 53 camere e suites arredate in uno stile sobriamente elegante e dislocate in unità celate dalla vegetazione e un servizio discreto e personalizzato che dona agli ospiti la sensazione di trovarsi in una casa dall’atmosfera esclusiva – esordisce Stefania Marconi, General Manager del Boutique Hotel Torre di Cala Piccola-Tuscan Lifestyle – a completare la gamma dei servizi, il beach club sulle rocce sotto l’albergo o gli stabilimenti balneari convenzionati sulle vicine spiagge; il centro benessere dove prenotare trattamenti e massaggi; il parcheggio privato e video-sorvegliato con una colonnina a disposizione per ricaricare gratuitamente le auto elettriche. Da noi anche gli amici a 4 zampe vengono accolti con piacere e trovano in camera il Puppy Kit con tappetini assorbenti, sacchetti e ciotola per il cibo».
Il Boutique Hotel Torre di Cala Piccola si estende intorno all’omonima torre spagnola, accanto alla quale è collocato il suo Caffè La Torre, posto ideale per prendere un aperitivo ed ammirare lo splendido tramonto sulle isole del Giglio e di Giannutri. “La torre di Cala Piccola o Cala Piatti, situata a picco sull’insenatura che porta il suo stesso nome, fu costruita nel XV secolo dai Senesi e ristrutturata nel XVI secolo, periodo di dominazione spagnola – scrive Danilo Terramoccia, scrittore e storico locale – la torre prende il nome originario dall’ingegnere milanese Giovan Battista Piatti, che la ristrutturò nel XVI secolo e attualmente si trova in buono stato di conservazione. Il nome attuale di torre di Cala Piccola invece gli è stato attribuito negli anni ’60 dopo la costruzione dell’albergo omonimo costruito accanto alla torre”. Alcune leggende narrano che il nome “Cala Piatti” sia stato attribuito alla torre a causa della presenza dei corsari barbareschi nei dintorni della Cala, che dopo aver effettuato le loro incursioni contro le popolazioni della costa maremmana, nascondevano il loro bottino, tra cui piatti preziosi, nell’insenatura sottostante la torre.
“Come tutte le torri di guardia e di difesa aveva l’entrata dalla parte opposta al mare ed era consentita da una scala esterna in pietra a poco meno della metà dell’altezza della torre: la scala non era a contatto della torre ma a circa due metri di distanza dalla porta di ingresso – prosegue Stefania Marconi – a differenza della maggior parte delle torri dei Presidi non vi è un recinto, chiamato rivellino, che circonda la torre”.
Le emozioni di un soggiorno al Boutique Hotel di Cala Piccola proseguono al Ristorante Torre d’Argento, dove l’emergente Chef Francesco Carrieri, fiero cultore della tradizione maremmana, mette al centro la stagionalità e la qualità di materie prime freschissime, rigorosamente provenienti da fornitori locali.
Nei suoi piatti curati nei minimi dettagli la cucina toscana incontra le tecniche più innovative, dove non mancano mai anche le proposte vegane, vegetariane, gluten free e menu dedicati ai bambini, mentre la cantina dell’Hotel propone un’ampia scelta di vini italiani, con particolare selezione di toscani e di prodotti unici del promontorio.
«L’Hotel Torre di Cala Piccola ama definirsi “Tuscan Lifestyle” – conclude Stefania Marconi – infatti, nella piccola boutique viene proposto solo il meglio dell’artigianato del territorio: dai vini agli oli, dalle marmellate alla pelletteria, fino ai prodotti beauty della linea ‘Prima Spremitura’ di Idea Toscana a base di olio extravergine di oliva Toscano Igp biologico, oltre ad accessori come borse e scarpe in pelle, bigiotteria e tanto altro, tutto rigorosamente Made in Tuscany».
info@torredicalapiccola.com
www.torredicalapiccola.com
Testo/Claudio Zeni – Foto/fornite dalla struttura e Claudio Zeni