C’è un’isola, sulla costa settentrionale di Edimburgo, che sembra un luogo lontano di fantasie ed avventure, circondata com’è dal Mare del Nord e dalle nebbie scozzesi. Un luogo che, da ragazzo, avrei trovato facilmente nelle pagine di Robert Stevenson o Walter Scott. L’abbiamo vista per la prima volta dalla cima di Calton Hill, nel centro della capitale scozzese, a quattro miglia di distanza (circa 6km). Per raggiungerla, il mezzo più semplice e veloce è il bus 41, che parte da King’s Building, nella periferia sud-est di Edimburgo, per fermarsi in Cramond Place. Noi, a dire il vero, lo abbiamo preso da Princess Street, ma consigliamo di prenderlo dall’inizio del suo tragitto e di sistemarsi nei sedili anteriori sulla parte superiore del bus, poiché il viaggio per raggiungere Cramond Village, lungo e panoramico, vale già da solo il prezzo del biglietto.
Si capisce bene di essere quasi arrivati a destinazione quando i nomi delle vie iniziano a sembrare presi da una leggenda norrena: Drum Brae North, Duart Cres, Craigmount, Gylemuir Road, Ladywell Road, Dunsmuir Court. Scendiamo a Cramond Place/Cramond Road North, con noi ci sono pochissime persone. Nonostante la vicinanza con Edimburgo, ne siamo molto distanti per panorami ed atmosfere, in un luogo fuori dalle normali rotte turistiche, dal caos, dal centro della capitale, e qualsiasi segno della vita di tutti i giorni già sembra lontano da noi. Dalla fermata ci dirigiamo su Cramond Glebe Road, la via più comoda e breve per entrare nell’omonimo villaggio, e già qui ci arriva il profumo dei fiori e del mare, tra una chiesetta con il suo cimitero, piccole case imbiancate a calce, qualche locanda e persino una tipica cabina telefonica rossa. Pochi metri, e le atmosfere diventano quelle di un paese di pescatori che ci si aspetta nel nord della Scozia. Tutto sembra disposto, come sospeso in un’altra epoca, per seguire fedelmente le pagine di un romanzo dell’800, di quelli con anziani marinai, barche, gabbiani, casette imbiancate, persino il profumo della salsedine nell’umidità trasportata dal vento del Mare del nord. Manca solo la leggenda su un tesoro nascosto da qualche parte, e non mi stupirei di trovare anche quella.
Ci vogliono pochi minuti per arrivare al porto, dove il fiume Almond sfocia nel Firth Of Forth, ed anche qui, come nel resto del villaggio, l’atmosfera sembra ferma nel tempo, in mezzo a barche, cigni, gabbiani e marinai. Sono rari i visitatori, ed anche se ci fossero si confonderebbero con gli abitanti del luogo. Perché a Cramond non ci si viene per fare il turista, ma per sentirsi parte della Scozia, per vedere con i propri occhi un piccolo ma importante pezzo della sua storia e della sua atmosfera, e qui ci si ambienta nel giro di pochi minuti, anche grazie alla gentilezza degli abitanti. Per vedere qualche segno di modernità bisogna guardare all’orizzonte, dove tra le nebbie si possono distinguere le forme del Forth Rail Bridge, e del più recente Queensferry Crossing, il ponte che sostiene l’autostrada che attraversa il Firth Of Forth.
Ma più di tutto il resto dello scenario, ad attirare l’attenzione è l’isola di Cramond, in lingua gaelica Eilean Chathair Amain. Situata ad un miglio (1,6 Km) di distanza dalla costa del villaggio, è una delle 17 isole di marea della Scozia, il che significa che diviene raggiungibile solo per poche ore al giorno, attraversando uno stretto passaggio che emerge solo nelle ore di bassa marea. Riconoscerlo risulta piuttosto facile, dal momento che si presenta affiancato da una lunga fila di piloni di cemento. Quest’isola fantasma, come viene considerata, fa parte della tenuta Dalmeny, di proprietà della Rosebery Estates Partnership e, come vedremo, veniva utilizzata come avamposto strategico durante le due guerre mondiali. Per raggiungerla bisogna considerare gli orari della marea, e ci sono più modi per farlo. Il primo, e più semplice, è quello di collegarsi ad uno dei vari siti che riportano in dettaglio le previsioni meteorologiche e gli orari delle maree, aggiornati ogni settimana. Il secondo metodo, un pò più sicuro, sta nell’affidarsi al pannello informativo posto appena all’inizio della fila di piloni di cemento anti-sommergibile, che riporta anche molte altre informazioni storiche interessanti. Il terzo metodo, forse il più attendibile ed aggiornato, appare il servizio di messaggistica instantanea creato appositamente.
Ma il modo migliore per muoversi, che vale per quasi ogni aspetto del viaggio in genere, consiste nell’osservare gli abitanti del luogo: finché rimangono sull’isola, si può stare relativamente tranquilli. Ma i tempi per visitare Eilean Chathair Amain vanno lo stesso calcolati con attenzione, altrimenti si rischia di rimanere bloccati sull’isola (in casi di emergenza è disponibile un servizio di soccorso della guardia costiera, come vedremo più avanti) o, peggio, di rimanere nel bel mezzo del mare durante la risalita della marea. Quest’ultima risulta assai più veloce di quanto ci si aspetterebbe: chi scrive non è riuscito a visitare Eilean Chathair Amain proprio per un errato calcolo dei tempi.
Poco male, cose belle da vedere in questo villaggio (ed in genere in tutta la Scozia, ma questa è un’altra storia) non mancano. Decidiamo di dedicarci al vicino cimitero di Cramond Kirk da cui, in mezzo alle lapidi dei vari Craig Cair, Meikle, Harvey, Binnie, Rogerson, si arriva ad alcune abitazioni private e ad un parco giochi per bambini, il cui vociare allegro ci ricorda che, nonostante l’atmosfera fiabesca del luogo e le sue architetture uscite da un libro di avventure di mare, qui le persone ci vivono, ci studiano, ci crescono, ci lavorano e si sposano. Non staremo qui a dirvi la storia di Cramond Kirk, che parte dall’Impero romano, poiché troviamo altri graziosi e completi pannelli informativi. In Scozia, e in generale nel Regno Unito, hanno la deliziosa abitudine di scrivere pannelli divulgativi per quasi ogni cosa si trovi in giro.
Dal porto di Cramond, dalla parte opposta al passaggio per Eilean Chathair Amain, il cammino si divide poi in due sentieri. Uno, più sopra, passa attraverso Whitehouse Road, dove iniziano le abitazioni più recenti e si torna verso Edimburgo. L’altro porta ad un sentiero naturale di alberi e rocce, selvaggio quanto basta ma ben organizzato, che costeggia il fiume Almond e passa attraverso i siti di alcuni mulini i cui nomi, anche qui, sembrano usciti da una fiaba scozzese, tra Cockle Mill, Fair-a-far Mill, Craigie Mill, Peggy’s Mill, e Dowie’s Mill. In poche decine di metri si passa quindi da un paesino di pescatori ad una foresta, con tanto di fiume e cascata, anche se questa atmosfera selvaggia costituisce in parte un’illusione: pochi metri più in là, oltre la cortina di alberi dall’altra parte del fiume, si estendono infatti campi e fattorie. La storia del luogo, dall’isola fino alla fine del sentiero che costeggia il fiume, è praticamente millenaria. Partendo dai primi accampamenti di cacciatori del Mesolitico, si arriva alla dominazione romana: Cramond è infatti uno dei luoghi archeologici romani più famosi della Scozia (insieme al sito di Trimontium, vicino Melrose), qui venne costruito, sotto Settimio Severo, anche un forte romano, sulle cui fondamenta venne poi costruita l’attuale chiesa di Cramond Kirk.
Tra l’altro, secondo alcuni storici, la zona intorno a noi avrebbe anche ospitato la battaglia di Urbs Ludeu, che dal 616 al 679 ha visto contrapporsi i regni di Northumbria e Mercia. Qui nel 997, scopriremo poi nel corso di successive ricerche su alcuni documenti del 1800, nei pressi del vicino fiume Almond sarebbe stato ucciso Costantino III, figlio di Culen (in gaelico medievale Causantín mac Cuiléin) e re di Scozia, durante una battaglia per il trono. La locazione, a dire la verità, rimane dubbia, dal momento che in Scozia all’epoca vi era già un altro fiume Almond, nell’area di Perth and Kinross. La storia di Cramond risulta molto lunga e piuttosto complessa, paragonata alle dimensioni modeste del luogo (c’è una breve e parziale cronologia su un pannello vicino al porto), ma la parte più interessante, e della quale si vedono i più evidenti segni ancora oggi, riguarda gli anni delle due guerre mondiali. Dopo un breve periodo nel XIX secolo, quando la zona era considerata meta ambita per le vacanze estive, nel 1914 l’isola venne requisita per scopi difensivi, e vi fu costruita una linea difensiva di piloni antisommergibile in cemento. Questa sorta di barriera, i cui resti sono ancora visibili nel passaggio verso l’isola di Cramond, attraversava il Firth Of Forth (l’estuario di vari fiumi a nord-ovest della Scozia, che racchiude numerose isole, tra cui Cramond) arrivando fino a Inchcolm, Inchmickery ed alla costa del Fife, principalmente per proteggere il Forth Rail Bridge, il ponte ferroviario considerato oggi una delle icone della Scozia.
Nel 1926 la zona venne restituita ai proprietari civili, salvo poi essere di nuovo requisita con l’inizio della Seconda guerra mondiale, quando molte strutture difensive delle isole del Firth Of Forth vennero ristrutturate e fortificate. La zona di Cramond, in particolare, venne dotata di alcune mitragliatrici adatte ad affrontare le navi più veloci e, in generale, i mezzi marini che si erano evoluti nel periodo passato tra le due guerre. Venne anche aggiunta una rete di nuovi piloni anti-nave, nei punti in cui l’acqua era troppo bassa per permettere il passaggio dei sottomarini tedeschi. Ancora oggi, oltre ai piloni, sull’isola sono visibili edifici (alcuni ormai pericolanti, attenzione), postazioni di cannoni, depositi di munizioni, sale macchine, e persino alcuni negozi, mentre ben poco sembra essere rimasto delle caserme originali. Più che un luogo, Cramond sembra una piccola favola rimasta ferma nella storia della Scozia. Non è il tipico luogo turistico, di quelli carichi di negozi di ricordini, pullman che passano ad ogni ora, monumenti famosi e visitatori armati di macchine fotografiche, ma qui l’atmosfera della Scozia si percepisce molto meglio che in altri luoghi, ben più famosi. C’era un pensiero che mi tornava in mente mentre ci lasciavamo Cramond Village alle spalle: quanto sia facile, in questi luoghi, perdersi tra le pagine di quel grande libro di favole ed avventure che è l’intera Scozia.
Come ci si arriva
Per raggiungere Cramond Island il mezzo più comodo, dopo il Taxi, è il 41. Come il resto dei bus di Edimburgo, prima di salire a bordo bisogna munirsi della quantità precisa di monete del prezzo del biglietto (al momento in cui scriviamo è di 1,70 sterline a testa), poiché gli autisti non possono dare il resto. Ovviamente appare anche possibile acquistare i biglietti o gli abbonamenti presso le rivendite ufficiali o alle apposite macchinette, con la possibilità, in questo caso, di avere il resto. Dal capolinea di Cramond Place/Cramond Road North si prosegue poi a piedi per la vicinissima Glebe Road. I mezzi pubblici nel Regno Unito sono puntuali, ma per gli orari precisi del bus 41 si può comunque consultare il sito: https://bustimes.org/services/41-morningside-or-kings-buildings-cramond
Orari delle maree
Per gli orari di bassa ed alta marea sono disponibili sia un pannello informativo all’inizio del sentiero per Cramond Island, sia vari siti, tra cui il più affidabile è quello ufficiale https://britishbeaches.uk/cramond-beach-city-of-edinburgh-scotland/weather-tides
Ma ve ne sono altri, in inglese: https://www.thebeachguide.co.uk/south-scotland/lothian/cramond-weather.htmhttps://tides.willyweather.co.uk/dg/edinburgh/firth-of-forth—-cramond-island.html E in italiano: https://it.tideschart.com/United-Kingdom/Scotland/Edinburgh/Cramond-Beach/ https://www.windfinder.com/tide/silverknowes_cramond-beach,
https://it.tideking.com/United-Kingdom/Scotland/Cramond-Island/
Tuttavia il modo più affidabile consiste nel mandare un SMS con la scritta CRAMOND al numero 81400, che tiene costantemente aggiornati sugli orari precisi delle maree.
Come vestirsi
Come nel resto della Scozia, nella zona di Cramond il tempo è imprevedibile. Ma in questo caso bisogna aggiungere l’umidità tipica di ogni luogo di mare, le rocce scivolose ed il terreno umido e lievemente scosceso sulle rive del fiume Almond. Informazioni più dettagliate sul meteo locale sono disponibili negli stessi siti che riportano gli orari delle maree.
Sicurezza
Muoversi a Cramond Village è del tutto sicuro. Solamente nel caso in cui si decida di recarsi sull’omonima isola bisogna, come detto, fare attenzione agli orari delle maree. Se ci si ritrova bloccati sull’isola o in mezzo al mare risulta disponibile il numero di emergenza 999 della guardia costiera locale.
Info: Ente nazionale britannico Turismo, tel. 02 72 300 228 – www.visitbritain.com –
Testo/foto di Emiliano Federico Caruso