Vi alletterebbe l’idea di una crociera tra le isole deserte, gli atolli, i reef e la barriera corallina delle Maldive, a bordo di una moderna, elegante e confortevole imbarcazione che – quanto a servizi – non ha proprio nulla da invidiare ad un albergo ? Potrebbe sembrare una provocazione proporre una crociera itinerante nel paradiso per eccellenza del turismo stanziale, dove ogni isola ha un resort da cui ben difficilmente il vacanziere si allontana, ma non lo è affatto. Dipende dalle motivazioni della vacanza. Se ci si va, ad esempio, in viaggio di nozze, o per seguire un corso sub, i resort vanno più che bene. Ma se a qualcuno garbasse mai di esplorare l’arcipelago per scoprire davvero cosa sono le Maldive, che non si esauriscono certo nell’isola con albergo esclusivo, allora la proposta del tour operator brianzolo “Seafari Adventures” (www.seafariadventures.it, tel. 335 56 01 058, giorgio.seafari@gmail.com), tra i pionieri delle crociere maldiviane già 30 anni fa, risulta sicuramente centrata.
Si tratta di crociere di 7 giorni più viaggio, eventualmente prolungabili, abbinabili a soggiorni stanziali o alla visita turistica del vicino Sri Lanka, in programma ogni settimana da dicembre ad aprile compreso (la miglior stagione climatica locale, con cieli sereni e aria secca), compiute a bordo di una flotta di una decina di golette e motovelieri di standard europeo a vela e motore a 3, 4 o 5 stelle, barche lunghe da 20 a 39 m e capaci di ospitare comodamente da un minimo di 12 ad un massimo di 22 persone, in cabine a due-tre letti con bagno privato e aria condizionata. Tutte le barche, con equipaggio locale ma comandante-istruttore italiano gran conoscitore di quelle acque, dispongono di ampi spazi comuni al coperto, sotto un tendalino e sui ponti, con vista decisamente panoramica, e ognuna dispone di una barca di appoggio attrezzata per le attività sportive e le visite a terra. La cucina è mista, italo-internazionale-maldiviana, con netta prevalenza di frutta tropicale e di pesce freschissimo, pescato o acquistato. Si parte da Male, la capitale con l’aeroporto, e si naviga verso isole disabitate (la stragrande maggioranza) e atolli fuori dalle rotte turistiche, per godere da soli e senza rumori e per scoprire il vero fascino di questo Paradiso terrestre, per assaporare le peculiari risorse del suo mare, uno dei più ricchi di biodiversità e di pesci al mondo, a provare per qualche ora l’emozione di vivere alla Robinson Crusoe su un’isoletta deserta come quelle delle vignette, o per visitare i rari villaggi di pescatori maldiviani per vedere come vivono fuori dal mondo, ad acquistare pesce fresco o a procacciarsi souvenir del particolare artigianato indigeno.
A bordo ognuno può passare il tempo come vuole: a vedere condurre la barca, a prendere il sole o a riposarsi al fresco, a fare bagni, snorkeling, pesca subacquea (senza fucile, vietatissimo, egregiamente sostituito da macchina fotografica e cinepresa) e pesca d’altura. I bambini si divertono un mondo nelle lagune, piscine naturali con acqua bassa, calda e senza onde, dove non corrono alcun pericolo, se non quello di scottarsi al sole, perché qui i raggi non scherzano. Esistono poi specifiche crociere dedicate espressamente alle attività subacquee ed alla pesca d’altura. E una sera la cena viene consumata su un’isola solitaria, illuminata dalle fiamme del falò sotto una volta incredibilmente stellata, magari al ritmo del bodu beru, la coinvolgente e sfrenata danza maschile maldiviana, accompagnata da musica di strumenti a percussione. Altra nota estremamente positiva il basso costo di questa proposta, alla portata di quasi tutte le tasche, considerando la distanza aerea, il fatto di essere in un’area esclusiva del turismo internazionale e che le Maldive costituiscono una destinazione piuttosto cara in quanto, in assenza di risorse locali (escluso frutta e pesce), tutto deve essere importato dall’estero, a cominciare dall’acqua, a costi decisamente elevati, compresa la tassa governativa. Chiudiamo con una considerazione finale: quella della crociera risulta un’idea vincente rispetto agli statici soggiorni nei villaggi, e sta prendendo sempre più piede; a testimoniarlo l’elevato numero di persone che ripetono l’esperienza ogni anno, o quanti abbandonano i villaggi per la crociera. Isole e atolli lo scorso anno deserti, cominciano ora ad essere solcati da qualche imbarcazione. Se volete gustare il paradiso in terra, andateci in fretta, prima che arrivino i turisti.
L’arcipelago delle Maldive risulta composto da 1.200 isole sabbiose e coralline, circondate da anelli di reef e lagune (ma c’è chi sostiene siano molte di più, almeno 2.000) sparse nell’oceano Indiano a sud-ovest della punta meridionale della penisola indiana (Deccan), in un tratto di mare di 850 km tra l’Equatore a sud e il 7° di meridiano a nord (e 200 km da est ad ovest), raggruppate in 26 atolli, per una superficie complessiva di poco superiore a quella dell’Elba. Poiché soltanto poco più di 200 sono popolate, tra turismo e locali, la densità risulta tra le più elevate del pianeta (oltre 1.104 per km2), anche in considerazione dell’abnorme tasso di natalità, 5,3 figli per ogni donna !
Le isole, assolutamente piatte e alte al massimo 2 m, pur ognuna diversa sembrano tutte uguali, con le palme a fare ombra ad un naufrago felice di essere approdato nell’Eden, sulle spiagge più belle del mondo. Il loro appiattimento con una miriade di brandelli di deserto in mezzo all’oceano pone seri problemi ecologici: basterebbe infatti un deciso scioglimento delle calotte polari di ghiaccio, che sappiamo essere in atto a causa dell’effetto serra climatico, per alzare anche di poco il livello degli oceani e fare scomparire totalmente le Maldive, oltre a modificare profondamente la geografia del globo. Intanto l’innalzamento delle temperature ha già modificato il microclima, uccidendo i coralli più superficiali. Il clima si presenta decisamente caldo in tutte le stagioni (media 27°C), che unito alle abbondanti precipitazioni estive (1.600 mm/anno) giustifica la presenza di una rigogliosa vegetazione, sotto forma di foreste di palma da cocco. Alcune spiagge presentano una sabbia più soffice di altre, ma non troverete da nessuna altra parte spiagge più candide di quelle maldiviane.
Gli straordinari fondali, assai ricchi di plancton, ospitano una eccezionale e variopinta fauna tropicale, inferiore soltanto a quella del mar Rosso: pesci di scoglio multicolori, coralli, squali, tartarughe, enormi razze, mante e barracuda; la barriera corallina si offre a portata di mano anche per quanti non sanno nuotare, mentre le acque sempre calde consentono di immergersi anche senza muta. Antico sultanato musulmano autonomo fino al XVII sec., divenne protettorato olandese e poi britannico dal 1795, quindi indipendente dal 1965, a cui sono seguiti tensioni politiche e colpi di stato. La popolazione è di ceppo singalese, con successive migrazioni indiane dravidiche e poi arabe. Parlano una lingua incomprensibile, ma nel turismo tutti capiscono l’inglese. L’unico abitato consistente è rappresentato dalla capitale Male, nell’isola omonima centrale, anche porto ed aeroporto da dove partono barche ed idrovolanti per le diverse isole e resort. Città dalle case variopinte e dagli affollati mercati, costituisce l’unica capitale al mondo con le strade di sabbia corallina. Ma il 70 % della popolazione vive fuori dal tempo e dal mondo in piccoli villaggi rurali, di pesca e di raccolta di noci di cocco e di frutta tropicale.
Partenze settimanali ogni sabato fino a fine aprile (poi seguiranno quelle estive) con voli di linea dalle principali città italiane, quote da un minimo di 1.890 ad un massimo di 2.590 euro, a seconda del tipo di barca, delle attività e del periodo, a cui aggiungere 30 euro per tassa di iscrizione e assicurazione e una tassa locale variabile. Tali quote comprendono i voli andata e ritorno dall’Italia, trasferimenti in loco, sette giorni di pensione completa (bevande a tavola incluse) sulle barche in cabine doppie con bagno privato e aria condizionata, tutte le attività turistiche e sportive incluse (fino a 4 immersioni al giorno). Non occorre alcuna vaccinazione e il visto si ottiene all’aeroporto in arrivo; trattandosi di nazione musulmana, è vietata l’introduzione e l’uso di alcolici.
Testo/Giulio Badini – Foto Seafari Adventures