Le smisurate dimensioni della Cina (quarta al mondo per superficie ma prima per abitanti, grande trentadue volte l’Italia e quasi quanto l’Europa, ma con oltre il doppio di abitanti), più che una nazione ne fanno quasi un continente a sé, con profonde differenze ambientali, geografiche e climatiche tra zona e zona, ma con una caratteristica fondamentale: uno stato unitario vecchio di migliaia di anni, con una cultura comune ed un’etnia – quella han – nettamente prevalente. Con simili premesse inutile pensare di visitare questo paese così poliedrico in un unico viaggio: durerebbe un secolo e si vedrebbero troppe cose contemporaneamente. Molto meglio invece scegliere di visitarne una porzione, che finirà sempre per risultare comunque troppo grande per vedere tutto, su una base geografica oppure tematica. Tra le tante possibili, una scelta intelligente può rivelarsi essere quella che, in due settimane, mischia la provincia centrale dello Shaanxi con quella meridionale del Guangxi e poi quella orientale dello Zhejiang, iniziando da Pechino e concludendo a Shanghai, un percorso classico a 360° dove si incontrano la Cina storica con le minoranze etniche del Sud-Ovest, il terminale della strada carovaniera della Via della Seta verso Ovest e la costa affacciata sul Mare Cinese ad Est.
Lo Shaanxi si presenta piuttosto vario: a nord semideserto, al centro una fertile pianura, a sud montagne; costituisce la sintesi della storia cinese antica e moderna, come attestano i suoi 35 mila monumenti. Qui sorsero i primi insediamenti umani preistorici e le più antiche dinastie: i Shang (1700-1100 a.C.), gli Zhou (1100-221 a.C.) che dominarono buona parte della Cina settentrionale, e poi i Qin, che riunirono la Cina orientale nella prima grande entità imperiale; in 1100 anni 13 dinastie feudali vi hanno stabilito le loro capitali, abitate da cinesi Han e Hui, mongoli e musulmani. La più famosa è stata Xian, capitale cosmopolita per 11 dinastie e maggior città del mondo antico con 2 milioni di abitanti, dal 581 al 907 crocevia per le rotte commerciali tra Cina orientale e Asia centrale, punto di partenza della Via della Seta. Nel 1937 a Yan’an Mao divenne capo del partito comunista e per un decennio questo rifugio tra le montagne fu il centro di diffusione del pensiero rivoluzionario. La provincia meridionale del Guangxi (grande 1/3 dell’Italia con 46 milioni di abitanti), al confine con il Vietnam, è una regione impervia e isolata, di non facile accesso e un po’ tagliata fuori dal progresso, ragioni che hanno però contribuito a conservare le antiche tradizioni, gli stili di vita peculiari e tante bellezze naturali incontaminate, come le spettacolari risaie, i villaggi rurali con le case ed i ponti di legno, le migliori spiagge fluviali. La popolazione risulta composta da un caleidoscopio etnico, con il 75 % non di razza han; 1/3 sono Zhuang, la minoranza etnica più numerosa in Cina. Lo Zhejiang infine forma la provincia più piccola (1/3 dell’Italia) ma anche quella più ricca del paese, affacciata a Sud-Est del Mar della Cina. Per la sua fertilità è stato l’ex granaio dell’impero. La costa si presenta disseminata da parecchi porti e da ben 18 mila isole. Pechino, capitale politica fin dal XIII sec. della nazione più popolosa della terra, è una metropoli vastissima e modernissima che affonda le proprie radici in una delle più antiche civiltà del mondo, l’unica ad avere avuto una continuità anche nel presente. Shanghai invece, metropoli ultramoderna, costituisce il cuore economico, finanziario e produttivo del paese, la città più popolata e che meglio incarna il nuovo corso politico in atto nel paese, emblema del capitalismo più sfrenato.
L’itinerario parte da Pechino, con due giorni di visita a tutti i principali monumenti, compresa un’escursione alla Grande Muraglia, iniziata nel 221 a.C. e lunga oltre 5.000 km, l’opera più grandiosa costruita sulla terra, ed alle tombe imperiali Ming. In volo si raggiunge Xian, capoluogo dello Shaanxi, per visitare i suoi numerosi monumenti storici, tra i quali spicca la famosa armata dei guerrieri di terracotta, 7 mila state a grandezza naturale usate come corredo funebre per il primo imperatore che nel 210 a.C. unificò la Cina. Viene considerata come la maggior scoperta archeologica del secolo scorso. In volo per Guilin, nello Guangxi, dove è prevista una crociera fluviale attraverso un paesaggio straordinario: rocce denudate di origine carsica erose e ricoperte da vegetazione tropicale, boschi di bambù, verdi risaie, bufali d’acqua e pescatori con i cormorani. Ancora in volo per Hangzhou, nello Zhejiang, meta turistica molto amata dai cinesi in quanto affacciata sull’incantevole Lago Occidentale, famosa per la produzione di un ottimo the e di belle sete. In treno si arriva alla sfavillante Shanghai dove, tra una selva di grattacieli all’insegna dello stile e del design, si visita il tempio del Budda di giada, uno dei più famosi del paese, il Giardino del Mandarino Yu, pregevole esempio di architettura del paesaggio di epoca Ming, nonché il Museo storico, contenente una delle maggiori collezioni d’arte del paese. Per concludere escursione a Zhouzhuang, una delle più suggestive città sull’acqua, tra antiche case, canali e ponti, un mondo che non esiste più nemmeno in Cina.
L’operatore urbinate “Apatam Viaggi” (tel. 0722 32 94 88, www.apatam.it), specializzato in turismo culturale con accompagnamento qualificato in tutto il mondo e un buon rapporto qualità/prezzo, propone un itinerario di 14 giorni alla scoperta del meglio di Shaanxi, Guangxi e Zhejiang. Unica partenza di gruppo con volo di linea Ethyad Airways da Roma (e da altri aeroporti) via Abu Dhabi il 7 agosto 2017, pernottamenti in hotel a 4 e 5 stelle con pensione completa, accompagnatore locale in italiano, quote da 3.600 euro in doppia tutto compreso.
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