Situata su un terrazzamento naturale, sopra un torrente che dall’Alpe di Siusi giunge fino a Ortisei in Val Gardena, Bulla (Bz), minuscola frazione ladina di 115 abitanti che domina dall’alto (1.500 metri) Castelrotto e Ortisei, è nota per i suoi antichi mulini da grano del XVIII e XIX secolo, per la chiesetta tardo-romanica (XIII secolo) di S. Leonardo e soprattutto per le sue pendici fiorite, vale a dire il roseto più alto d’Europa, ricco di ben 7mila rose, ai piedi dello charme hotel Uhrerhof Dëur (un mix di tedesco e ladino che significa “Casa degli orologi dietro la collina”), antica edificazione il cui nucleo centrale, la stube, risale a sei secoli fa: oggi è una fiabesca e idilliaca isola di pace e d’ospitalità, sita al termine di una strada non toccata dal traffico.
Il roseto è stato creato nel 2008, al suo sessantesimo compleanno, da Lotte Zemmer, patronne dell’hotel (ora gestito dalla figlia Dunia), grazie alla felice conoscenza con uno degli ospiti alberghieri, Remo Saldini, all’epoca rappresentante in Italia del vivaio tedesco Kordes Rosen, che coltiva rose resistenti anche a climi rigidi. Il cosiddetto rosarium (www.uhrerhof.com) accoglie i visitatori con una placca d’acciaio Corten su cui è incisa la frase “Un giardino senza fiori è come una vita senza amore”, e risulta subito spettacolare in tutti i sensi e per tutti i sensi: dalla vista mozzafiato alle fragranze inebrianti, dai molteplici cinguettii d’uccelli alle textures dei diversi materiali che via via s’incontrano (essenze lignee, pietre, ferro battuto). Le varietà di rose presenti sono più di 250, dalle rampicanti alle tappezzanti, da quelle a fiore sontuoso – come la tenera Anna, dai petali in rosa veneziano, o la drammatica Baccara, tra il cremisi e il porpora – alle specie più selvatiche – come la Amulett, che ricorda le rose antiche dalla fioritura di lunga durata, o come la Polyantha, nana ma che produce moltissimi fiori – fino a quella profumatissima dedicata all’abate-naturopata Sebastian Kneipp o alle storiche rose Fantin Latour, così battezzate in onore del pittore Henry Fantin-Latour (XIX secolo), rinomato per le sue nature morte floreali. Per non parlare, poi, della rosa delle Dolomiti, un fiore semplice, bianco e rosa, che ricorda quelle spontanee di macchia, frutto invece di lunga ricerca nelle serre di Kordes, che Lotte Zemmer ha voluto dedicare alla sciatrice altoatesina Simona Senoner, scomparsa a soli 17 anni mentre era in trasferta con la nazionale di salto con sci. Insomma, un trionfo di fragranze e di cromie, una sorta di biblico Eden in quota, che a qualcuno rievoca anche l’antica leggenda locale di Re Laurino e del suo giardino di rose, il rosarium (e non rosetum) ha richiesto un impegnativo lavoro di progettazione e di cantiere, in quanto bisognava realizzare tutto ex-novo, dal terreno adatto alla messa a dimora delle rose, ai gradoni e ai sentieri che dovevano attraversare un pendio di circa un ettaro, allogato sullo scosceso fianco alpino sottostante l’albergo, un tempo adibito a pascolo per le pecore (tutt’oggi in parte presenti).
Ma Lotte Zemmer non s’è mai persa d’animo: prima ha chiesto il permesso di trasformare il pascolo in roseto ai forestali di Castelrotto, poi s’è disegnata da sola il progetto-roseto, dopo s’è messa alla guida di una pachera (ruspa) per smuovere il terreno, poi con tronchi di larice della Val d’Ultimo ha provveduto ai gradoni trasversali al versante, dopo è passata alla pacciamatura in corteccia, e così via… Il roseto, vera e propria attrazione botanica, al suo interno dispone anche di lignei punti di sosta: diverse panchine ‘filosofiche’, due torrette e la Grödner Fenster (Finestra gardena), da cui si gode di una superba vista sul paesaggio circostante e sottostante. Quotidianamente aperto da giugno a ottobre, dalle 9 alle 18, è visitabile anche dal grande pubblico, che contribuisce idealmente al suo mantenimento con una simbolica mini-offerta.
Aperto da metà maggio a metà ottobre e dal sabato prima di Natale a fine marzo, l’albergo è una romantica e raccolta struttura d’ospitalità a quattro stelle (16 tra camere, suites e due appartamentini nello chalet contiguo all’Uhrerhof), a conduzione familiare, che, fra tutto il resto, offre anche un bagno turco profumato alla rosa, una bio-sauna alle erbe, una cabina a raggi infrarossi, un ampio solarium e, dallo scorso giugno, una nuova sauna panoramica in malga e un’impressionante infinity sky pool con integrato idro-massaggio, dove, una volta immersi, pare di fluttuare con leggerezza, toccando quasi con mano le conifere e la montagna dirimpetto. Insomma, un luogo appartato e incantato, circondato dalla natura dolomitica più intatta e dai paesaggi più solenni, dove anche ritrovare l’armonia e l’equilibrio interiore, come d’altronde recitano pure le iscrizioni di due delle panchine ‘filosofiche’ del roseto: “L’arte del riposo fa parte dell’arte del lavoro” e “Il silenzio nutre, il rumore consuma”. Tra l’altro, il silenzio dell’isolato roseto ha persino ispirato Riccardo De Palo, giornalista e scrittore, nella stesura di un romanzo breve, La confraternita della rosa nera – il cui fil rouge parte dalla rosa Black Forest (Kordes Rosen) – pubblicato nel 2019 da Marsilio Editore, che, essendo un ‘giallo esoterico’ con tanto di giovinetta rinvenuta cadavere nel roseto, Lotte Zemmer, fata benefica quale è, non ha mai capito come potesse essere stato ispirato dalla poetica atmosfera del suo armonioso regno profumato.
Ricordiamo, infine, i prossimi eventi culturali nelle immediate vicinanze: l’artistica Biennale Gherdëina si snoderà nell’area pedonale di Ortisei (sette chilometri da Bulla) dall’8 agosto al 10 ottobre, mentre Unika, fiera della scultura lignea gardenese, si svolgerà, sempre a Ortisei, dal 3 al 6 settembre prossimi. E da non perdere, tra metà settembre e i primi di novembre, uno dei fenomeni più naturali e suggestivi del territorio: il così battezzato Burning Dolomites, quell’incredibile spettacolo cui si assiste in Val Gardena quando i colori dei larici diventano sempre più fulgidi e il sole al tramonto ‘incendia’ le dime bianche dei monti che Reinhold Messner ha definito le “montagne più belle del mondo” e, non a caso, sono Patrimonio naturale dell’umanità riconosciuto dall’Unesco.
Charme hotel Uhrerhof Dëur
frazione Bulla 26
39046 Ortisei (BZ)
tel. 0471 797335
info@uhrerhof.com
www.uhrerhof.com
Testo/Olivia Cremascoli