Gli effetti della pandemia asiatica cominciano a farsi sentire in maniera sensibile, ed a vari livelli ed avranno ripercussioni piuttosto pesanti – anche se non esattamente definibili al momento – sull’economia cinese, oltre che su quella mondiale. Si parla di alcuni punti di PIL cinese. Dopo lo svuotamento di intere città da milioni di abitanti, in corrispondenza di un momento clou del calendario lunare cinese che celebra il Capodanno asiatico, dopo aver chiuso i suoi porti al mondo la Cina interrompe oggi anche ogni collegamento aereo con il resto del mondo, mentre il numero dei decessi e dei contagiati non sembra volersi fermare. Dopo la sospensione precauzionale di tutti i voli da e per la Cina operata dalle principali compagnie aeree di bandiera, ieri si è aggiunto anche il governo italiano. In questo momento il gigante asiatico risulta totalmente isolato dal mondo come non avveniva da lungo tempo, e ci si chiede quanto potrà durare tale situazione senza provocare conseguenze rivoluzionarie.
Non solo, ma si teme anche l’effetto contagio da parte di altre nazioni vicine o meno, che in presenza dell’espandersi del contagio potrebbero decidere di sospendere ogni relazione aerea. L’ultimo volo operato, in analogia a quanto fatto da altre nazioni europee, è stato quello militare di ieri, che ha evacuato dalla città centro del focolare gli ultimi residenti italiani. Poi sui cieli della Cina è calato il silenzio, un silenzio spettrale che non si sa quando verrà sospeso. Le critiche al riguardo non sono poche, considerando non totalmente efficace il provvedimento adottato. Infatti tutti i voli dalla Cina sull’Italia e viceversa non transitano direttamente, ma fanno tutti scalo in Medio Oriente oppure altrove, Dubai, Doha, Istanbul e Mosca. Ma queste sono le decisioni, almeno per il momento, un momento che, dal punto di vista economico prelude ad un disastro di cui pagheremo per parecchio le conseguenze, cinesi e non.
I negozi di Milano e di Roma, tanto per fare un esempio, così come gli alberghi di Firenze o di Venezia, nonostante il Carnevale, sono vuoti e privi di prenotazioni (anzi pieni di disdette), come i ristoranti cinesi in tutta Europa, proprio nel periodo dell’anno dove un’intera nazione si ferma per festeggiare il momento più importante di tutto l’anno. Come negli anni precedenti i cinesi hanno prenotato le loro vacanze – con l’Europa e l’Italia in cima alla lista di gradimento – perché le loro aziende chiudono in questa circostanza, ma quest’anno dovranno rimanere confinati in casa, senza neppure uscire dalla propria area urbana, che sembrano diventate altrettanto città spettrali. Chi pagherà il conto ? Al momento le autorità cinesi hanno ammesso, a causa dell’epidemia di coronavirus, il numero di 213 morti, 9.692 contagi confermati con 1.527 pazienti in condizioni critiche, mentre sarebbero oltre 15 mila le persone sospettate di aver contratto la malattia. Numeri destinati a salire sensibilmente. Il tutto nel 2020, anno proclamato dei rapporti turistici e culturali tra Italia e Cina. Una scelta affatto appropriata.
By/TerreIncognite – Foto/Google