Su una collina tra Perugia e Gubbio si erge il Castello di Petroia la cui origine si colloca tra il IX° e X° secolo, allorché i grandi comuni, come Gubbio, costituirono a difesa del territorio e protezione della città centri fortificati e castelli, simbolo di potere e di controllo territoriale in un’era ove l’autorità centrale era debole e assente.
Qui, il 7 giugno 1422 nacque dalla giovanissima Elisabetta degli Accomanducci, nipote di Matteo e dama di compagnia della contessa Rengarda, frutto di una relazione adulterina con il marito di lei, Guidantonio, Federico da Montefeltro, l’ uomo che trasformerà il ducato di Urbino in un importantissimo centro artistico e culturale, secondo solo a quello di Lorenzo il Magnifico a Firenze.
Dopo varie vicissitudini e cambi di proprietà il Venerdì Santo del 1925 il Castello e le sue terre vengono acquistate dalla famiglia di David Sagrini diventando la base della loro azienda agricola ed uno dei primi centri di allevamento di vitelli di razza Chianina.
Solo tra il 1982 e il 1990, grazie alla lungimirante idea di Carlo Claudio Sagrini, nipote di David, si collocano i grandi lavori di recupero del Castello al fine di renderlo una struttura ricettiva di charme, anni prima dell’avvento del cosiddetto ‘turismo rurale’.
Tre sono gli edifici all’interno delle mura del castello. La Torre Medievale con i suoi quindici metri d’altezza, che oggi ospita al suo interno una particolarissima camera con terrazza con vista a 360° sulle valli di Petroia; il Castellare Maggiore, dove a partire dal XIV secolo hanno soggiornato tutti i Signori di Petroia e molto probabilmente nacque Federico da Montefeltro, futuro Duca di Urbino. Qui si trovano oggi il ristorante, la sala colazione, il ricevimento, la libreria e nove suite; il Castellare Minore, con le scuderie e le stalle, dove era solito risiedere il guardiano del castello e la sua famiglia, ospita oggi camere e suite.
Tra le mura secolari del maniero, inoltre, si trovano le particolari statue in bronzo dell’artista Armando Riva, che lasciò alcune delle sue creazioni al Castello di Petroia dopo aver allestito qui una sua mostra personale nel 2009 ed essere rimasto affascinato dal luogo. La sala Accomandugi, invece, è il ‘Sancta Sanctorum’ dello Chef Walter Passeri e del Maitre Paolo Belardi, dove viene proposta una cucina perfetto connubio di tradizione umbra ed innovazione. D’obbligo l’assaggio dei ‘Penchi della Valnerina’. “Un piatto del Trecento – ci ricorda lo Chef Passeri – questa ricetta dei Penchi o Strascinati l’ho ricostruita leggendo la storia di una signora di Cascia, dove la pasta era fatta da una sfoglia all’uovo, arrotolata con aghi di ferro da calza e poi tagliata, condita con guanciale e ricotta”.
Numerosi gli eventi che la proprietà organizza al Castello di Petroia nel corso dell’anno, da ‘Un Castello di coccole’ fino alla ‘Caccia al tartufo’, dove Cesare, fattore del Castello individua le tartufaie ed insieme all’inseparabile Stella, splendida femmina di Kurzhaar, trovano in compagnia degli ospiti il ‘diamante della cucina’, subito portato allo Chef Walter Passeri, che con grande maestria ne esalta le sue straordinarie qualità a tavola.
Un soggiorno al Castello di Petroia è vivere un’esperienza nobiliare indelebile da veri signori del maniero, in una cornice romantica e confortevole.
Testo/Claudio Zeni