Viaggiare dovrebbe servire non soltanto per conoscere luoghi, persone e situazioni diverse, ma anche per conoscere meglio se stessi (la cosa più difficile in assoluto secondo gli antichi Greci), esplorare gli angoli più reconditi del proprio animo e poter dissertare quindi sui massimi sistemi. E’ quanto fa Anna Verga Casati, nobildonna milanese colta, sensibile e raffinata, figlia di una feconda casata di illuminati imprenditori della borghesia meneghina, grande viaggiatrice in luoghi autentici e non banali (tra i tanti Arabia Saudita, Oman, Sri Lanka, Messico, Mauritania, Senegal, Etiopia, Namibia, Zanzibar, Sudan, Libia e Madagascar), per la quale il viaggio non è mai fine a se stesso, come avviene per la stragrande maggioranza dei turisti in cerca di timbri sul passaporto e di aneddoti da raccontare in salotto o sotto l’ombrellone, bensì occasione per cogliere ed immagazzinare suggestioni emotive e per riflessioni profonde.
E’ quanto Anna fa nel suo libro “Dai cassetti del mio bazar”, nel quale condensa immagini ed emozioni raccolte in un susseguirsi di percorsi in luoghi pieni di fascino e nell’incontro con tanti diversi, dalle persone alle culture ed alle situazioni. Abbiamo avuto l’occasione più o meno casuale di incrociare Anna in due percorsi tosti – Arabia Saudita ed Oman, quando ancora queste destinazioni erano soltanto per pionieri – e non è stato difficile fare amicizia (e non solo per il fatto di essere concittadini, abitanti nello stesso quartiere). In viaggio Anna si isola spesso, con la sua macchinetta fotografica senza pretese (e non degna di una grande viaggiatrice come lei) e il suo quaderno di appunti, che si gonfia con l’avanzare dei giorni. Con l’una e con l’altro fissa immagini, sensazioni, emozioni, considerazioni, forse anche ricordi rivisitati, gli stessi che possiamo trovare nel libro. Nella prefazione dichiara subito di aver scritto esclusivamente per se, di getto e sotto l’impulso momentaneo, senza alcuna pretesa letteraria o di morale per chichessia. Se così fosse, dovremmo sentirci tutti un po’ guardoni a leggere quelle parole, a penetrare in quei personalissimi sentimenti, a svelare stati d’animo. In realtà parecchie sono considerazioni condivisibili e frutto di buon senso sulle mille realtà della vita, fino ad elevarsi alla dignità di filosofia spicciola di vita quotidiana, ma pur sempre filosofia. Quindi parole degne di essere scritte e meritevoli di essere lette.
In quest’ottica non cercate nel testo immagini fotografiche particolarmente accattivanti e suggestive dal punto di vista artistico ed estetico, ben presenti in abbondanza nei luoghi visitati, e nemmeno foto documentative di situazioni insolite, inevitabilmente incrociate in tanto pellegrinare: una vera delusione per parecchi lettori, e in particolare per un professionista dell’immagine come il sottoscritto, che ha fotografato gli angoli più remoti e negletti di mezzo mondo (esattamente 96 nazioni su 190). Ma anche qui c’è una sua precisa logica: Anna non ha fotografato per gli altri, per documentare qualcosa, ma per se stessa, perché quell’immagine in quel momento – per tutti esteticamente banale – a lei suggeriva invece un sentimento preciso. Non a caso le immagini ritraggono esclusivamente paesaggi, e manca del tutto la figura umana. Non credo serva uno psicologo per interpretare. In viaggio una cosa ci ha sempre accomunati: il peso eccessivo dei nostri bagagli, non perché avessimo esagerato con vestiti ed effetti personali, bensì per il fatto di raccogliere e di acquistare ovunque pietre, minerali, cristalli, conchiglie e fossili, o magari soltanto sassi strani e curiosi, a parte lasciare cifre sostanziose agli antiquari levantini; con una differenza sostanziale: lei abita in un quasi castello con sale e saloni, noi in una casa normale.
In linea con il personaggio di notevole generosità, il ricavato dalla vendita di questo volume andrà in beneficienza, a favore dell’Associazione italo-svizzera Mabawa Ali per l’Africa (www.mabava.org – info@mabawa.org), impegnata in progetti umanitari nel continente nero; oltre che direttamente presso le diverse librerie La Feltrinelli (www.lafeltrinelli.it/libri/anna-verga-casati/3323338), il volume è acquistabile on line presso Ibs (www.ibs.it/libri/autori/Anna%20Verga%20Casati) e presso l’editore Edizioni Sibilla – Avalon Shop (https://avalonceltic.com/bottega/edizioni-sibilla/dai-cassetti-del-mio-bazar-html). Inoltre, canale di vendita prioritario è il sito: www.annavergacasati.it
Dai cassetti del mio bazar – di Anna Verga Casati, Sibilla Edizioni, 2017, 284 pp, € 24,90.
Testo/foto di Giulio Badini